Cominciamo dalla scuola...

Con ripetitività sconcertante e con altrettanta regolarità, un altro fatto di doping nello sport viene alla luce. Un bobista italiano, William Frullani, viene beccato positivo alla dimethylamylamine durante le Olimpiadi di Sochi. Ma perché ricorrerci, visto che ogni scorrettezza alla fine affiora? La risposta è tragica e lascia poche speranze a chi lotta per la lealtà nello sport. Con buona pace dei donchisciotte dell’onestà, è evidente che solo una minima parte degli illeciti viene scoperta. Una percentuale talmente ridotta da consigliare di poter correre il rischio e farla franca. Il ricorso a sostanze proibite è, purtroppo, percentualmente rilevante; i laboratori d’analisi non sono attrezzati a individuare tutti gli elementi chimici vietati e, quel che è peggio, certi organismi hanno interesse a chiudere colpevolmente gli occhi su situazioni eclatanti per costruire falsi campioni (leggi Tour de France e Armstrong); uno stuolo di medici e chimici si districano agevolmente fra alambicchi e ampolle per rendere sempre più complicato individuare l’uso di sostanze proibite.

Un esempio pessimo per i giovani e per chiunque altro si appresti a misurare le proprie capacità fisiche e mentali con un avversario. Il fenomeno, quando si verifica in competizioni internazionali, investe l’immagine di un’intera nazione con danni incalcolabili per la credibilità del paese.

La tolleranza è stata eccessiva in tempi meno esigenti, ora la volontà di reagire al fenomeno esiste, ma non è accompagnata da tecniche di rilevazione del fenomeno capaci di stare almeno in linea con i progressi dei trasgressori.

Nella rincorsa, tuttavia, non si deve concentrare ogni attenzione. L’obbiettivo non è come smascherare i dopati, ma educare i soggetti al rispetto delle regole e all’etica della competizione, inculcando principi di lealtà sportiva, utile nel confronto e in ogni altro contesto sociale.

Prima digestio fit in ore, la prima digestione avviene nella bocca, dicevano i latini. Ecco, allora anche noi cominciamo dalla scuola, incidendo sull’educazione dei giovani e invitiamoli a riflettere sugli effetti del doping come negazione di onestà e lealtà sportiva e a combatterne il ricorso in un’ottica di etica individuale e collettiva.


Terni, 25 febbraio 2014



Giocondo Talamonti




Al Sindaco del Comune di Terni
Al Presidente del Consiglio Comunale




Premesso che la materia della toponomastica è a tutt’oggi regolata dalla legge 23.6.1927 n.1188 e successive modificazioni;

vista la delibera della Giunta comunale n.424 del 6/12/2013 relativa alla proposta di dedicare un toponimo nell’area produttiva della “Zona Fiori” ad Adriano Garofoli dove è collocata la sede della Confindustria Terni, per la quale tutti i capigruppo del Consiglio comunale si sono espressi favorevolmente;


preso atto che al fine di “snellire il procedimento” il potere di autorizzare l’intitolazione a persona deceduta da meno di dieci anni è stato delegato ai Prefetti, i quali, sentito il parere non vincolante della Deputazione di Storia Patria, possono meglio valutare le intitolazioni a persone con rilevanza locale;

preso atto che la rilevanza locale si avvale del concetto di luogo rappresentato insieme alla sua essenza come memoria e coscienza storica, (esso dunque va tutelato esattamente come il territorio o il patrimonio artistico);

considerato che la legge dispone che le Deputazioni di Storia Patria debbano essere soltanto “sentite” quando l’opportunità dell’intitolazione va ricondotta all’effettivo merito della persona, anche nel caso in cui trattasi di persona deceduta da meno di dieci anni;
tenuto conto della risposta della prefettura del 3 febbraio 2014 che non concede il nulla-osta facendo leva sul parere della Deputazione di Storia Patria di Perugia, che "pur esprimendo piena concordanza con le motivazioni relative alla personalità ed all'azione di Adriano Garofoli..." non ravvisa le condizioni eccezionali alla deroga di intitolazione a persone decedute da meno di 10 anni;

considerato che, la Giunta ha descritto ampiamente nella delibera i motivi per cui il personaggio è degno dell' intitolazione della strada quale pieno riconoscimento della collettività ad una figura, esempio di cultura del lavoro;

valutata eccezionale l’opera di Garofoli Adriano in rapporto alla consistente occupazione creata a livello locale e al lavoro svolto in campo nazionale e internazionale:
-trasformazione dell’impresa meccanica famigliare e artigianale in una Spa industria meccanica di precisione con circa 250 dipendenti;

