E’ deludente costatare come i rappresentanti di una Lista che si rifà a principi di libertà abiurino la propria essenza negando il valore assoluto di disporre di un bene primario, come la vita.

E tutto questo in ragione di un pregiudizio pseudo religioso che vuole la sofferenza dell’uomo passaggio obbligato per espiare la ‘colpa’ che ognuno si trascina: quella di vivere.

Non è questa la sede per assodare se l’accanimento terapeutico praticato su un organismo, senza speranza di recupero, sia un atto dovuto, un atto d’amore o, piuttosto, un compromesso inutile della scienza medica condizionata da posizioni più vaticaniste che religiose, più ipocrite che politiche.

Sulla sacralità della vita, nessun dubbio. Sulla necessità di infierire inutilmente su un corpo di cui sia certa l’assenza di qualsiasi reazione, molti.
Della potenzialità salvifica della sofferenza, indegna emulazione di quella di Cristo sulla Croce, non sono in grado di dissertare, ma la logica vorrebbe che quel tipo di pena fosse relazionato alla consapevolezza della missione.
Decidere dall’esterno l’interruzione della vita di un essere umano è estremamente complesso, ma se questa intenzione risulta espressa dall’interessato in tempi di salute fisica e mentale, mi piacerebbe sapere dai “depositari della verità” o dagli “interpreti della fede” perché Dio, Bontà Assoluta, possa consentire l’esercizio della sofferenza su un corpo assolutamente inerme.



E’ il caso che ha visto protagonista, suo malgrado, Eluana Englaro e difensore estremo e convinto suo padre Giuseppe; lui sì, titolato, per aver vissuto sulla sua pelle, vicende mediatiche che rispondevano solo a ordini politici irrispettosi del suo dolore.



Giocondo Talamonti



E’ uscito il n.5 de “La Scossa”, periodico del Gruppo Consiliare della Lista Comunista.



In esso sono riportate le notizie relative ai lavoratori della TK-AST, Basell, quattro chiacchiere con Moreno Rosati, l’attività del gruppo consiliare di Rifondazione/Comunisti Italiani e le “chicche del Maestro Sommo”.


Chiunque può richiederne copia gratuita alla redazione.

Terni, 28.05.2010

Giocondo Talamonti

Buon Giorno a tutti Voi, alle Autorità, Forze dell’Ordine, Parti Sociali, rappresentanti di enti pubblici e associazioni, studenti e docenti dell’Ipsia e dell’Itis.


Vorrei innanzitutto ringraziare, a nome dell’Istituto Scolastico e mio personale, il Direttore Generale del Ministero dott. Paolo Pennesi e l’ICSIM per la sua collaborazione fattiva.


Ringrazio altresì tutte le Autorità che hanno voluto essere presenti in questo momento di straordinaria importanza per l’Istituto Scolastico IIS Tecnico Industriale e Professionale “Allievi-Pertini” che mi onoro di presiedere.


L’iniziativa di oggi rientra nel Progetto di commemorazione del Centenario dalla Fondazione di questo Istituto Professionale.


Credo sia giusto riconoscere al Prefetto di Terni il merito di aver dato vita ad un “progetto Pilota” da sperimentare negli Istituti Tecnici e Professionali della Provincia ed esportare poi a tutte le scuole di ogni ordine e grado per elevare la cultura della sicurezza negli ambienti di lavoro.


La sicurezza è un tema di straordinario valore etico nei confronti dell’intera collettività più volte sottolineato dagli autorevoli richiami del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a cui va il nostro pensiero e la nostra gratitudine.


Ricordo, a questo proposito che il Presidente della Repubblica ha onorato il nostro Istituto con la Sua presenza in occasione dell’intestazione a Sandro Pertini dell’Istituto Professionale Ipsia.


Ricorrono quest’anno 100 anni dalla scomparsa di Virgilio Alterocca, principale promotore ed ispiratore dell’istruzione della nostra città, l’uomo che ha voluto, con tutte le forze, edificare questa scuola per elevare la cultura e la formazione della classe operaia ternana.


