Documento sulla situazione politica di Terni e dell’Umbria

L’Associazione politico-culturale “E. Berlinguer”, nel suo progetto di stimolare occasioni di incontro e di approfondimento politico collettivo e con il proposito di creare le condizioni più favorevoli alla ripresa e allo sviluppo, constata che l’esito del referendum ha salvato la Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza e dall’Antifascismo, bocciando la fallimentare azione del Governo e del suo Presidente del Consiglio Matteo Renzi.
In tale contesto, assume un particolare significato il voto dei giovani, massicciamente presenti alle urne che, con il NO espresso nel 70%, hanno richiamato l’attenzione del Paese e della classe dirigente sul profondo malcontento per la loro marginalizzazione dal mondo del lavoro, per la scuola ancora inadeguata e per le incertezze sociali che complicano la qualità della vita economica che li attende.
Il voto referendario ha aperto una fase nuova per la politica italiana, potenzialmente carica di aspettative per risolvere i problemi più urgenti, ma duole constatare che la Sinistra italiana, sempre divisa e passiva, è priva di un progetto politico partecipato e condiviso. Nella campagna elettorale per il referendum non è riuscita a svolgere un ruolo da protagonista ed oggi non sembra aver tratto dalla vittoria del NO la “spinta” utile al rilancio.
Gli equilibri della Sinistra e quelli del suo interno se non saranno modulati su un deciso cambio di passo rischiano di produrre un ulteriore peggioramento della sua situazione. Non escono dallo quadro nazionale le vicende politiche che delineano l’andamento del PD a Terni e in Umbria.
A tale proposito, va sottolineato il sostanziale peggioramento del panorama economico, sociale e culturale umbro, dal quale emergono dati sconfortanti circa la persistente disoccupazione dei giovani, molti dei quali sono costretti a cercare lavoro all’estero. Alle note difficoltà presenti nell’industria della piccola e media impresa si sono aggiunti gli effetti deleteri del terremoto, specie per il turismo, riferimento rilevante nel panorama economico e sociale della nostra Regione.
Una riprova allarmante risiede nella continua ed inarrestabile crescita nella nostra regione dei tanto discussi voucher, i buoni-ora, che non prevedono nessun tipo di tutela per la maternità, le ferie e la malattia e che sono espressione di lavoro precario consolidato, sottopagato e dequalificato.
A tale incertezza, si aggiungono temi insoluti e pressanti, come la povertà crescente e l’ineguaglianza sociale da contrastare, le politiche e le strategie ambientali ed energetiche da adottare: le nuove forme di gestione dei rifiuti, la prevenzione dell’inquinamento atmosferico e del rischio idrogeologico, programmi di informazione ed educazione ambientale. Si avverte l’assenza di efficienti politiche per la scuola, per l’università e per la ricerca, di un serio rilancio dello sviluppo dei territori, di rispondenti politiche per la salute.
Ulteriori preoccupazioni provengono dall’incontrollato flusso immigratorio, troppo disordinato e mal gestito, al punto da incidere sulla qualità della vita di tutti e configurarsi come un pericolo per gli immigrati e le loro famiglie. Il rischio che passi l’equazione immigrato uguale a delinquente e/o terrorista e che l’allarme di malattie infettive, fra cui la meningite, si associ ai barconi provenienti dall’Africa è più che reale, estremizzato da campagne colpevoliste di partiti politici e movimenti, finalizzate a produrre un clima di paura permanente.
Rispetto a tale stato di cose, sinteticamente richiamate, la classe dirigente ternana ed umbra non sembra oggi essere all’altezza di proporre soluzioni efficaci, constatata l’azione di:
·       Un confronto politico e culturale di basso livello, condizionato da interessi particolari e di gruppo, a partire dal Partito Democratico incapace di migliorare la qualità del governo regionale e l’equilibrio di molti Comuni, ivi compreso quello di Terni.
·       Un’opposizione che svolge il suo ruolo improntandolo a generiche forme di protesta, distruttive e prive delle più elementari proposte, lontane dalle esigenze dei cittadini. Lo spettacolo è deprimente: politica fatta di veleni, di denunce in Procura, di appelli alla magistratura, di urla, di insulti e denigrazioni. Il quadro che ne scaturisce è il ritratto di un’Italia politica che ha perso valori e concetti di base e che necessita di ritrovare concretezza nel confronto dialettico improntato al rispetto per l’avversario politico e alla critica costruttiva.

I rimedi esistono e tutti siamo chiamati ad attuarli. L’Associazione politico-culturale “E. Berlinguer”, con profondo senso di responsabilità civica, ritiene utile assicurare un sostegno corale e convinto ai governi di Centro Sinistra della Regione e dei Comuni a partire da quello di Terni, evitando ogni “guerriglia” o estremismo, aprendo al confronto congiunto a favore di un auspicato “cambio di passo”.  Una misura irrinunciabile è la ricostruzione di una sinistra unita che sia forza decisiva per una aggregazione di Centro Sinistra da opporre all’attuale Centro-Destra. Anche se, concordando con una valutazione condivisa da numerosi politologi, oggi lo scontro fra destra e sinistra non ha più molto senso, individuando la nuova faglia fra gli opposti fra apertura e chiusura. Le nuove forze in campo, cioè, dovranno puntare o su una società aperta fondata sulla discussione critica con una libera economia di mercato, sull’accoglienza, sui confini aperti, o su una società chiusa con confini bloccati in una sorta di protezionismo, improntata al nazionalismo esasperato, al blocco della concorrenza estera. E’ su questo che occorrerà misurarsi nel prossimo futuro. E noi ci saremo.
In termini di sviluppo locale, la nostra Associazione mira a promuovere un grande impegno di tutte le componenti della città e della regione nel rispetto dello spirito che caratterizzò in Umbria la fase storica del Piano regionale di sviluppo, teso a creare una nuova identità economica. Occorre avere la capacità di cogliere le opportunità, come quella offerta dallo strumento dell’area di crisi complessa, che porterà risorse importanti al territorio, così come le risorse della Agenda urbana e dell’attenzione che la Regione e la Fondazione Carit porranno su questa città, anche, per risolvere gli annosi problemi della Fontana di Piazza Tacito e del Teatro Verdi, simboli della Cultura e del decoro cittadino.

Il Segretario
Ing. Giocondo Talamonti
Il Presidente
On. Mario Andrea Bartolini