- sviluppo dei suoi prodotti sulla scena internazionale (Import/ Export dell’azienda: Europa Centrale e Orientale, Europa Occidentale, America del Nord, America Centrale, America del Sud);
-ruoli svolti in qualità di Vice-Presidente della Umbria Exsport, di Presidente della Confindustria Terni e Confindustria Umbria e Presidente dell’Unioncamere;
- rivalutazione della risorsa umana e della competitività dell'Azienda attraverso la promozione dell'alternanza scuola lavoro ( sono un esempio i protocolli firmati con la Direzione scolastica Regionale in qualità di Presidente di Confindustria Umbria e Presidente della Camera di Commercio);


si impegna il Sindaco e la Giunta a:


1)              a ricorrere di nuovo al Prefetto o direttamente al Ministero degli Interni per rendere esecutiva la delibera di Giunta comunale n.424 del 6.12.2013, alla luce  dei dettami relativi alla concessione del parere favorevole espressi nelle circolari del Ministero dell’Interno del:

·       13.12.1954 “per persone che hanno benemerenza di carattere evidentemente locale, interpretando in tal modo con estensione una disposizione che ha indubbia portata eccezionale”;

·        10.2.1996 “per meglio valutare le intitolazioni a personaggi con rilevanza principalmente locale”;

2) ad assumere, nel caso in cui la Prefettura mantenga la sua posizione, formale provvedimento con il quale impegnare la futura amministrazione a dare esecuzione alla succitata delibera comunale.
Terni, 24 febbraio 2014

Normativa di riferimento
  • Legge 24/12/1954 n° 1228 art.10 che stabilisce che “… il Comune provvede alla indicazione dell’onomastica stradale e della numerazione civica;
  • Decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 1989 n° 223 artt 42, 43 e 47,  relativi all’onomastica stradale e alla numerazione civica (DPR 223 del 30.05.1989);
  • circolare del Ministro dell’Interno n° 10 del 08/03/1991 con la quale si specifica che la competenza a deliberare in materia di toponomastica attiene alla Giunta Municipale;
  • DM 25/09/1992 relativamente all’intitolazione di vie a persone morte da meno di dieci anni;

  • D.L.vo n°267/2000;
  • L. 23/06/1927 n° 1188 e s.m.i.( successive modifiche e integrazioni);
  • D.M. 25.09.1992, allegato alla circolare MI.A.C.E.L. n. 18 del 23.09.1992, richiamata nella circolare dello stesso Ministero n.4 del 10.02.1996 (pubblicata in G.U. Serie Generale 23/03/1996  n.70), la competenza ministeriale è stata delegata al Prefetto per meglio valutare le intitolazioni a persone con rilevanza locale.

·         1.   Giocondo Talamonti Associazione Berlinguer
·         2.   Giuseppe Boccolini PSI
·         3.   Mauro Nannini  RC-FdS
·         4.   Claudio Campili IdV
·         5.   Giampiero Amici PD
·         6.   Antonio Baldassarre Lista Baldassarre
·         7.   Enrico Melasecche UDC
·         8.   Leo Venturi Terni Oltre
·         9.   Giorgio Aquilini PTCA
·         10.                    Cinzia Fabrizi Lista Baldassarre
·         11.                    Francesco Maria Ferranti (FI)
·         12.                    Carlo Orsini Gruppo Misto
·         13.                    Dario Guardalben (FI)
·         14.                    Federico Salvati PDL

·         15.                    Paolo Maggiolini Gruppo Misto





INTERROGAZIONE: situazione Aidas


Al Sindaco del Comune di Terni




Premesso che tre dipendenti Aidas, cooperativa che opera nel sociale, sono in sciopero della fame ed altri seguiranno nei prossimi giorni perché non percepiscono lo stipendio da 13 mensilità e non ravvisano prospettive di lavoro sicuro;


preso atto della disponibilità del Sindaco, del Presidente del Consiglio e dei Presidenti dei gruppi politici che, nella “conferenza dei capigruppo” svoltasi nel luogo ove i dipendenti sono in sciopero per la fame, hanno ascoltato e cercato di capire i problemi della Cooperativa, per meglio valutare quello che si può fare a breve ed in prospettiva;

visto che le richieste dei dipendenti Aidas riguardano lo stipendio del lavoro già svolto, la trasparenza delle procedure in atto da parte del Commissario liquidatore, la non conoscenza del piano industriale che deve essere presentato entro il 17 aprile al Tribunale di Terni per poter continuare l’attività;

auspicato che questa difficilissima situazione possa trovare una soluzione soddisfacente non penalizzante per i lavoratori;

si chiede al Sindaco:

a)    di seguire l’andamento della protesta dei lavoratori;
b)   di interessarsi perché la vicenda trovi sbocchi  in tempi rapidi e con processi trasparenti;
c)    di garantire che ai lavoratori sia data la dovuta informazione sul tipo di soluzioni che si intendono adottare tramite incontri ravvicinati con il commissario liquidatore nominato dal ministero e con le altre istituzioni interessate;
d)   di sollecitare il pagamento degli stipendi relativi al lavoro svolto;
e)    di affrontare il problema nel quadro delle vertenze riguardanti SGL Carbon, Sangemini e altre realtà in crisi per salvaguardare i posti di lavoro e per proporre politiche occupazionali atte allo sviluppo del lavoro delle imprese.