Posso assicurarvi che l’impresa fu titanica e che segnò una svolta nella crescita professionale delle maestranze nella Soc.“Terni”.


Ad Alterocca è stata quest’anno intitolata la Palestra dell’Istituto “Pertini”, in ricordo dell’importanza che attribuiva all’attività sportiva da Lui sostenuta con la nascita della Palestra “Garibaldi” a Terni.


Ma veniamo all’argomento del giorno:


La sicurezza e la prevenzione hanno acquisito oggi una nuova dimensione, diventando un fenomeno socio-culturale, un valore ed un bisogno percepito nella società moderna con intensità e forme diverse dal passato.


Si tratta di un interesse che si è esteso ad un pubblico più vasto dei soli specialisti che professionalmente si occupano della materia.


Le competenze specialistiche, un tempo residenti negli enti istituzionali e professionali, debbono inevitabilmente diventare patrimonio culturale generale se si vuole ridurre drasticamente il numero delle morti bianche e degli invalidi giunti oltre diecimila unità.


Più precisamente, dall'inizio dell'anno al 21.05.2010,
per lavoro, ci sono stati:


404 morti

404172 infortuni

10104 invalidi


Un costo da un punto di vista umano ed anche finanziario non indifferente.


Per questo la scuola deve intervenire e credere sull’importanza che la sicurezza ha nella formazione dell’individuo.


Il Convegno di oggi è uno stimolo per l’organizzazione scolastica a giocare un ruolo decisivo nella formazione dei giovani per l’acquisizione di un modello di comportamento destinato ad essere un patrimonio personale e collettivo contro i rischi derivanti dall’attività lavorativa.



Tutti dobbiamo sentirci impegnati a combattere un fenomeno, quello delle morti bianche che all’indomani del clamore suscitato dalla cronaca, spegne inesorabilmente i riflettori su di esso.

L’attenzione deve essere sempre viva ed allora bisogna:



1) acquisire a scuola la cultura della Sicurezza;

2) consolidarla nel mondo del lavoro attraverso l’informazione continua e la formazione permanente;

3) inserire e praticare la cultura del controllo e del lavorare insieme da parte delle Istituzioni predisposte;

4) conoscere le responsabilità dei Dirigenti e dei preposti;

5) conoscere le sanzioni previste dalla normativa
(ART. 37 D.Lgs. 81/08)



Il D.Lgs. 81/08, “Testo Unico” sulla sicurezza, come modificato dal correttivo D.Lgs. 106/09, prevede specifici obblighi per la figura del preposto, per la quale è prevista una specifica formazione.


I preposti nella scuola sono i direttori di laboratorio e tutti i docenti teorici e tecno-pratici che svolgono lezioni ed esercitazioni nei laboratori scolastici di qualsiasi tipo, nonché gli Assistenti Tecnici che coadiuvano i docenti e li assistono nelle attività laboratoriali.


I preposti devono essere formati ed avere le conoscenze indispensabili per adempiere agli obblighi di sicurezza.


I corsi a cui saranno inviati dovranno rispondere a quanto richiesto dall’art. 37, comma 7, del D.Lgs. 81/2008 che i preposti e più in generale a tutti coloro che ricoprono il ruolo di preposto, con o senza investitura formale (quindi anche di fatto), ad essere formati in quanto in posizione di preminenza rispetto agli studenti (equiparati quando sono in laboratorio ai lavoratori dipendenti), così da poter impartire ordini, istruzioni o direttive.


Tali soggetti devono organizzare o sovrintendere l’attività dei lavoratori e necessitano quindi di una formazione specifica che li metta in condizione di poter comprendere adeguatamente il proprio ruolo, i propri obblighi e responsabilità in materia di salute e sicurezza del lavoro.


I contenuti della formazione del preposto devono comprendere nozioni:


• Sui principali soggetti coinvolti e sui relativi obblighi.

• Sulla definizione e individuazione dei fattori di rischio.

• Sulla valutazione dei rischi.

• Sulla individuazione delle misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione.



