L'orientamento, l'occupazione e la TV

Che l’orientamento scolastico si imponga più come operazione indispensabile, prima che utile, è testimoniato dalle informazioni che ‘a braccio’ infestano le TV a proposito delle professioni del futuro prossimo. Chi si diletta nello zapping non avrà fatto a meno di notare che ogni canale, in qualsiasi ora della giornata, presenta un’offerta di cucina: maestri dei fornelli impegnati in ricette improbabili, piatti fantastici a base di qualcosa che manca sempre nelle case comuni, studiosi della culinaria e ricercatori a caccia di composizioni che a nessun altro verrebbero in mente. Dunque, tutti a fare i cuochi, come se le attese del Paese e le aspirazioni dei cittadini fossero tutte concentrate a soddisfare quel pezzetto anatomico che va dalla bocca alla trachea. Poco male se tutto questo si limitasse alla sfera dello spettacolo. Il guaio è che sulle medesime basi si orienta anche l’istruzione professionale. La TV ci avverte che le scuole alberghiere vanno alla grande, e che l’offerta di lavoratori della cucina non soddisfa la richiesta del mondo del lavoro. Ma il sospetto della bufala è a portata di mano: dove andranno tutti questi cuochi se i ristoranti chiudono e le imprese non nascono? Il mistero non è neppure tanto glorioso. Il gradimento è dettato dal fatto che preparare “polpettoni” in TV costa poco alla produzione e prepararsi a fare i cuochi è molto meno oneroso che addestrarsi a fare il saldatore o il metallurgico. A breve c’è da attendersi una montagna di risorse finanziarie per riconvertire gli specialisti della tavola in addetti all’industria, con buona pace di cannelloni e pentoloni a vantaggio di cannelli ossiacetilenici e siviere.

Sapere con un anticipo di tre-cinque anni cosa potrà servire allo sviluppo economico del Paese non è materia di maghi e fattucchiere, come vorrebbero farci credere, ma semplice programmazione, alla quale deve fare da supporto un orientamento scolastico che fornisca personale capace e preparato. Da noi, in Italia intendo, sembra che questa ovvia previsione contrasti con la libertà dei singoli di scegliersi l’indirizzo professionale che più li soddisfi e viene letta come una privazione demagogica di stampo stalinista. Ogni Paese evoluto progetta, nel delineare i settori di sviluppo economico, il ricorso a professionalità che il mondo della scuola deve preoccuparsi di creare.

Questo semplice connubio ha, come comune denominatore, l’orientamento e finché ne ignoreremo i vantaggi dovremo accontentarci di avere cuochi per fondere metalli, cuochi per costruire case, cuochi per assistenza medica, cuochi per insegnare, cuochi per i tribunali, cuochi… cuochi…cuochi.


Terni, 31 ottobre 2013



Ing. Giocondo Talamonti
(G.M. "Associazione E. Berlinguer")





INTERROGAZIONE: piste ciclabili


Al Sindaco del Comune di Terni





Premesso che andare in bicicletta fa bene alla salute, giova al sistema cardio-vascolare, respiratorio e scheletrico-muscolare e che l'uso della bici è maggiormente più salutare se fatto in luoghi ricchi di verde e pianeggianti



vista l'importanza di dotare la città di una rete di percorsi ciclabili e per podisti caratterizzati da un inquinamento ambientale pressoché nullo;



tenuto conto che esiste un percorso di tali caratteristiche nei pressi del campo di ruzzolone, purtroppo bloccato con una camionata di breccia in corrispondenza del primo laghetto; 



visto che il percorso in questione è segnalato come pista pedonale e ciclabile;



considerato che si ha il sospetto che qualcuno, con il blocco della strada, arbitrariamente abbia voluto impedirne l’uso;




si chiede al Sindaco se:


· ha conoscenza delle motivazioni che bloccano il percorso ciclabile e pedonale, e in caso della loro mancanza se esistono responsabili di chi lo ha prodotto; 

· se nella progettazione di città è prevista l’ampliamento della rete di piste ciclabili in località pianeggianti e lontane dai gas di scarico delle automobili.