Terni, 24 febbraio 2014


Giocondo Talamonti
(G.M. Associazione E. Berlinguer”)
Luzio Luzzi FdS-RC
Claudio Campili IdV
Giuseppe Boccolini






Anziché convergere l’attenzione su...


I media dispongono di uno strumento potentissimo: l’informazione, che si può esercitare avendo coscienza degli effetti, sia in senso costruttivo, sia con la volontà di piegare a interessi di parte i messaggi trasmessi. Viviamo una fase dell’evoluzione sociale dove il ruolo affidato agli operatori del settore può orientare a piacimento l’opinione pubblica nelle direzioni più convenienti. Il mezzo televisivo è uno dei modi più concreti per condividere situazioni e per veicolare le scelte. E’ evidente l’intento di alcune trasmissioni delle TV nazionali e regionali, nell’inviare messaggi orientati al raggiungimento di specifici scopi.

Si avverte la mancanza di un utile supporto alla crisi occupazionale che potrebbe estrinsecarsi in un’informazione più dettagliata circa le opportunità offerte dalla formazione e dall’istruzione, invitando i cittadini a concentrarsi sulla qualificazione o riqualificazione delle personali competenze.

Anziché convergere l’attenzione su trasmissioni di cucina, diffuse ad ogni ora del giorno, come se l’appetito degli utenti fosse aumentato o si fosse affinato in periodi di crisi economica, è totalmente ignorato il ricorso ad orientare le scelte occupazionali, preferendo la vaghezza di compiti meno impegnativi, sulla scorta dei dettami imperanti delle TV commerciali. Uno scorretto orientamento sui giovani può tramutarsi in un danno che colpirà loro ed il proprio futuro.



Terni, 20 febbraio 2014

Giocondo Talamonti
(G.M. "Associazione E. Berlinguer")





Al Sindaco del Comune di Terni





Premesso che il mezzo televisivo  è uno dei modi più concreti per condividere le situazioni e per veicolare le scelte;

considerato che l’istruzione e la formazione ( alta formazione e formazione permanente) meriterebbero adeguato spazio nei servizi pubblici e  fruibilità da parte di tutti in quanto rappresentano la chiave di volta per una corretta politica del lavoro e per costruire il futuro dei giovani; Nelson Mandela in proposito pensava che ” L'istruzione è il grande motore dello sviluppo…”

preso atto che l’orientamento è essenziale per la programmazione del territorio e del suo sviluppo;

visto che le TV pubbliche e quelle private (Mediaset etc.) orientano senza promuovere le varie opportunità di scelta, ma dedicando, attraverso i propri servizi giornalieri, uno spazio eccessivo, solo ad alcuni settori. E’ evidente  l’occupazione degli schermi televisivi nazionali da parte di trasmissioni dedicate alla cucina, alle ricette, alla preparazione di vivande senza considerare i servizi di RAI3 in diretta con le scuole alberghiere  umbre;

considerato che uno scorretto orientamento sugli studenti e sulle famiglie può tramutarsi in un  danno che colpirà loro e il proprio futuro;


visto che anche nello sport  la RAI penalizza il territorio ternano limitando all’essenziale i servizi sulla squadra di calcio che milita in serie “B” e sugli avvenimenti sportivi che lo riguardano chiaramente affidati a giornalisti non locali;

si impegna il Sindaco a:


1)   considerare prioritarie, per lo sviluppo economico del territorio, l’istruzione e  la formazione legate alle attività produttive in esso presenti ( chimica e siderurgia, strategiche per l’Umbria, per l’Italia e per l’Europa);

2)   far sì che il servizio pubblico regionale dedichi equamente all’istruzione lo spazio necessario a diffondere fra gli studenti e le loro famiglie, tutte le risorse educative contenute negli indirizzi scolastici presenti nel territorio umbro;

3)   tener conto che è compito di  ogni Paese evoluto progettare e delineare i propri settori di sviluppo economico, facendo leva sulle professionalità che il mondo della scuola è tenuto a formare. Questo semplice connubio ha, come comune denominatore, l’orientamento;

Terni, 17 febbraio 2014
Giocondo Talamonti
 (G.M. Associazione E. Berlinguer”)

Giuseppe Boccolini (PSI)
Claudio Campili (IdV)
Mauro Nannini (RC)

Leo Venturi (TO)