Tre sono le fasi:

1. La Prevenzione

2. Il Controllo

3. La repressione


La Prevenzione.

L’esposizione al rischio negli ambienti di lavoro è, spesso, una condizione inevitabile, con la quale tuttavia, non si deve familiarizzare fino al punto di minimizzare le potenziali conseguenze.



Ad essa deve contrapporsi la continua percezione del pericolo, acquisibile attraverso una cultura della sicurezza che trova fondamento non solo negli strumenti di prevenzione, utili ma non sufficienti a garantire l’incolumità del lavoratore se separati da un’assidua formazione settoriale.



Controlli

I controlli vanno coordinati fra i soggetti incaricati perché al centro di qualsiasi attività non ci sia solo il profitto, ma la persona.



La Repressione


Deve essere un deterrente, anche se, come uomo di scuola, per me è importante prevenire facendo acquisire sui banchi di scuola, fin dalla giovane età, la cultura del lavoro e della prevenzione, attraverso una mirata presa di coscienza del concetto “sicurezza”.


La cultura della prevenzione è raggiunta solo quando i soggetti interessati hanno consapevolezza e capacità valutativa del rischio e quando considerino la formazione alla prevenzione un patrimonio collettivo, coscienti che non vi è mai nulla di scontato e che ciascuno ne è responsabile.


Da qui scaturisce, da parte di ognuno, la necessità di inserirsi con serietà, impegno e partecipazione in tutte le iniziative tese alla salvaguardia della salute e dell’incolumità personale e all’acquisizione di un modello di comportamento, in grado di controllare lo stato emotivo di fronte ad un pericolo reale, ma più frequentemente immaginario.


Il coinvolgimento di quanti operano nella scuola (Dirigente scolastico, insegnanti, personale non docente, genitori, alunni) è fondamentale per la crescita collettiva e per la non vanificazione degli sforzi.


Il “Progetto Pilota” a cui gli studenti dell’Itis e dell’Ipsia prenderanno parte, va verso questa direzione.


Ancora:

• Il Comune di Terni, anche su mia sollecitazione ha deliberato un atto in cui valorizza e sostiene quelle attività culturali della scuola come la sicurezza e le attività pratiche in azienda.

• Per scendere, ad un livello piu’ specifico nel recente protocollo d’Intesa che ho siglato con l’Università e la Garofoli SPA è stato inserito un apposito articolo, l’Articolo 7 non solo per garantire la tutela della salute e la sicurezza degli studenti esposti a rischi, ma anche per adempiere agli obblighi previsti dal D.lgs n. 81/2008.


I laboratori ed i reparti di lavorazione sono luoghi a maggiore esposizione di rischio per l’incolumità fisica degli alunni; pertanto, il comportamento da tenere deve essere sorretto dalla massima attenzione, fatto anche dallo studio dei movimenti nel rispetto delle norme antinfortunistiche impartite dall’insegnante.


Gli allievi devono fare attenzione ai rischi potenziali che si celano dietro un utilizzo improprio degli impianti elettrici, dei macchinari e delle attrezzature; da qui, l’obbligo di indossare la tuta di lavoro, i guanti, gli occhiali e le mascherine a seconda delle necessità.


All’inizio di ogni esercitazione ciascun, alunno deve controllare che il proprio posto di lavoro non presenti, a prima vista, condizioni anomale e che le attrezzature , visivamente, appaiano funzionanti; di ogni vizio è tenuto ad informare l’insegnante che, a sua volta, comunicherà alla Presidenza l’opportunità di interventi di ripristino.


Educare a non intraprendere operazioni o manovre che non siano di stretta competenza o che possano compromettere la sicurezza personale e di tutti.


In ogni contesto lavorativo occorre fare riferimento a tutte le targhe di segnalazione.


In particolare è doveroso:

• Curare l’ordine e la pulizia del proprio posto di lavoro.

• Usare dispositivi, strumenti ed apparecchiature solo per lo scopo a cui sono predisposti.

• Segnalare ogni anomalia, danno o incidente che si verifichi.