Terni, 28 ottobre 2013


Giocondo Talamonti (G.M. "Associazione E. Berlinguer")
Claudio Campili (IdV)
Giuseppe Boccolini (PSI)
Mauro Nannini (RC) 



Quei bimbi in vacanza con la fabbrica

L'esperienza vissuta in Colonia nei periodi in cui le fabbriche volevano essere egemoni della società esterna. 

C’erano una volta le colonie aziendali. Quelle delle foto in bianco e nero, dei bimbi tutti in fila, delle divise tutte uguali. Quelle dove il mare tanti bambini non l’avevano mai visto. 

Oggi quelle colonie, frequentate dagli anni 50 agli anni 70, si presentano chiuse abbandonate, strutture che erano vive per la presenza di un sacco di gente, credo soprattutto figli di operai. Non c’era nulla nell’organizzazione delle giornate che fosse lasciato all’imprevisto. Non esistevano giornate molli, vuote. C’erano sempre un sacco di cose da fare, con orari precisi. Giochi di squadra e sport, come correre nei sacchi. Le cose da fare andavano fatte e non si poteva sgarrare. Perché il rigore delle colonie doveva essere perfetto. Tutte le Fabbriche (Fiat, Olivetti, Edison, Agip,Terni etc.) si erano attrezzate nell'ottica della "fabbrica totale" che organizza la vita dei lavoratori (ritenuta fondamentale per l' incisività sulla produttività e sul profitto), anche fuori dai cancelli degli stabilimenti dando diverse opportunità alle famiglie. A Terni prende piede il Piano casa, a Villaggio Matteotti, con i suoi orti e la messa a disposizione per i dipendenti della "Terni" di strutture come la Piscina, il Bocciodromo, l'Asilo, il Dopolavoro e la Colonia per arrivare alle attività culturali. La Colonia per i figli dipendenti delle Acciaierie di Terni si trovava a Porto Civitanova nelle marche. (Ora non c'è più...). La crisi del dopoguerra insieme al bisogno di potenziare valori solidi e genuini ha fatto fare a molti giovanissimi ternani l'esperienza della Colonia.

Le foto sono state scattate, nel mese di agosto, a Torre Pedrera (dove ho trascorso un breve periodo di villeggiatura), trattasi di colonie marine abbandonate e guardandole si fa un salto in un passato in cui la Soc. Terni si occupava delle condizioni di vita, e non solo di lavoro, dei dipendenti. Le colonie nel tempo hanno subito sorti diverse. Qualcuna è stata chiusa, qualcun'altra è stata ristrutturata e alcune come la colonia marina della Società "Terni" sono state demolite. 



Giocondo Talamonti







MOZIONE: lavoro minorile


Al Sindaco del Comune di Terni




Premesso che l’impiego nel lavoro dei minori priva bambine e bambini di fruire della spensieratezza legata all’infanzia, nega il loro potenziale e la loro dignità, pregiudica profondamente il loro sviluppo fisico e morale;

visto che il nuovo Rapporto dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), circa i progressi della lotta al lavoro minorile a partire dal 2000, indica una riduzione del fenomeno in previsione dell’obiettivo, condiviso dalla comunità internazionale, di eliminarlo del tutto entro il 2016;

tenuto conto che le ultime stime dell’ILO, saranno oggetto della prossima Conferenza Globale sul lavoro minorile in programma a Brasilia nel corrente mese;

considerato che attualmente nel mondo il 50 per cento dei bambini lavoratori svolgono lavori pericolosi che hanno conseguenze dirette sulla loro salute, sicurezza e sviluppo morale;

appurato che il fenomeno è maggiormente presente nei paesi poveri dell’area Asia-Pacifico e dell’Africa sub-Sahariana,ove il settore dell’agricoltura è più rilevante rispetto a quello dei servizi e dell’industria;


Si impegna il Sindaco e la Giunta a:

1) condannare tutte le forme di lavoro datoriali che usano i minori ovunque si svolgano;

2) escludere dagli eventuali acquisti del Comune tutti quei prodotti che notoriamente sono frutto del lavoro minorile;

3) coinvolgere in tale presa di coscienza le scuole, le associazioni sportive e culturali e quanti hanno la possibilità di intrattenere rapporti commerciali con le aree di maggiore incidenza del fenomeno perché non acquistino prodotti del lavoro minorile.