MOZIONE: prospettive dell’AST

Al Sindaco del Comune di Terni
Al Presidente del Consiglio





Premesso che la Commissione europea antitrust ha dato il via libera alla riacquisizione, da parte della ThyssenKrupp, dell’acciaieria di Terni, insieme alla dichiarazione di cessata sussistenza dei problemi di concorrenza;

ritenuto che il passaggio si è configurato, dal punto di vista finanziario, come una operazione dal quale entrambi i gruppi Outokumpu e Thyssenkrupp hanno tratto vantaggio;

tenuto conto che ora occorre pensare allo sviluppo, alla competitività e alla prospettiva dell’azienda sui mercati internazionali; l’Ast  ha confermato alle RSU la razionalizzazione del personale che interesserebbe 250 unità lavorative, il riassetto strutturale e produttivo, la perdita di 400mila tonnellate di acciaio “black” nell’area a caldo e l’esigenza aziendale di abbassare le turnazioni di alcuni impianti;

considerato che la ritrovata TK-AST dovrà ora presentare il nuovo piano industriale sotto il profilo di ottimizzazione degli impianti, di investimenti nei processi e nelle nuove tecnologie, dei volumi produttivi e delle prospettive di futuro di una azienda fiore all’occhiello negli acciai speciali in Italia e in Europa;


valutato positivo il coinvolgimento della Presidenza del Consiglio, la certificazione dell’acciaio da parte dell’Europa e il trasferimento della linea 5 da Torino a Terni; la capacità industriale e l'operatività sui mercati internazionali da parte della TK;

si impegna il Sindaco e il Presidente del Consiglio a:

1)  mantenere viva l’attenzione sulla “Terni” fino a quando non sarà esplicitato, da parte della Thyssenkrupp, il piano industriale;

2)  mantenere la commissione, nominata dal Consiglio comunale, per seguire le dinamiche dell’acciaio in riferimento alla “Terni”;

3)  discutere con urgenza in consiglio la situazione industriale del territorio con particolare riferimento alle aziende in crisi.



Terni, 17 febbraio 2014

Giocondo Talamonti
(G.M. "Associazione E. Berlinguer")
Sandro Piccinini (Pd)
Giuseppe Boccolini (PSI)
Claudio Campili (IdV)
Mauro Nannini (RC)

Leo Venturi (TO)






Terni. ancora una volta, penalizzata...

L’educazione permanente degli adulti  risponde ad una precisa esigenza dettata dal mercato del lavoro, dalla necessità di acquisire nuove competenze e di rispondere adeguatamente ai continui cambiamenti del mondo operativo. Un incremento decisivo si è verificato a seguito dei fenomeni politico-sociali che hanno, di fatto, azzerato le aspettative di un "posto fisso" e imposto nuove dotazioni individuali per competere nella mobilità dell’occupazione. La velocità alla quale deve adattarsi il lavoratore di oggi, soggetto a improvvisi cambi di competenze, ha bisogno di supporti che gli assicurino la non esclusione dal mercato lavorativo e, quindi, l’aggiornamento continuo delle conoscenze, oltre alla possibilità di orientarsi verso più opportuni saperi.
Terni, a seguito della crisi della metallurgia che ha segnato periodi difficili della storia economica cittadina, ha fatto ricorso a questo strumento fin dal 1998 quando, subito dopo la Conferenza Mondiale dell’UNESCO dell’anno precedente, vennero istituiti i primi Centri per l’Educazione Permanente degli Adulti (E.D.A). In questa stessa data, l’IPSIA “S: Pertini” ospita le prime attività di formazione, raggiungendo in breve dimensioni ragguardevoli (oltre 800 richieste annue, divise in corsi di istruzione e formazione che variavano dalle lingue straniere all’informatica, dai corsi di riconversione occupazionale, istituiti a seconda delle richieste del mercato del lavoro, a quelli di alfabetizzazione di lingua italiana per stranieri che hanno visto l’Istituto Professionale di Viale B.Brin protagonista della gestione e dell’integrazione di migliaia di immigrati, ai quali venivano imposti, dalla legge, parametri di conoscenza certificati per l’ottenimento del permesso di soggiorno
Nel 2006, con la L. 296 del 27 dicembre, i Centri E.D.A. cambiano denominazione. Si chiameranno CPIA, assumendo un diverso orientamento formativo. Nasce l’Istruzione degli Adulti  e lo Stato si fa carico di rilasciare titoli di sua competenza, riservando agli EE.LL. di ampliare l’offerta formativa. Dopo sei anni di adattamento procedurale, nel 2012 , il Consiglio dei Ministri del 4 ottobre, emana il Regolamento per i Centri Provinciali d’Istruzione per gli Adulti. I CIPIA, oggi,  sono riferimento per l’obbligo d’istruzione potendo rilasciare i titoli di studio conclusivo del I ciclo, per la certificazione di competenze connesse all’obbligo d’istruzione (art.622 della legge 296/06), per il conseguimento del diploma d’istruzione secondaria superiore, per il riconoscimento formale di alfabetizzazione e di apprendimento della lingua italiana da parte degli immigrati finalizzato alla loro integrazione linguistica e sociale nonché  sedi di test della conoscenza di lingua italiana per il rilascio del permesso di soggiorno.
Il riconoscimento dell’IPSIA come Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti, alla luce dei dettami legislativi dovrebbe essere scontato, anche in virtù dell’autonomia che,  nel frattempo, l’Istituto ha acquisito. Tutto bene, quindi.
Niente affatto.
Il Consiglio regionale con deliberazione n.300 del 18 dicembre 2013 ha espresso parere non favorevole per la costituzione del CPIA nella Provincia di Terni, e favorevole per l’Istituto Comprensivo “A. Volumnio” di Perugia, penalizzando ancora una volta il nostro capoluogo e danneggiando le aspettative di tanti cittadini già in difficoltà a trovare una collocazione e privati di un riferimento certo per le loro necessità formative.
Poiché in tema di lavoro, istruzione e formazione non è tollerabile alcuna limitazione e costatate le competenze professionali acquisite dall’IPSIA in quasi tre lustri di attività, accertato che è contro ogni logica gravare i cittadini ternani di ulteriori, inutili distinguo, è auspicabile che l’amministrazione comunale e quella provinciale facciano sentire la loro ferma protesta e decisa condanna per la misura adottata in regione.
Terni, 12 febbraio 2014