• Chiedere il controllo del docente al termine della fase di montaggio e prima dell’ inizio della fase di esecuzione dell’esperienza.

• Utilizzare tutti i mezzi personali di protezione richiesti dall’esercitazione in atto

• Usare con cautela tutto il materiale affidato.

• Non bay-passare i dispositivi di protezione in dotazione ai macchinari..


Quanto detto sono indicazioni di massima che rientrano nelle competenze scolastiche che se acquisite costituiscono una base per i comportamenti da assumere nel mondo del lavoro, tenendo presente sempre il rispetto delle normative che abbiamo occasione di approfondire oggi con il dott. Paolo Pennesi e con tutti quelli che in qualche modo si occupano di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro. Non dimentichiamo che è compito di ciascuno di noi aggiornarsi e approfondire tali tematiche nonché porre attenzione alle responsabilità che coinvolgono tutti i soggetti ben definite, rispetto ai ruoli, dal testo unico sulla sicurezza.


Grazie a tutti per l’attenzione.

Il Dirigente Scolastico Giocondo Talamonti

Al Sindaco di Terni

Premesso che sulla 150 esima ricorrenza della proclamazione dell’Unità d’Italia si stanno riscontrando posizioni di distinguo che, minando il valore della celebrazione, inficiano di fatto il significato degli ideali che animarono coloro che con estremo sacrificio riuscirono a dare il volto definitivo alla nostra Nazione;

Ritenuto che occorre contrastare qualsiasi tentativo di cancellazione della ricorrenza;

Visto che è in atto un revisionismo storico talmente insolente che oggi investe il Risorgimento, ma che tocca anche i valori della Resistenza;

Considerato che abbiamo un anno davanti, per fare riflettere i giovani sul vero significato dell’anniversario, facendo leva sulle potenzialità che ogni scuola può mettere in campo nel ricordare che la nostra bandiera riassume in sé una bella storia di diritti;

Si impegna il Sindaco a:

- Sostenere iniziative che promuovono i due periodi storici: il Risorgimento e la Resistenza (secondo Risorgimento);

- prendere posizione nei confronti della ricorrenza del 150 esimo della proclamazione dell’Unità d’Italia per non far sentire sole tutte quelle associazioni che se ne occupano.

Talamonti Giocondo RC/CI
Nannini Mauro RC/CI
Piccinini Sandro PD


L’esposizione al rischio negli ambienti di lavoro è, spesso, una condizione inevitabile, con la quale, tuttavia, non si deve familiarizzare fino al punto di minimizzarne le potenziali conseguenze.

Ad essa deve contrapporsi la continua percezione del pericolo, acquisibile attraverso una cultura della sicurezza che trova fondamento non solo negli strumenti di prevenzione, utili ma non sufficienti a garantire l’incolumità del lavoratore se sepa-rati da un’assidua formazione set-toriale.

Giocondo Talamonti

Il 21 maggio 2010 alle ore 9.30 presso la SALA “SERGIO SECCI” dell' ISS Allievi-Pertini in Viale B. Brin, 32 TerniCON IL PATROCINIO DI:
Ministero dello Sviluppo Economico
Presidenza Consiglio dei Ministri
Regione Umbria
Provincia di Terni
Comune di Terni
Ufficio Scolastico Reg. le per l’Umbria
UNLA-UCSA
è stato organizzato il convegno: I PROFILI DI ESPONSABILITA’ IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA ALLA LUCE DEL TESTO UNICO con PAOLO PENNESI - Direttore Generale Attività Ispettiva Ministero del Lavoro

Programma

ore 09.30
Apertura dei lavori:
Ing. Giocondo Talamonti Dirigente Scolastico

SALUTI DELLE AUTORITA’

PAOLO PENNESI
Direttore Generale Attività Ispettiva Ministero del Lavoro

“I profili di responsabilità in materia di salute e sicurezza alla luce del testo unico”

SONO PREVISTI INTERVENTI DA PARTE DI:
Scuola, Camera di Commercio, ASL, Sindacato,Forze dell’Ordine, Inps, Inail, ecc.

ore 11.30
DIBATTITO


La scuola può fare…

Dall’inizio dell’anno all’11 maggio 2010 ci sono stati:
378 morti
378.516 infortuni
9.462 invalidi

Una strage che colpisce la salute e la vita dei lavoratori. Un problema sociale che all'indomani del clamore suscitato dalla cronaca, spegne inesorabilmente i riflettori sul fenomeno delle morti bianche.