Terni, 14 ottobre 2013



Giocondo Talamonti (G.M. “Associazioni E. Berlinguer”)






Compattezza per l'Acciaieria

Il prolungarsi della procedura di vendita dell'AST sta aggiungendo problemi a quelli, già esistenti, sulla cessione di una azienda che gode della fama dei suoi prodotti e della professionalità di giovani quarantenni, una forza lavoro, fiore all'occhiello della siderurgia nazionale ed europea.

Nell'incontro di Strasburgo dell’11 giugno 2013, con una delegazione umbra, il Presidente dell'antitrust Almunia si impegnò, a dar seguito alla procedura di vendita in tempi ragionevolmente brevi.

Quanto sopra al fine di scongiurare ulteriori difficoltà che sarebbero potute sorgere fra i contraenti. All’epoca Outokumpu aveva ritenuto inaccettabile la sola offerta vincolante della cordata industriale Aperam-Arvedi-Marcegaglia.

Oggi ci si chiede se la Posco, colosso industriale coreano, potrebbe essere della partita considerando l’interesse mostrato per la Tad di Agarini, già protagonista della precedente cessione della “Terni”.

Si spera che nel frattempo si siano trovate soluzioni utili per la vita della nostra Acciaieria e non ci si avvii verso un suo indebolimento sotto il profilo della saturazione degli impianti e delle commesse sul mercato internazionale.

Il Sindaco, lunedì 7ottobre, alla presenza del Presidente del Consiglio, dei Presidenti dei Gruppi consiliari e dei Presidenti di Commissione ha riferito sullo stato dell’arte per riflettere ed avviare ulteriori iniziative, da concertare con tutti i soggetti interessati.

Importante è stato l'incontro del 15 ottobre fra i vertici della Regione, della Provincia e del Comune Terni con i sindacati e le RSU-AST per esternare la preoccupazione sulla situazione di stallo e per definire, quanto prima, l’assetto stabile dell’Azienda, vitale per il futuro della comunità locale.


L'acciaieria di Terni non può sostenere a lungo le incertezze presenti; l'AST, i suoi dipendenti e la città intera si aspettano che siano osservati i seguenti punti:

  • mantenimento della capacità competitiva;
  • tutela delle produzioni e del sito nella sua integrità;
  • capacità industriale del soggetto acquirente, sotto l’aspetto dell’operatività sui mercati internazionali e della solidità finanziaria;
  • un Piano industriale che contempli oltre all'attività produttiva, l'innovazione, il mantenimento dell'occupazione, gli investimenti sui processi, sulle tecnologie, sull'educazione permanente del personale e sulla formazione dei tecnici tramite l'Università e la scuola, così come prevede il Patto di Territorio;
  • unità d’intenti di tutte le espressioni locali (sindacati, associazioni datoriali, istituzioni, parlamentari etc.) nel perseguire, con interazione coordinata, l’interesse prioritario della città;
  • coinvolgimento del Presidente Letta, del Ministero dello sviluppo economico, delle associazioni sindacali e datoriali a livello europeo per iniziare un percorso di politica industriale nazionale che, a partire dall'AST, dia prospettive anche alle altre aziende in crisi.


Terni, 17 ottobre 2013


Giocondo Talamonti (G.M. "Associazione E. Berlinguer")







MOZIONE: Consigli di quartiere e regolamento


Al Sindaco del Comune di Terni




Premesso che al termine della presente consigliatura le circoscrizioni, strumento di esercizio diretto di democrazia del Comune di Terni, saranno abolite e che, con la scomparsa della loro esperienza quarantennale, verrà meno un rapporto fondamentale instauratosi tra i cittadini e le istituzioni;

tenuto conto che le circoscrizioni in questi ultimi difficili anni sono riuscite ad operare, mantenendo un rapporto vivo con i cittadini, negli interessi dei territori deliberando opere di manutenzione ordinaria anche in risposta alle segnalazioni urgenti provenienti dai bacini di competenza;