Ing. Giocondo Talamonti







Al Sindaco del Comune di Terni
Al Presidente del Consiglio Comunale
Al Presidente della III Commissione Consiliare

  


Premesso che il Regolamento della Toponomastica, approvato il 5.06.2006 n.175  recepisce:

·       le norme di cui alla legge 24.12.1954 n.1228 art.10 che stabilisce "...il Comune provvede alla indicazione dell'onomastica stradale e della numerazione civica";

·       la circolare del Ministero degli Interni n.10 dell'8.03.1991 con la quale si specifica che la competenza a deliberare in materia di Toponomastica attiene alla GIUNTA MUNICIPALE

ma non contiene quanto disposto dal  D.M.25.09.1992, trasmesso con circolare MIACEL (Ministero Interno Amministrazione Centrale Enti Locali) n.18/1992, e  con la circolare dello stesso Ministero n.4 del 10.02.1996, in ordine alla deroga, per le persone morte da meno di 10 anni, delegata ai Prefetti per meglio valutare le intitolazioni a persone con rilevanza locale;

considerato che la funzione consultiva della Commissione Toponomastica si tramuta in una vanificazione nei casi in cui non ci sia unanimità sulla proposta di intitolazione a persone morte da meno di 10 anni  (art.9) "...il parere deve essere espresso all'unanimità: per assegnazione di toponimi da nominativo di persone decedute da meno di dieci anni...";

preso atto che

·       l'art.7 (attribuzione di toponimi in assenza di parere) consente di superare il parere della commissione tecnica, per motivi d'urgenza;

"In caso eccezionale e di comprovata urgenza, concomitante con l'impossibilità di riunire la Commissione Toponomastica nei tempi occorrenti, la Giunta Comunale può provvedere direttamente alla Deliberazione di nuovi Toponimi anche in assenza del parere preventivo della Commissione Toponomastica";

·        l'art.16 (Altre funzioni della Commissione)  introduce ancora motivi d'urgenza nell'intitolazione di luoghi e/o di edifici pubblici non constituenti aree di circolazione, in memoria di fatti e/o personaggi vari.

 "...In caso di urgenza e/o per particolari esigenze l'Amministrazione Comunale può provvedere direttamente alla Deliberazione anche in assenza del parere preventivo della Commissione Toponomastica".

·       art.8 (risorse e indennità) L'articolo fa specifico riferimento al luogo ove convocare le riunioni;

"...Le riunioni hanno luogo nella sede comunale di Palazzo Spada, piazza M. Ridolfi, 1, in locale idoneo indicato nella convocazione)


si impegna il Sindaco e la Giunta a:

1)      inviare in III Commissione l'atto per modificare e integrare il Regolamento per:

a)    eliminare qualsiasi forma di urgenza (Art.7 e 16) in quanto non si comprende quale possa essere  la natura di tali motivi e quali possono essere gli impedimenti a convocare la commissione toponomastica;

b)    ribadire, nella valutazione delle proposte, il ruolo consultivo della Commissione Toponomastica conferendogli il metodo di utilizzare l’usuale cultura della maggioranza, anziché quella dell’unanimità;

c)    incidere sulle proposte di intitolazione perché siano ampiamente documentate e tali da giustificarne l'esame. Le proposte, prima di essere portate all’esame della Commissione, devono essere vagliate dall'ufficio toponomastica, al fine di controllare la rispondenza ai requisiti dettati dal regolamento e nei casi di carente documentazione perché siano integrate o diversamente formalizzate;

d)   modificare il luogo di riunione della Commissione toponomastica;




Terni, 10 febbraio 2014

Giocondo Talamonti
(G.M. Associazione E. Berlinguer”)
Giuseppe Boccolini PSI
Mauro Nannini FdS
Claudio Campili IdV


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nessuno si illuda...

