L’idea di una centrale a biomasse inserita in un quadro paesaggistico prezioso per  i contenuti naturalistici e culturali, quale la Valnerina, non può essere attuata con la scusante della necessità di energia o con la scelta del ricorso ad un impatto ambientale colpevolmente ritenuto meno violento. Da qualsiasi angolatura si analizzi il progettato intervento, si tratta sempre di immettere un corpo estraneo in un contesto di sconvolgente bellezza apprezzato nel mondo da turisti e sportivi di rafting, meritevole di essere conservato e tramandato nella originalità degli aspetti. L’insediamento produttivo, di una centrale che brucerà olio vegetale, sarebbe stato individuato nel territorio di Arrone, a due passi dalla Cascata, per la quale si sta attendendo il riconoscimento quale bene universale da tutelare nel contesto del patrimonio dell'UNESCO. E' interesse di tutti i Comuni che insistono in Valnerina e del Comune di Terni, competente per la Cascata, difendere il parco fluviale del Nera, un territorio di bellezza unica riconosciutaci da tutto il mondo. 
La combustione delle biomasse pur rientrando nei modi auspicati per produrre energia da fonti rinnovabili ha come effetto secondario la produzione di particelle dannose alla salute delle persone e dei fumi responsabili dell'effetto serra e delle piogge acide e dei danni che potrebbero riflettersi sull’intero ecosistema compreso  il sistema idrico su cui confluiranno gli scarichi dell'acqua utilizzata. L'impianto comporta un certo impatto sull'ambiente dal punto di vista  dei rumori derivanti dalle macchine e dai generatori, dal punto di vista  paesaggistico perché allontana dalla zona la fauna. 
Ecco, il patrimonio naturalistico della Valnerina è esposto a grave pericolo, ed è per difendere un bene comune che si è costituito un Comitato cittadino con l’intento di non compromettere ulteriormente lo scenario naturalistico del territorio. Alla voce dei cittadini si affianca quella dell’Associazione Politico-culturale "E. Berlinguer", già attiva in sede consiliare con una mozione indirizzata alla Giunta e al Sindaco di Terni, volta a scoraggiare ogni tentativo di portare a termine il minacciato intervento. La stessa Associazione intende promuovere azioni di informazione e di formazione presso le scuole della città con l’obiettivo di sensibilizzare le giovani generazioni sulle conseguenze derivanti dal mancato rispetto delle leggi della natura, utilizzando gli approcci più opportuni per giovare delle opportunità offerte dall’ambiente in vista di una crescita rispettosa e responsabile.


Ing. Giocondo Talamonti
(Associazione Politico Culturale "E. Berlinguer")




MOZIONE: Centrale a biomasse in Valnerina


Al Sindaco del Comune di Terni



Premesso che una centrale a biomasse è una centrale elettrica che utilizza il calore prodotto dalla combustione degli scarti dell'agricoltura, dell'allevamento e dell'industria: legname da ardere, residui agricoli e forestali, scarti dell'industria agroalimentare, reflui degli allevamenti, rifiuti urbani e specie vegetali coltivate per lo scopo e che pertanto rientra nei modi auspicati per produrre energia da fonti rinnovabili;

considerato che per l’ubicazione si è scelto il territorio arronese, un’area facente parte del parco fluviale del Nera, ove è già in fase di ultimazione la costruzione di una Centrale che brucerà Olio vegetale;

tenuto conto che si è in attesa del riconoscimento della Cascata delle Marmore quale bene universale da tutelare nel contesto del patrimonio dell'UNESCO;

visto che è interesse di tutti i Comuni che insistono in Valnerina e del Comune di Terni, competente per la Cascata, difendere il parco fluviale, un territorio di bellezza unica riconosciutaci da tutto il mondo;

considerato che la combustione delle biomasse ha però come effetto secondario la produzione di particelle dannose alla salute delle persone e dei fumi responsabili dell'effetto serra e delle piogge acide;

preso atto dei danni che potrebbero riflettersi sull’intero ecosistema compreso  il sistema idrico su cui confluiranno gli scarichi dell'acqua utilizzata;

visto che  l'impianto, come tutte le altre centrali del resto comporta sempre un certo impatto sull'ambiente dal punto di vista  dei rumori derivanti dalle macchine e dai generatori, dal punto di vista  paesaggistico perché allontana dalla zona la fauna;

visto che si è  costituito un Comitato Cittadino che andrà ad opporsi alla messa in servizio dell'impianto;


si impegna il Sindaco e la Giunta a:


Sostenere la protesta del Comitato Cittadino per salvaguardare il patrimonio di eccezionale importanza dal punto di vista culturale e naturale;


coinvolgere la Direzione Scolastica Regionale perché nelle scuole si insegni a valutare tutti gli aspetti secondari delle modifiche apportate dall’uomo sull’ambiente di vita (inquinamento prodotto da varie cause);

intercettare le istanze della popolazione quando si vogliono installare centrali che hanno una ripercussione sulla salute, e nella richiesta di utilizzare precauzioni tecnologiche tese a ridurre eventuali rischi.


Terni, 11 marzo 2013


Giocondo Talamonti
(Gruppo Misto- Associazione Politico-Culturale “E. Berlinguer”)

Mauro Nannini
FdS-RC

Claudio Campili
IdV






INTERROGAZIONE: Consulta immigrati


Al Sindaco del Comune di Terni
Al Presidente del Consiglio Comunale



Premesso che il Consiglio Comunale si è espresso più volte in merito all’attivazione della Consulta per gli immigrati, molto importante per la convivenza pacifica e per il dialogo interculturale;

tenuto conto che il consiglio ha ritenuto rafforzare il regolamento estendendo la validità degli eletti anche per il prossimo mandato amministrativo;

vista la disponibilità del Sindaco, della Giunta e del Consiglio comunale a svolgere le elezioni  della Consulta per gli immigrati subito dopo quelle politiche;

preso atto che sono già state previste le risorse finanziarie;


si chiede al Sindaco e alla Giunta se hanno predisposto le procedure del caso (la data, indicato il funzionario di riferimento etc.) e nell’eventualità che non l’avessero ancora fatto di programmare:

a breve scadenza, la data delle elezioni (fine marzo, primi giorni di aprile) così come da impegni presi in sede collegiale e con gli immigrati;
lo svolgimento della “conferenza cittadina” perché possa passare la cultura del diverso come apportatore di arricchimento valoriale. Nel viaggio di migrazione, lo straniero ha conosciuto il disagio, la povertà di Paesi lontani, ma porta con sé costumi, lingue e tradizioni originarie, che possono costituire fattori di interesse reciproco;
la partecipazione della scuola nel processo di integrazione;
l’apertura della “casa dell’amicizia”.


Terni, 11 marzo 2013


Giocondo Talamonti
(Gruppo Misto- Associazione Politico-Culturale “E. Berlinguer”)

Mauro Nannini
FdS-RC

Claudio Campili
IdV





Il Decentramento


La Legge 42/2010 (a precisazione della L. 191/2009) sopprime quelle Circoscrizioni il cui Comune conta una popolazione inferiore ai 250.000 abitanti, per cui, con il rinnovo del Consiglio comunale a Terni (2014) gli organi circoscrizionali dovranno cessare la loro attività. Tenuto conto del ruolo e della funzione svolta da tali organi nel rispondere alle esigenze quotidiane territoriali è il caso di chiedersi se l’esperienza partecipativa debba essere chiusa o invece non sia il caso di prevedere strutture partecipative che consentano di far restare attivi tutti i servizi erogati dagli uffici decentrati sulla base delle decisioni organizzative approvate dal Comune. L’attuale suddivisione  del territorio ternano potrebbe essere confermata istituendo aree geografiche ben definite: i “Consigli territoriali", gestiti da forme di derivazione cittadina svincolate da ogni onere a carico della municipalità. La questione viene posta all’attenzione generale nel momento in cui si è in fase di approvare il nuovo regolamento comunale e sul venir meno delle presenze amministrative territoriali. Per accelerare la discussione è stata presentata in Consiglio comunale una mozione al riguardo.