visto che l’abolizione dei consigli circoscrizionali creerà, nella costituenda città territorio, un vuoto in termini di partecipazione e di democrazia; 

ritenuto che occorre pensare a nuove forme relazionali come ad esempio l'istituzione di Consigli di quartiere (consigli di partecipazione o consigli di quartiere sociali), e/o di rappresentanze di cittadinanza attiva (composte da cittadini volontari, magari espressione dell’associazionismo già esistente, pronte a ricreare un rapporto diretto tra città e cittadini fondato sulla valorizzazione delle risorse sociali, ambientali, territoriali);

visto che per attivare un percorso di progettazione partecipata che vada oltre le circoscrizioni è necessario modificare lo Statuto e il Regolamento comunale tenendo presente i seguenti punti: 1) dare ai cittadini certezza di essere ascoltati, 2) stimolare la partecipazione dei cittadini e il confronto aperto con l’amministrazione, 3) responsabilizzare i cittadini, 4) sperimentare metodi di partecipazione innovativi basati sull’educazione all’ascolto e sull’interazione;


si impegna il Sindaco e la Giunta a:

1) avviare una riflessione con i cittadini sul decentramento e sulla partecipazione, partendo dalla promozione di un convegno, mediante il quale dare l’opportunità a cittadini, associazioni e amministratori di elaborare un insieme di proposte;

2) prendere in esame le progettualità territoriali delle associazioni, Centri sociali, parrocchie, proposte nell'interesse delle famiglie e tese al raggiungimento di una migliore qualità di vita dell'intera città; 

2) attivare la commissione consiliare per le necessarie modifiche allo Statuto e al Regolamento.

3) procedere alla stesura del regolamento sulla partecipazione per quanto concerne la formazione strutturale dei nuovi organismi (numero, composizione, modalità di formazione, attribuzioni e confini geografici);

4) attivare un settore comunale referente (ufficio di partecipazione) che funzioni da supporto dei processi partecipativi;

5) dare avvio alla costituzione di consigli di quartiere e/o di rappresentanze di cittadinanza attiva.



Terni, 14 ottobre 2013

Giocondo Talamonti (G.M. “Associazione E. Berlinguer”)
Claudio Campili (IdV)
Luzio Luzzi (RC)



38.mo Circuito dell'Acciaio, una manifestazione ricca di storia e apprezzata da molti personaggi che hanno contribuito a dare impulso allo sport non solo a livello locale, ma anche nazionale ed internazionale. 

Fra questi Bruno Marcelli del gruppo di Portorecanati, sempre in prima fila per vivere una bella giornata insieme. 

Domenica, 13 ottobre 2013, il tempo che minacciava pioggia si è aperto e il sole ha accompagnato i podisti lungo i percorsi previsti e che, da regolamento della corsa, ognuno poteva scegliere in base al proprio allenamento. 

Io ho preferito i 16 Km. perché mi permetteva di godere delle bellezze che offre tale tipo di percorso. Pur essendo un ternano, passare sotto la Cascata delle Marmore è sempre uno spettacolo unico. 

Marcelli non l'ho visto alla 16Km., probabilmente avrà scelto diversamente, ma aver potuto, alla partenza, scambiare ancora una volta, impressioni e commenti sullo sport praticato è stato un piacere con chi lo ha fatto ad alti livelli agonistici. Egli dopo le sue imprese giovanili, si è impegnato proficuamente nella sua azienda di Portorecanati, ma non ha mancato di dedicarsi con passione e amore all'organizzazione di iniziative di livello e di corse per amatori coinvolgendo tanti a calzare scarpette e calzoncini e a fare attività motoria come parte integrante del proprio vissuto quotidiano.

Recentemente è stato decorato, dalla Camera di Commercio, con la medaglia d'oro quale premio di fedeltà al lavoro con una motivazione che fa onore alla sua persona ma anche a tutti quelli che collaborano con lui nella sua azienda "...quale imprenditore artigiano per più di trentacinque anni, ha evidenziato un alto senso della professionalità, finalizzando il raggiungimento dell'eccellenza nel settore." Un riconoscimento prestigioso che premia la sua dedizione a tutto ciò che intraprende. Auguri Bruno. Credo di farlo anche a nome di tutti gli amatori di tutt'Italia per la stima e la considerazione che ti sei conquistato. Alla prossima occasione insieme...spero di poter dar luogo alla sfida che mi hai lanciato, quella di effettuare 100 metri in pista...auspicando che qualcuno ci assista. Un grande abbraccio...