Il quadro economico della Comunità e quello italiano in particolare, continua a destare serie preoccupazioni nelle famiglie. Terni non si sottrae alla rappresentazione a tinte fosche del futuro che attende giovani e lavoratori adulti. Le preoccupazioni espresse attraverso una mozione diretta ad impegnare la Giunta cittadina e il Sindaco perché sollecitino le forze politiche locali e nazionali in vista di soluzioni occupazionali, non smettono di esistere, confermando i forti disagi che la popolazione attraversa. Il ritorno della ‘Terni’ alla ThyssenKrupp non ha ancora allontanato le riserve circa gli impegni in tema di produzione, volumi e mantenimento dei livelli di occupazione. Il Piano europeo a sostegno della siderurgia, approvato recentemente a Strasburgo lascia intravedere potenzialità finora solo auspicate per il riconoscimento della qualità degli acciai ternani, investimenti consistenti nel comparto per centoquaranta miliardi di euro, fondi strutturali per la formazione delle maestranze e misure antidumping a protezione dei prodotti. Va sottolineato che il controllo operato dalla Commissione europea in tema di antitrust costituisce una garanzia dalla quale non deve essere disgiunto l’impegno a creare le condizioni opportune a favorire costi energetici in linea con la concorrenza.

Il 12 di Febbraio, data fissata per la formalizzazione del passaggio del sito ternano dai finlandesi ai tedeschi, deve segnare l’inizio di una nuova stagione industriale per il nostro polo metallurgico, la regolazione dei livelli produttivi secondo i programmi comunitari e l’attuazione di un piano programmatico che investa il governo nazionale nel contenimento dei costi di energia. Il peso dell'Acciaieria ternana nell’economia regionale raggiunge il 21% del pil e rilevante è la posizione del comparto nell’ambito delle strategie industriali nazionali. E’ auspicabile che le iniziative sollecitate attraverso la specifica mozione avanzata dall’Associazione E.Berlinguer in sede comunale, trovino accoglimento per evitare che le difficoltà occupazionali non assumano dimensioni tragiche e imbocchino strade senza ritorno. Se è corretto lasciare spazio alla speranza di una soluzione definitiva per le sorti della siderurgia ternana, con altrettanta obbiettività bisogna riconoscere che la mancata presenza delle forze sindacali al tavolo nazionale con la Presidenza del Consiglio desta sospetti per nulla vaghi. Cosa si nasconde dietro la scelta? Volontà di ridurre quote produttive o livelli occupazionali? Volontà di far senza le rappresentanze dei lavoratori per avere le mani libere e adottare soluzioni che soddisfino solo unilateralmente la proprietà? Non è il momento di fare un processo alle intenzioni, ma nessuno si illuda che ci siano disattenzioni. Occorre vigilare, insieme al management dell'AST, alle maestranze e alle organizzazioni sindacali, perché il Piano Industriale della ThyssenKrupp preveda risorse per:

· la competitività dell’AST (volumi produttivi, ottimizzazione degli impianti, rinnovamento dei processi di lavorazione e delle strutture tecnologiche);

· la ricerca;

· l’unitarietà e la sostenibilità ambientale del sito;

· l'apertura a future verticalizzazioni di prodotto;

· l'educazione permanente essenziale per la continuità delle produzioni e i diritti del lavoro;

tali da consentire la piena occupazione.




Terni, 5 febbraio 2014

Giocondo Talamonti
(Associazione "Enrico Berlinguer")






Al Sindaco del Comune di Terni



Premesso che dopo il trasferimento degli uffici a Corso del Popolo, il personale in servizio a Palazzo Spada è preoccupato per la vigilanza sull’accesso di persone estranee ( alcuni esasperati per problemi di varia natura riescono ad introdursi nello stabile);

considerato che l’incolumità e la sicurezza del personale in servizio va salvaguardata  da comportamenti che possono tramutarsi in minacce e danni alle infrastrutture di proprietà pubblica;

ritenuta opportuna l’adozione di provvedimenti di controllo degli accessi nell’immediato ed, in prospettiva, gettare le basi per correggere gli sconvenienti comportamenti con un’efficace azione educativa a cui la  scuola può dare il proprio contributo;

si impegna il Sindaco e la Giunta a:

1)  organizzare l’ingresso  a Palazzo Spada attraverso l’installazione di un  tornello che si potrà superare dopo la registrazione e la consegna di un documento;

2)  ottimizzare la sorveglianza all’ingresso con il servizio volontario degli anziani;

3)  disporre perché un vigile urbano presti servizio nei pressi dell’ accesso agli uffici, specie in orario pomeridiano.