Terni, 10 marzo 2013


Ing. Giocondo Talamonti
(consigliere G.M. Associazione Politico Culturale "E. Berlinguer")





Interporto di Orte...è, ancora, strategico?


L’Interporto Centro Italia, con sede ad Orte, è stato a suo tempo valutato dalla Regione un'infrastruttura di avanguardia tecnologica, posta strategicamente in un importante nodo ferroviario e autostradale facilmente collegabile al porto di Civitavecchia. Le aziende ternane sono interessate alle grandi potenzialità dell’“Interporto Centro Italia", perché lo sbocco verso il mare offre significative implicazioni di crescita commerciale. E’ fondamentale governare, a tal fine, il processo di sviluppo dall’interno, facendo leva sul peso della quota di partecipazione del territorio ternano: Comune di Terni, Provincia di Terni, Comune di Narni e della Regione dell’Umbria, tramite Sviluppumbria. 
Recentemente è stato presentato e posta in evidenza l’importanza, per l’Italia centrale, del “Collegamento dei due mari”, un progetto viario che orienta l’area settentrionale dell’Umbria verso un’ipotesi di polarizzazione regionale sull’interporto di Jesi. 
Il 1 marzo u.s. si è riunito il Cda dell'interporto di Orte, per procedere alla reintegrazione/cooptazione di un nuovo membro; detto membro sembra che sia stato individuato in un esponente degli Enti umbri. Che ruolo avrà, tale figura, nel reintegrato CDA? Avrà l’incarico di occuparsi del rilancio dell'interporto di Orte, o di mettere in liquidazione le quote partecipative locali nel caso in cui prevalga il progetto Interporto Jesi ?.
All’uopo  è stata presentata al  Sindaco un'interrogazione per conoscere se l'operazione è volta a superare la strategicità dell’Interporto di Orte e se c’è stato in tal senso il coinvolgimento delle istituzioni/azionisti dell'Umbria. 


Terni, 7 marzo 2013


Ing. Giocondo Talamonti 
(Consigliere G.M. Associazione Politico Culturale" E. Berlinguer")




Otto marzo "Festa" della donna


Quando ci si richiama a comportamenti relazionali come la considerazione dell'altro e dei suoi diritti, il rifiuto di ogni violenza, significa che abbiamo in animo il concetto del rispetto come forma primaria di convivenza e di attenzione e questo non si deve concentrare nel solo giorno dell’8 marzo. L’atteggiamento di ogni essere umano deve essere improntato ai principi di parità, di uguaglianza e di reciproco rispetto.
In una società consumistica, il giorno delle donne viene, da qualche tempo a questa parte, celebrato con cene, con torte alla mimosa in ristoranti pieni di comitive femminili, ma, forse, è giunto il momento di pensare a ricordarlo in modo diverso.   
 Il percorso di emancipazione che ha portato le donne all’autodeterminazione e all’affermazione di se stesse è complesso. In ogni cultura, la donna è un riferimento ricchissimo e le sue doti di creatività e sensibilità meritano un'effettiva uguaglianza e parità di diritti fra i sessi. Purtroppo, le cronache ci ricordano che la strada da percorrere per una completa parità fra persone è ancora lunga e irta di difficoltà. Quasi quotidianamente si registrano casi di violenza e scarsa attenzione nei confronti dei più deboli.
La mimosa di oggi sia un simbolo di impegno per ciascuno di noi nell’impostare i rapporti interpersonali su un piano di convinta dignità. L'otto marzo sia un'iniziativa di informazione e contrasto alla violenza contro tutti e risponda alle logiche per cui la “festa” è nata e non si trasformi in una commercializzazione dei valori che essa esprime. Riempiamo pure ristoranti e strutture ricettive, agriturismi.., ma insieme.