Terni, 17 ottobre 2013



Giocondo Talamonti









INTERROGAZIONE: disinfestazione e salute pubblica.


Al Sindaco del Comune di Terni
All'Assessore all'ambiente




Premesso che il Comune di Terni circa la propagazione degli insetti, con particolare riferimento alla zanzara tigre; ha emanato un' ordinanza per tenere sotto controllo il fenomeno (delibere della Giunta comunale n.62 del 29.02.2012 e n.21 del 1.02.2013);

tenuto conto che accanto alle azioni di disinfestazione e controllo intraprese, vengono richiamate norme comportamentali da assumere da parte dei cittadini e dei condomini;


visto che l'ordinanza sulla zanzara tigre raccomanda di evitare piccoli e grandi ristagni d’acqua, situazioni ideali per la proliferazioni di questi insetti particolarmente nocivi e presenti nella stagione calda nei contenitore lasciati incustoditi, nei sottovasi, tra le pieghe di teloni utilizzati per le coperture;

visto che alcuni amministratori di condominio prendendo spunto dalle indicazioni dell’ordinanza effettuano, oltre a quelle dell'amministrazione comunale, disinfestazioni in proprio inserendo tale voce (disinfestazione zanzare) nei bilanci; 

preso atto che la programmazione indiscriminata di disinfestazioni, indipendentemente dall'effettiva necessità, può avere effetti sulla salvaguardia della salute: l'uso di sostanze velenose e nocive impone agli amministratori di raccomandare ai propri condomini di non tenere aperte le finestre, ma non a quelli dei palazzi viciniori; 

considerato che gli insetti oggetto dell’ordinanza possono provocare malattie virali acute, (nei bambini piccoli si manifesta sotto forma di affezione febbrile lieve accompagnata da macchie e bolle, mentre nei ragazzi più grandi e negli adulti si presenta come un'affezione di tipo simil-influenzale, con febbre, cefalea, dolori osseo-articolari e muscolari);

considerato che i prodotti chimici utilizzati per la disinfestazione, nocivi per l'essere umano, non uccidono le zanzare, ma agiscono solo sulle larve; uno studio accurato del CNR ha evidenziato che nelle persone procurano danni neurologici, aumentano l'insorgenza dei tumori, sopratutto nei bambini; 

vista l'importanza di coinvolgere il mondo della scuola in una campagna di educazione e prevenzione;


si chiede al Sindaco e all'assessore all'ambiente se:

· abbiano messo in atto controlli e monitoraggi per verificare il corretto rispetto dell'ordinanza;

· sono sotto controllo le disinfestazioni effettuate da singoli condomini; esse, se non coordinate, possono creare problemi alla salute pubblica;

· sono a conoscenza di un proliferare di disinfestazioni, spesso non necessarie, ed eseguite senza concordare e avvertire la popolazione e senza riscontro di una diffusa presenza di insetti adulti; 

· non ritengono utile precisare a tutti i condomini e amministratori, attraverso locandine e pieghevoli, che le ulteriori disinfestazioni, oltre a quelle previste dall'amministrazione comunale, devono essere riproposte solo nei casi previsti dall’ordinanza;

· risulta loro che alcuni amministratori di condominio, inserendo tale voce nei rendiconti annuali, fanno percepire la spesa come un'ulteriore tassa imposta dall'amministrazione comunale; 

· è prevista una campagna di informazione e prevenzione in particolare nelle scuole della città. 



