Celebrati a Terni i 100 anni dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra

La sezione di Terni dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra ha celebrato questa mattina, 29 aprile 2017, il centenario di fondazione del sodalizio, avvenuto a Milano nell’aprile del 2017, richiamando in piazza le associazioni combattentistiche e d’arma, l’Anpi, L’Anppia, l’Anai, l’associazione dei bersaglieri e la fanfara dei bersaglieri che ha suonato prima a Piazza Tacito, lungo Corso Tacito, a Piazza della Repubblica ed in Via I Maggio davanti al monumento dedicato all’ANMIG. Presente il vice-prefetto e le forze dell’Ordine della città. Il sodalizio ternano dell’Associazione Mutilati e Invalidi di Guerra era rappresentato dal Presidente Andrea Corvi.
In tale occasione è stato ricordato che l’Italia entrò in guerra nel 1915, il 24 maggio. (La disfatta di Caporetto nell'ottobre 1917 fu il momento più difficile, ma la resistenza sulla linea del Piave consentì la riscossa fino alla resa degli austriaci a Vittorio Veneto il 4 novembre). L’Associazione nasce nel 2017 con lo scopo umanitario in favore dei mutilati ed Invalidi di guerra, delle loro famiglie e dei loro successori fornendo protezione, assistenza e solidarietà.
Con l’iniziativa di oggi si è inteso ricordare il centenario dell’Associazione, ma anche quello di onorare i Mutilati ed Invalidi di guerra, mantenendo vivo il ricordo del loro sacrificio e del loro contributo alla configurazione dell’attuale società civile, sia nazionale che internazionale. Il Presidente, Andrea Corvi, ha deposto una corona d’alloro accanto al monumento dedicato all’Associazione ANMIG.

L’Associazione ha concluso con le parole di un dirigente dell’ANMIG “L’associazione dei mutilati ed Invalidi di guerra vuole contribuire allo sviluppo della coscienza civile e democratica dei cittadini, alla difesa della Pace ed al rafforzamento dei sentimenti di fratellanza fra i popoli; a diffondere, in particolare nelle giovani generazioni, la conoscenza del sacrificio sofferto dai Mutilati ed Invalidi di guerra italiani e dei grandi valori ideali che li animarono…”