Ing. Giocondo Talamonti




MOZIONE: Decentramento


Al Sindaco del Comune di Terni
Al Presidente del Consiglio del Comune di Terni



Premesso che la legge 42/2010 (a precisazione della legge 191/2009) sopprime quelle Circoscrizioni il cui Comune conta una popolazione inferiore ai 250.000 abitanti, per cui, con il rinnovo del Consiglio comunale a Terni (2014) gli organi circoscrizionali dovranno cessare la loro attività;

tenuto conto del ruolo e della funzione svolta da tali organi nell’affrontare le esigenze quotidiane territoriali;


si impegna il Sindaco e Presidente del Consiglio a:


  • modificare lo Statuto per mantenere la suddivisione territoriale in tre aree geografiche, istituendo  nuove forme di partecipazione e consultazione dei cittadini alla vita amministrativa dell'Ente Locale, da far confluire in "Consigli territoriali" svincolati da ogni onere a carico della municipalità;


  • approvare il Regolamento per l'istituzione ed il funzionamento dei suddetti “Consigli Territoriali”;


  • far restare attivi nel territorio comunale tutti i servizi erogati dagli uffici decentrati diretti dal Servizio Decentramento sulla base delle decisioni organizzative, relative alle funzioni, approvate dal Comune.



Terni, 4 marzo 2013



Ing. Giocondo Talamonti
(consigliere G.M. Associazione Politico Culturale "E. Berlinguer")


Mauro Nannini
FdS-RC


Claudio Campili
IdV





INTERROGAZIONE: Interporto di Orte


Al Sindaco del Comune di Terni
Al Presidente del Consiglio Comunale



Premesso che l’Interporto Centro Italia, con sede ad Orte, fu valutato dalla Regione infrastruttura di avanguardia tecnologica, posta strategicamente in un importante nodo ferroviario e autostradale facilmente collegabile al porto di Civitavecchia; 

preso atto che le aziende ternane sono interessate alle grandi potenzialità dell’infrastruttura “Interporto Centro Italia", tesa ad accrescere l’interesse verso i servizi di logistica integrati; 

considerato che l’Interporto di Orte per lo sbocco verso il mare offre una potenzialità molto significativa sotto il profilo dell’interesse commerciale;

ritenuto che esso rappresenta una preziosa risorsa per lo sviluppo economico dell’Italia centrale e che è fondamentale governare il processo dall’interno, facendo leva sul peso della quota di partecipazione del territorio ternano: Comune di Terni, Provincia di Terni, Comune di Narni e della Regione dell’Umbria, tramite Sviluppumbria;

preso atto che il “collegamento dei due mari”, progetto viario recentemente presentato, tocca principalmente la parte settentrionale dell’Umbria rafforzando l’ipotesi di polarizzazione regionale sull’interporto di Jesi;  


si chiede al Sindaco se è vero che:

1) il 1 marzo u.s. si sia riunito il Cda dell'interporto di Orte, per procedere alla reintegrazione/cooptazione di un nuovo membro;

2) detto membro sia un esponente degli Enti umbri;

3) si tratti di un'operazione costruita senza un vero coinvolgimento delle istituzioni/azionisti dell'Umbria. 

4) ritenga superata la strategicità dell’Interporto di Orte alla luce di quanto si va prospettando nel sistema viario regionale. 



Terni, 4 marzo 2013


Ing. Giocondo Talamonti
(consigliere G.M. Associazione Politico Culturale "E. Berlinguer")


Mauro Nannini
FdS-RC


Claudio Campili
IdV






Al Sindaco del Comune di Terni



Premesso che la prostituzione, l’accattonaggio, la schiavitù per lo sfruttamento di attività illecite o di prelievo di organi, sono una violazione dei diritti fondamentali dell'uomo;

vista l'attenzione che l'Unione Europea pone al problema che colpisce in particolare gruppi vulnerabili come donne e minori;

tenuto conto che occorre conoscere il fenomeno per poterlo prevenire e combattere;

visto le disposizioni emesse dall'UE per affrontare lo sfruttamento in tutte le sue forme;


si impegna il Sindaco a:

  • favorire tutte quelle iniziative tese a proteggere le vittime dalla “tratta di esseri umani” proposte dalle varie associazioni culturali, sociali e dalla scuola; 

  • fornire, tramite i servizi sociali locali, linee guida per combattere, con indicazioni e servizi di interpretariato e traduzione, tutte le forme di turismo sessuale, di pedopornografia etc. diffuse dalle diverse fonti di informazione.