Terni, 14 ottobre 2013


Giocondo Talamonti (G.M. Associazione “E. Berlinguer”)
Mauro Nannini (RC)
Luzio Luzzi (RC)
Claudio Campili (IdV)



Al Sindaco del Comune di Terni




Premesso che dopo il trasferimento degli uffici in Corso del Popolo, si è assistito all’interno di Palazzo Spada ad un ripetuto fenomeno di asportazione di oggetti ed effetti personali, ma anche ad una frequentazione dei locali da parte di persone estranee introdottesi senza il preventivo riconoscimento;

considerata l’esigenza di potenziare i controlli mirati a prevenire e contrastare gli scopi di malintenzionati;

visto che è possibile accedere da più parti a Palazzo Spada per cui le persone possono sfuggire al controllo del personale;

si interroga il Sindaco per conoscere se:


1) è intenzione dell'amministrazione prevedere solo un punto di accesso a Palazzo Spada;

2) è prevista la presenza costante di un vigile all’ingresso a supporto del personale addetto alla guardiania e se è previsto il controllo con badge delle persone che accedono agli uffici, in particolare nelle ore pomeridiane;

3) esiste un programma di potenziamento di telecamere interne in grado di individuare le persone responsabili dei furti e/o dei danneggiamenti al patrimonio.


Terni, 14.10.2013


Giocondo Talamonti (G.M. Associazione “E. Berlinguer”)
Mauro Nannini RC (Luzio Luzzi RC)
Claudio Campili (IdV)
Orsini Vladimiro (Pd)




MOZIONE: diritti umani... a Lampedusa


Al Sindaco del Comune di Terni




Premesso che

la dichiarazione Universale dei Diritti Umani a Lampedusa non si è ascoltata tanto che Papa Francesco ha definito la strage consumata una "vergogna". Nel merito:

· l'art.1 recita "Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.", ma sembra che nel mare di Lampedusa tre pescherecci hanno visto e non si sono fermati; 
"Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti", ma i migranti nel mondo sono sempre, come nel canto di "lacreme napulitane" di Massimo Ranieri," I', ch'aggio perzo patria, casa e onore, i' só' carne 'e maciello: Só' emigrante!"; 

· l'art. 2 al punto 1 recita "Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà..., senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione..." , mentre l'art. 14 al punto 1 recita "Ogni individuo ha diritto di cercare e di godere in altri Paesi asilo dalle persecuzioni...", l'art. 13 al punto 2 recita "Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi Paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio Paese." Un ennesimo abuso il nuovo “accordo di integrazione”, una novità introdotta lo scorso anno dal governo per tenere sotto scacco anche gli immigrati dotati di regolare permesso di soggiorno, un permesso di soggiorno ormai a punti, come la patente, che si potrà anche perdere prima della sua scadenza, magari perché non si conosce bene l’italiano. Tutte queste gravi limitazioni dei diritti di libertà e dei diritti al lavoro dei migranti che lasciano il proprio Paese in cerca di asilo. 

· l'art.3 recita "Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona...", ma a Lampedusa sono morti oltre 300 migranti, anche donne e bambini, tutti in cerca di una nuova, legittima e sacrosanta, speranza e possibilità di vita; 

· l'art.22 recita "Ogni individuo in quanto membro della società, ha diritto alla sicurezza sociale nonché alla realizzazione, attraverso lo sforzo nazionale e la cooperazione internazionale ed in rapporto con l'organizzazione e le risorse di ogni Stato, dei diritti economici, sociali e culturali indispensabili alla sua dignità ed al libero sviluppo della sua personalità.", ma ogni approdo, visto lo stato dei barconi ed il numero delle persone in esso stipate, costituisce un miracolo che regala a ogni migrante, attraverso una legge assurda ( per Sant’Agostino “Una legge ingiusta non è una legge”), il reato di clandestinità, così come è avvenuto a Lampedusa per i 155 superstiti;

visto che

La tragedia nei pressi dell'isola dei Conigli è un dramma dell'immigrazione che ha sconvolto tutti; 

tenuto conto che

la prima risposta da dare è quella dell'accoglienza attraverso un piano strutturato che coinvolga in primis l'Europa, nella costituzione di un corridoio umanitario e asilo anche in considerazione che i flussi migratori sono destinati a crescere, anche per le vicende siriane;

considerato che

è necessario intervenire subito per evitare che i migranti finiscano nelle mani di trafficanti senza scrupoli, e per evitare altre stragi; 

preso atto che

l'accoglienza,l'integrazione e l'immigrazione, strategici per il nostro Paese e per l'Europa devono costituire le linee di risoluzione del fenomeno;


si impegna il Sindaco e la Giunta a:

1) esprimere la solidarietà e la vicinanza dei ternani ai parenti dei migranti e a far giungere al Governo italiano la loro voce perché la legge Bossi-Fini sia sostituita con una che punti sull'accoglienza e sull'integrazione degli stranieri e che superi quella dei respingimenti in mare; aiutare i Paesi più poveri a svilupparsi e a creare le condizioni perché la propria terra dia buoni frutti;

2) coinvolgere la scuola perché sia diffusa la dichiarazione Universale dei Diritti Umani con l'obiettivo di creare condizioni pacifiche di convivenza.


Terni, 14 ottobre 2013


Giocondo Talamonti (G.M. Associazione “E. Berlinguer”)
Mauro Nannini (RC)
Luzio Luzzi (RC)
Claudio Campili (IdV)





Il Milan giocherà la prossima partita casalinga ‘a porte chiuse’. La misura punitiva deriva dai cori offensivi rivolti al Napoli (udite, udite), durante l’incontro contro la Juventus. La colpa dei tifosi del diavolo viene definita “discriminazione territoriale”, in pratica un “buu, buu”, non all’indirizzo di persone di colore, ma contro connazionali differenziati dall’appartenenza geografica. 

Sembra che qualcuno del Milan Club abbia obbiettato che gli strali all’indirizzo dei campani, sebbene nella circostanza inopportuni per l’assenza degli interessati, abbiano carattere permanente negli stadi perché, da che mondo è mondo, il coro “noi non siamo napoletani” non è stato mai punito e, di conseguenza, reputato concesso.

Dalla Federazione è stato precisato che effettivamente quell’espressione non contiene offesa razziale (sic), mentre “Napoli colera” oppure “Napoli merda”, sì.

Il fatto è che noi (inteso come italioti), amiamo distinguere e non c’è materia che più si adatta alla distinzione di quella giurisprudenziale, o quella che s’applica al peso, alla misura e al tono della parola, così che non è tanto il concetto offensivo a meritare la punizione, quanto l’evocazione dei termini.

A pochi è venuto il sospetto che il problema investa l’educazione sociale. Nessuno è stato sfiorato dall’idea che le curve siano diventate proprietà esclusiva degli ultras. Solo qualcuno s’è chiesto per quali motivi le presenze di spettatori negli stadi sia rovinosamente crollata. Si pensi ,inoltre, ai disagi a cui sono sottoposti i più innocui mortali per accedere allo stadio (file interminabili ai tornelli, richieste di documenti e controlli di Check-in ) Continuiamo a nascondere la testa sotto la sabbia. Seguitiamo a far finta che tutto va ben, Madama la Marchesa. 

Il problema non si risolverà con una partita a porte chiuse o con la partita persa a tavolino, nel caso di recidiva. La mala educazione è un’infermità sociale. Anzi, un’epidemia. Ha radici nella vita di ogni giorno, si manifesta a scuola, in strada, in ufficio, in TV, dove ha spazio chi grida più dell’altro, chi impedisce all’interlocutore di esprimere le proprie idee, chi è aggressivo, offensivo, maleducato. 

Reagiamo, allora, no? 

Vogliamo dircela tutta? Beh, sono convinto che se qualcuno se ne uscisse fuori con un’iniziativa a correzione del malcostume dilagante sarebbe additato come un illuso, un povero Don Chisciotte, uno che va controcorrente solo per mettersi in vista, un rivoluzionario sognatore, un visionario pacifista, un dispensatore di valori gratuiti. Insomma per uscire dalla categoria ristretta in cui ci si trova relegati, occorre ancora una volta richiamarsi al ruolo educativo che può essere espletato dalla famiglia, dalla scuola, dall'associazionismo sportivo e culturale. La strada è irta di difficoltà, ma ci dobbiamo provare...sempre.