Occorre, invece, intervenire per creare la cultura della sicurezza, intensificando i controlli ed eliminando il meccanismo infernale di appalti-subappalti, evitando il lavoro a nero e lo sfruttamento della manodopera extracomunitaria. Il Convegno di oggi è uno stimolo per l’organizzazione scolastica a giocare un ruolo decisivo nella formazione dei giovani per l’acquisizione di un modello di comportamento destinato ad essere un patrimonio personale e collettivo contro i rischi derivanti dall’attività lavorativa.

Quando saremo riusciti a far nascere nelle nuove generazioni l’idea di sicurezza, allora avremo fatto tutti un passo avanti sulla strada della difesa del lavoro e della dignità di ogni lavoratore. Purtroppo, le statistiche sugli infortuni non accennano a dimi-nuie in maniera sensibile e il grosso numero di invalidi aggrava una situazione, non solo pesante da un punto di vista umano, ma anche finanziario.

Ed allora…cosa si aspetta!!!


A proposito delle lamentele, avanzate dal Coordinamento PDL in Consiglio comunale, secondo cui certi temi di politica nazionale c’entrano come i cavoli a merenda con i problemi della città e dei ternani, sarà bene precisare che guardare alla coltivazione del proprio orticello, nell’attuale globalizzazione dell’economia, condanna lo zappettatore a una visione miope, se non ottusa.

Sembra, a detta di Michele Rossi, che i consiglieri di opposizione siano sfiancati dall’inutile sforzo di affrontare i temi proposti dal gruppo RC-CI in Comune; secondo lui, lontani dall’interesse della gente, come se impegnare Sindaco e giunta a considerare le posizioni occupazionali di categorie, quali donne e giovani, sia un problema di cui solo il governo nazionale debba avere l’esclusiva.

Ma qualcuno dovrà pur sapere che se stringere la cinta, alla quale tutti hanno aggiunto un paio di buchi, è condizione indispensabile per rispondere alle esigenze dettate dai processi economici internazionali, è altrettanto lecito pretendere che, almeno nella circostanza, esista una gestione delle risorse del Paese che rinunci allo sperpero.

Mentre si discute sull’opportunità di rifinanziare o meno la cassa integrazione, si fanno acquisti di materiale bellico (131 aerei F-35, con costi che risanerebbero il bilancio della Grecia), si prolungano missioni in Libano (oltre 2000 militari italiani, senza finalità), si scialacquano fondi che servono solo a sbandierare propensioni alla pace, per poi sputtanare alla prima occasione Gino Strada, che la Pace (con la “P” maiuscola) la fa da sempre con i fatti.

Qualcuno dovrà pur sapere che, dal 2005, gli italiani (e i ternani sono fra costoro) finanziano con 360 milioni un progetto di eliminazione di sottomarini nucleari nella Russia di Putin, ricambiati dal dono di un fuoristrada Uaz (vedi L’Espresso del 13.05.2010, pag. 40).

Qualcuno dovrà sapere che ai sacrifici di tanti cittadini (e i ternani sono fra costoro) corrispondono spese per scorte a ex-presidenti della Camera (leggi, Pivetti), da tempo felicemente approdata negli studi televisivi del Cavaliere.

Qualcuno dovrà sapere che c’è chi dispone di miliardi di euro senza controllo e che parte del meccanismo dei favori arricchisce cricche e puttanieri di turno.

Quanto sopra per dare un senso alle privazioni che devono fare gli italiani (e i ternani sono fra costoro) e invitarli a guardare al di là della siepe che altri vorrebbero invalicabile.