Terni, 17 febbraio 2014
 Giocondo Talamonti
(G.M. “Associazione E. Berlinguer”)
Sandro Piccinini (Pd)
Giuseppe Boccolini (PSI)
Claudio Campili (IdV)

Mauro Nannini (RC)





ATTO DI INDIRIZZO
in tema di:


A)   educazione permanente;
B)     istituzione del CPIA presso l’Ipsia;
C)    istruzione professionale nella nostra Comunità legato alla competitività delle imprese;

Premessa

A)   Educazione permanente per l’istruzione e la formazione in età adulta;
·       La dichiarazione finale della V conferenza mondiale UNESCO, del 1997 (Amburgo 14-18 luglio) in merito all’apprendimento in età adulta, impegna i Paesi membri dell’UE ad adoperarsi per far divenire l’educazione permanente una realtà significativa ponendo fra le priorità ed obiettivi il diritto di tutti all’educazione e formazione permanente;
·       Nel 1997, con l’O.M. n.455, il Ministero della Pubblica Istruzione istituisce i Centri Territoriali Permanenti per l’Istruzione e la  formazione in età adulta (Centri EDA);
·       Nell’accordo del 2 marzo 2000, la Conferenza unificata Stato-Regione sono stati individuati i compiti condivisi fra lo Stato e gli enti locali per potenziare l’educazione permanente degli adulti;
·       I Centri sono luoghi di accoglimento di bisogni di formazione, di attivazione, di iniziative di istruzione e formazione in età adulta, di acquisizione e sviluppo di una prima formazione e/o riqualificazione professionale  in sintonia con la legge delega di riforma della scuola (art.2 c.1 L.n.53/2003) secondo cui a ciascuno individuo, a qualunque età, deve poter essere consentito di esercitare l’effettivo diritto di sviluppare le proprie competenze, governare il proprio apprendimento, partecipare a processi di riconversione e usufruire di offerte integrate di istruzione e formazione che consentano di migliorare la propria qualità di vita (concetto di “long life learning”)
·       Nella nostra città a partire dal settembre 1998 è operante un Centro EDA presso l’Ipsia “S. Pertini” con percorsi di istruzione/formazione estesi agli ospiti della casa circondariale e fino all’anno scolastico 2003/2004 della Comunità Incontro di Amelia nei settori:
-conseguimento della licenza media;
-lingua italiana per stranieri;
-alfabetizzazione informatica;
-apprendimento e approfondimento di seconde lingue (francese, inglese, spagnolo, arabo etc.);

B)    istituzione del CPIA presso l’Ipsia;
·                       La legge del 27.12.2006 n.296 art.1 c.632, per la prima volta nella storia della scuola italiana, interviene sull’educazione degli adulti istituendo i CPIA; nel contempo ne cambia la mission formativa ridenominandola “Istruzione degli Adulti”. Non è un cambiamento solo nominale, ma di vera sostanza in quanto lo Stato sceglie di assumersi la responsabilità di fornire un’istruzione (rilascio titoli) di propria ed esclusiva competenza, lasciando agli enti locali la possibilità di intervenire per l’ampliamento dell’offerta formativa.
·                       Dopo una lunga fase procedurale durata quasi 6 anni, il Consiglio dei Ministri ha approvato il 4.10.2012, in via definitiva il Regolamento di organizzazione dei Centri Provinciali di Istruzione per gli adulti, compresi i corsi serali. Il regolamento è in vigore dal 25 febbraio 2013, data della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n.47 (rubricato come DPR n.263 del 29.10.2012).
·       I CIPIA sono riferimento per l’obbligo d’istruzione potendo rilasciare i titoli di studio conclusivo del I ciclo, per la certificazione di competenze connesse all’obbligo d’istruzione (art.622 della legge 296/06), per il conseguimento del diploma d’istruzione secondaria superiore, per il riconoscimento formale di alfabetizzazione e di apprendimento della lingua italiana da parte degli immigrati finalizzato alla loro integrazione linguistica e sociale nonché  sedi di test della conoscenza di lingua italiana per il rilascio del permesso di soggiorno.
·       Attualmente l’Ipsia “S. Pertini” in forza del suo pregresso come CTP (Centro indicato, dall’origine, dal Provveditore agli Studi quale coordinatore degli altri Centri distribuiti sul territorio provinciale) è da ritenere la sede più idonea per aspirare ad assumere la veste di CPIA della Provincia di Terni  attraverso accordi di rete con altre Istituzioni scolastiche e altri soggetti del territorio (rete territoriale).