Terni, 4 marzo 2013



Ing. Giocondo Talamonti
(consigliere G.M. Associazione Politico Culturale "E. Berlinguer")


Mauro Nannini
FdS-RC


Claudio Campili
IdV




Al Sindaco del Comune di Terni
Al Presidente del Consiglio Comunale



Premesso che il Paese, senza sviluppo, è in profonda crisi; la Cigs (Cassa integrazione guadagni straordinaria) in un anno è addirittura raddoppiata; 

visto che occorre creare le condizioni per favorire  l'occupazione e contrastare la precarietà;

considerato che la mancanza di crescita genera disoccupazione, un dramma per tutti ed in particolare per i giovani di ogni età. Tra l'altro, la fascia tra i trenta e i quarant'anni si trova in cerca di una sistemazione stabile che faccia guardare al futuro con speranza e tranquillità; una fascia che non viene mai tenuta in considerazione. Quando va bene, la gioventù, in particolare quella femminile è costretta ad accettare condizioni lavorative molto distanti dai rispettivi progetti di vita; 

tenuto conto che anche la disoccupazione dei laureati è diventata una sfida cruciale. Proseguendo di questo passo c’è la certezza che una generazione si perda, che resti fuori dal lavoro e dalla vita sociale; 

visto che in questo contesto, c'è bisogno di un'analisi migliore e completa del mercato del lavoro tanto più che il problema interessa non solo l’Italia ma tutta l’Europa; 

visto che occorre anche incidere sulle scelte dell’Europa, che continua a perseguire una politica depressiva, di forte austerità, affidando la crescita solo alle esportazioni extra-Ue; 

auspicato che l'Outokumpu riesca a vendere lo stabilimento AST di Terni ad un acquirente in grado di mantenere la produzione e l'occupazione, e in grado di non "spacchettare" l'azienda, a cederla ad un gruppo industriale che abbia esperienza sui mercati internazionali con un piano industriale serio e solido;

visto che accanto al probabile esito favorevole per l’AST sono tante le imprese locali in difficoltà, dalla siderurgia alla meccanica, dalla chimica al manifatturiero, dalla agricoltura al commercio;


si impegna il Sindaco e la Giunta a: 

  • sostenere, di concerto con le altre istituzioni, l'imprenditorialità giovanile, con l'obiettivo di incoraggiare la crescita delle imprese sostenibili. I giovani sono parte della soluzione: le loro voci dovrebbero essere ascoltate, la loro creatività sostenuta e i loro diritti rispettati in qualsiasi misura che miri ad affrontare la crisi;
  • seguire di concerto con tutte le istituzioni, i parlamentari, i sindacati  il Governo nazionale ed i rappresentanti italiani nel Parlamento Europeo la vendita dell'AST;
  • intervenire pesantemente, attraverso il Governo nazionale, sia sulla Commissione europea antitrust sia su Outokumpu affinché non sia stravolto il piano industriale che assegnava un ruolo strategico all’AST;
  • esigere un nuovo "patto di territorio" che coinvolga la siderurgia, la chimica, le industrie manifatturiere sapendo che è  in crisi l’intera economia di Terni e dell’Umbria;
  • favorire, nella predisposizione di bandi per l’assegnazione di eventuali lavori esterni, quelle aziende che assumono giovani e persone che hanno perso lavoro ed hanno una famiglia a carico;
  • coinvolgere il Centro di educazione degli adulti nella formazione di quelle persone che devono essere riconvertite all'utilizzo delle nuove tecnologie; 
  • attivare, di concerto con tutte le istituzioni, una formazione coerente alle esigenze del mercato previo monitoraggio delle richieste provenienti dalle associazioni datoriali; 
  • coinvolgere la Provincia, la Regione e la Camera di Commercio nell’ avvio dei processi di innovazione e di ricerca con l'Università; nel trovare le risorse necessarie a consentire ai giovani di partecipare a tirocini e praticantati retribuiti; nell’avviare attività autonome nelle professioni, nel manifatturiero e in  agricoltura (il progetto ha dimostrato, in Toscana, di funzionare e potrebbe essere adattato ed esteso anche da noi)