Terni, 11 ottobre 2013


Giocondo Talamonti




Migranti annegati nelle acque di Lampedusa

La tragedia nei pressi dell'isola dei Conigli è un dramma dell'immigrazione che ha sconvolto tutti. Sull'imbarcazione, che si è incendiata e poi rovesciata, oltre 300 i morti tra i quali molte donne e bambini. Nel momento di lutto nazionale quello che deve prevalere è il silenzio in segno di rispetto per tutte le vittime, ma deve indurre ad una riflessione sull'indifferenza per i tanti casi che si sono verificati in questi ultimi anni. La risposta più impellente è quella dell'accoglienza da dare attraverso un piano strutturato che coinvolga in primis l'Europa, mediante la costituzione di un corridoio umanitario e l’offerta di asilo. 

E’ necessario Intervenire subito per evitare che i migranti finiscano nelle mani di trafficanti senza scrupoli, e per impedire il verificarsi di altre stragi. 

L'immigrazione, l'accoglienza, l'integrazione sono temi strategici per il nostro Paese e devono costituire per l'Europa l’impegno formale da mettere in essere per la risoluzione del fenomeno.

L’attuale legge sull’immigrazione va reimpostata secondo una "filosofia" che punta all'accoglienza e all'integrazione degli stranieri, con l'obiettivo di creare condizioni pacifiche di convivenza. Il solo modo per arrestare i flussi è quello di creare le condizioni affinché i Paesi di provenienza possano dotarsi dei presupposti che inducono le popolazioni a non abbandonare la propria terra. 


Terni, 10 ottobre 2013

Giocondo Talamonti
G.M. "Associazione E. Berlinguer"





Mezzo secolo dal disastro del Vajont: ricorre oggi l’anniversario della tragedia più evitabile e drammatica che la storia d’Italia annovera dalla conclusione della Seconda Guerra Mondiale.

La Legge 14 giugno 2011, relativa all'istituzione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dei disastri ambientali e industriali causati dall'incuria dell'uomo, con ricorrenza il 9 ottobre di ogni anno. La data scelta fa riferimento alla tragedia del Vajont del 1963, dove persero la vita 1910 vittime.
Vajont è il nome del torrente che scorre nella valle di Erto e Casso per confluire nel Piave, davanti a Longarone e a Castellavazzo, in provincia di Belluno. La storia di questa comunità fu sconvolta dalla costruzione della diga del Vajont che determinò la frana del monte Toc nel lago artificiale. La sera del 9 ottobre 1963 si elevò un'immane ondata, che seminò ovunque morte e desolazione. Quella sera si giocava la finale di Coppa dei Campioni tra Real Madrid e Glasgow Rangers. Nei paesini veneti della valle del Vajont i fortunati che avevano il televisione in casa, si erano radunati per guardare la partita di calcio, gli altri, trascorrevano tra le mura domestiche una delle prime fresche serate autunnali.


Sono stati accertati tre fondamentali errori umani che hanno portato alla strage:

- l'aver costruito la diga in una valle non idonea sotto il profilo geologico;
- l'aver innalzato la quota del lago artificiale oltre i margini di sicurezza;
- il non aver dato l'allarme la sera del 9 ottobre per attivare l'evacuazione delle popolazioni residenti nelle zone a rischio di inondazione;


A distanza di 50 anni questo ed altri disastri ambientali continuano, purtroppo, in ogni parte del globo con riflessi negativi sulla natura, sugli animali, sulla vita e la salute delle persone. La riflessione investe diversi settori: 

- disastri idrogeologici;
- centrali nucleari, 
- costruire in zone sismiche.


Lavoro e profitto contrapposto a vita e salute:

- rifiuti altamente tossici, prodotti in Italia, trasformati in Cina in prodotti diversi ed utilizzati di nuovo in Italia anche dai nostri bambini;
- industrie che producono materiali tossici che riversano in mare dando origine a tumori e a malformazioni;
- industrie che lavorano materiali chimici e che diminuiscono il tempo di vita degli operai; significativo che altri operai sono in attesa di entrare in tale mercato del lavoro, forse non sanno quello che può loro accadere. 



Terni, 9 ottobre 2013


Giocondo Talamonti
G.M. "Associazione E. Berlinguer"