C) istruzione professionale nella nostra Comunità legato alla competitività delle imprese;

·       Le caratteristiche del mercato del lavoro, negli ultimi anni, hanno palesato un’estrema mobilità che ha posto seri problemi di riconversione dei saperi, accesso a nuovi sbocchi occupazionali. Il fenomeno a Terni ha assunto dimensioni rilevanti se solo si considera che molti sono i lavoratori dell’industria che hanno dovuto affrontare il problema di acquisire nuovi saperi per proporsi nel mercato occupazionale e rendere le imprese competitive. La scuola, l’Università, i Centri per l’educazione degli adulti sono chiamati a sostenere il processo di transizione, le cui peculiarità non sono temporanee ma, anzi si manifestano costanti e durature nella vita dei cittadini;
·       Occorre quindi prendere atto delle mutate condizioni senza dimenticare di insistere nel consolidare e rafforzare il modello di sviluppo territoriale puntando sulle potenzialità formative dei Centri educativi e sull’ analisi continua degli indirizzi di cambiamento;

·       L’istruzione tecnica e professionale è fondamentale per lo sviluppo economico della città e va reinterpretata nei rapporti di Alternanza Scuola-Lavoro, nei tirocini, negli stage, offrendo ai giovani spazi operativi e metodologici in un contesto di apprendimento ad ampio raggio, in grado di sviluppare il senso critico e una corretta azione formativa.

·       Le competenze professionali, insieme a quelle tecniche esistenti nelle industrie ternane, provengono in massima parte da quel bacino di professionalità assicurato dalle istituzioni scolastiche locali (IPSIA ed ITIS);


·       l’Ipsia “S. Pertini” si distingue nella Regione per  rispondere anche alle richieste professionali provenienti dalla Toyota e dalla Texa, industrie multinazionali interessate a formare le maestranze necessarie alle localizzazioni delle proprie attività;

Considerato


·       il piano regionale dell’offerta formativa e della programmazione della rete scolastica in Umbria -anno scolastico 2014-2015- recepisce la proposta avanzata dalla Provincia di Terni, in merito all’autonomia in deroga dell’Ipsia “S. Pertini” di Terni;
·       il decreto ministeriale sull’istituzione dei CPIA stabilisce che il conferimento dell’autonomia deve avvenire “nei limiti” del numero delle autonomie scolastiche istituibili in ciascuna regione e delle attuali disponibilità complessive degli organici;
·        il Consiglio regionale (deliberazione n.300 del 18 dicembre 2013), penalizzando Terni a favore di Perugia, ha espresso parere favorevole per la costituzione di uno dei due Centri CPIA, presso la sede del CTP (Centro Territoriale Permanente) sito nell’Istituto Comprensivo “A. Volumnio” di Perugia e non favorevole per la costituzione del CPIA nella Provincia di Terni, dietro indicazione della III Commissione. Da evidenziare che la proposta della Giunta regionale, nel contenuto ne configurava l’esistenza, senza però individuare una sede ben precisa. Un ulteriore schiaffo alla città in merito alla strategicità della formazione in un bacino di  variegate e vaste professionalità necessarie al territorio ternano;
·       L’individuazione del Cpia di Terni presso l’Ipsia “S. Pertini” consentirebbe alla scuola di rientrare nelle norme necessarie ad ottenere una effettiva autonomia superando così quella in deroga;
Viste le delibere

·       n.290  del 12.12.2012 adottata dal Consiglio comunale in ordine a “Tematiche relative alla Scuola”;
·       n.236 del 15.10.2012 adottata dal Consiglio comunale riguardante “Rete scolastica e accorpamenti Istituti Scolastici della Provincia di Terni”;
·       n.158 del 16.07.2012 adottata dal Consiglio comunale riguardante “Rete scolastica e accorpamenti Istituti Scolastici della Provincia di Terni”;


si impegna il Sindaco e la Giunta a:

·       riconsiderare il ruolo dell’educazione permanente, fondamentale per intercettare le esigenze di sviluppo e innovazione dei territori in cambiamento ove la risorsa umana rappresenta il fulcro su cui far ruotare il futuro delle comunità e la competitività delle imprese;

·        ridare slancio e prospettive all’istruzione tecnica e professionale;

·       sostenere presso la Regione la posizione del Consiglio comunale di Terni in merito all'istituzione di un Centro CPIA a Terni ove già si svolge una intensa e riconosciuta attività per l’educazione e la formazione degli adulti e degli immigrati;

·       risolvere la questione riguardante l'IPSIA "S. Pertini", senza cambiare il numero delle autonomie scolastiche su Terni, proponendo l’autonomia scolastica al costituendo CPIA con l’aggregazione dell’Ipsia “S. Pertini”.

La seconda Commissione Consiliare
Sandro Piccinini

La II Commissione Consiliare, in data 28.01.2014, ha approvato all'unanimità l'Atto di indirizzo. Erano presenti Piccinini, Pennoni(in sostituzione della Consigliera Bartolini), Nardini, Nannini, Vinciarelli, Crisostomi, Brizi (in sostituzione del Consigliere Guardalben), Ciaurro (in sostituzione del Consigliere Cicioni). Il Consigliere Venturi, senza diritto di voto, ha annunciato l'espressione di un voto favorevole in Consiglio.
Il Consiglio Comunale, in data 3.02.2014, ha deliberato l'atto d'indirizzo con l' astensione di Ferranti (FI).


L'assessore Simone Guerra si è espresso favorevolmente all'atto di Indirizzo.