Terni, 4 marzo 2013


Ing. Giocondo Talamonti
(consigliere G.M. Associazione Politico Culturale "E. Berlinguer")

Mauro Nannini
FdS-RC

Claudio Campili
IdV



INTERROGAZIONE: Pet Tac- Ospedale S. Maria di Terni

Al Sindaco del Comune di Terni



Premesso che i ternani auspicano che il proprio Ospedale eroghi sempre servizi efficienti, in linea con l’innovazione tecnologica;

constatato che la qualificazione professionale dei dipendenti scaturisce dal potenziamento della didattica e dall’incentivazione della ricerca; 

considerato che  è irrinunciabile poter contare su una struttura sanitaria di eccellenza integrata con l'Università;

visto l’accordo di programma sottoscritto il 7.02.2013 a Roma (dal Ministro della Salute e dalla Presidente Regionale)  per gli investimenti in edilizia sanitaria, l'ospedale "S. Maria" di Terni potrà attivare lavori di ristrutturazione, di adeguamento dell'attuale struttura ospedaliera alle norme attuali di sicurezza in materia sismica e di attuazione degli attuali standard funzionali di qualità;

preso atto che dal 2009 l'opinione pubblica è stata informata della volontà  della Fondazione Carit, di dotare l’Ospedale di una PET TAC, (servizio per valutare l’efficacia del trattamento  chemioterapico nelle neoplasie) non ancora installata;

si chiede al Sindaco di Terni se:

sia stato siglato il protocollo d'intesa fra l'azienda ospedaliera e l'università di Perugia per l'integrazione dell'azienda; 

sia stato presentato un disegno organico di riorganizzazione dei servizi, (sostenibile da un punto di vista finanziario);

se sia prevista una pianificazione dei lavori di ristrutturazione con tempi certi tali da non provocare eccessivi disagi all'utenza;

 se la Pet Tac sia stata acquistata; 

se si trovi presso l'ospedale di Terni in attesa di essere assemblata; 

se sia stata realizzata la struttura necessaria per ospitarla; 

se siano stati effettuati gli impianti necessari per l'utilizzazione; 

se vi siano ostacoli per la messa in funzione ed  eventualmente se siano state messe in atto le strategie per rimuoverle, 

se giacciano nei magazzini dell'ospedale altri macchinari di alta tecnologia da assemblare e mai utilizzati.



Terni, 4 marzo 2013


Ing. Giocondo Talamonti
(consigliere G.M. Associazione Politico Culturale "E. Berlinguer")


Mauro Nannini
FdS-RC


Claudio Campili
IdV





Ma la PET TAC ce l’abbiamo?

Una nebbia fitta grava sulla disponibilità di un macchinario in grado di valutare l’efficacia del trattamento chemioterapico nelle neoplasie. Si chiama PET TAC ed è il fiore all’occhiello delle strutture ospedaliere più avanzate. A Terni, fin dal 2009, correva voce di un investimento in tal senso da parte della Fondazione Carit, ma ad oggi non è dato sapere se, come, dove e quando sia stato effettuato. La città di Terni si sta orientando verso posizioni di avanguardia nella ricerca e nella tecnologia e punta sui vantaggi derivanti dall’integrazione fra Università e Ospedale. Il futuro dei nosocomi si misura sulle eccellenze, a creare le quali concorrono, oltre che la didattica, la disponibilità di attrezzature e soluzioni avanzate di diagnostica.
Dunque, questa benedetta PET TAC ce l’abbiamo? Per saperlo l’Associazione Enrico Berlinguer ha deciso di inoltrare una serie di domande a chi non può non sapere: il Sindaco.
Con l’occasione, tramite specifica interrogazione, si chiederanno lumi circa la firma del protocollo d’intesa fra l’Università di Perugia e l’Ospedale per l’integrazione dell’Azienda e se sia stato predisposto un piano organico di riorganizzazione dei servizi sostenibile finanziariamente. Data l’opportunità, sarà utile essere informati sui progetti di ristrutturazione della struttura ospedaliera e conoscere l’entità degli interventi, oltre ai tempi necessari per realizzarla.
Non è solo curiosità, vi pare?

Ing. Giocondo Talamonti