Se si fosse ispirato a onestà ideologica, il Coordinamento avrebbe dovuto riconoscere che, a fianco di richiami a situazioni d’ordine generale, il Gruppo RC-CI ha sottoposto al Consiglio comunale di Terni un’infinità di mozioni, atti di indirizzo, proposte, interrogazioni ed interventi di immediata urgenza sociale ( oltre 45 ). Avrebbe dovuto.

Ma non si può pretendere troppo da chi porta gli occhiali da sole anche di notte.

Il Capogruppo RC/CI
Giocondo Talamonti

Al Sindaco del Comune di Terni

Premesso che il lavoro, negli ultimi tempi è diventato meno stabile, più flessibile e meno tutelato (la flessibilità spesso è sinonimo di precarietà);

considerato che la crisi economica ha aggravato il quadro occupazionale, (vedi Scuola, Basell, Ansaldo, Emicom etc.) frenando il processo di stabilizzazione di tanti lavoratori ;

visto l’aggravarsi della condizione occupazionale del territorio, l’aumento del numero di disoccupati di lunga durata, ai quali si aggiungeranno, purtroppo, giovani disoccupati determinando così un bisogno (formativo, economico, occupazionale etc.) crescente di assistenza;

dato per certo che per molti di loro, nella prospettiva di conversione delle produzioni non più in linea con l’odierna economia, ci sarà la necessità di aggiornare le professionalità e di convertirle verso nuove abilità;

tenuto conto dell’atto di indirizzo votato dal consiglio comunale e delle novità emergenti di questi giorni in merito al lavoro e alla carenza di ammortizzatori sociali;

preso atto che le pesanti conseguenze sul piano pubblico fanno diventare il lavoro una vera e propria emergenza sociale;

considerata la necessità di contrastare la crescente precarietà, la disoccupazione e la tutela dei lavoratori più deboli come temi centrali legati alla sicurezza, mediante provvedimenti tampone tesi in particolare, ad incrementare il lavoro delle donne, a sostenere il reddito dei lavoratori cassintegrati, a ricercare posti di nuova occupazione per i lavoratori licenziati e per i giovani in cerca di primo impiego;

tenuto conto che occorre mitigare gli effetti della crisi, oltre che con interventi di sostegno ai lavoratori e alle famiglie con l’unità delle forze in campo, con un nuovo modello di politica industriale che faccia assumere alle imprese, come in altri paesi d’Europa, una responsabilità sociale e, alle istituzioni e sindacati, il ruolo di preservare l’economia del territorio;

ritenuto che al di là dei profitti che un’impresa persegue, occorre rispettare i lavoratori, la loro dignità, le loro famiglie, la città ove vivono e fare in modo che, un’azienda in attivo, sorda alle implicazioni economico- sociali del territorio, si defili per obiettivi che non trovano giustificazione se non nella fredda logica del marketing;

considerato che Terni risulta essere, dopo Milano, la Provincia più appetibile dalle multinazionali estere, per le quali occorrerebbe stabilire il vincolo non solo formale, ma soprattutto pratico, di garantire, la durata del rapporto occupazionale nel territorio (senza condizioni in caso di eventuali subentri);

si impegna il Sindaco e la Giunta a:


• mettere in atto tutte quelle iniziative in grado di garantire la piena occupazione dei lavoratori, con riguardo a:
1. lo stato di mobilità,
2. i precari,
3. le donne sopra i 35 anni,
4. i giovani neolaureati e diplomati;

• promuovere una banca dati per tenere sotto controllo l’evolversi del fenomeno occupazionale;

• sostenere l’educazione permanente degli adulti, l’Università e la ricerca;

• richiedere l’attivazione di un tavolo di concertazione con i sindacati, la Provincia, la Regione e il Governo del paese per dar vita ad un concreto rilancio industriale di Terni che rinnovi e potenzi il “Patto di Territorio”;

• favorire e incentivare le aziende che assumano in particolare giovani e donne.

Rif.Comunista-Comunisti Italiani:Giocondo Talamonti, Luzio Luzzi
PD: Giampiero Amici,
Città Aperta: Giorgio Aquilini Ugolini,
Sinistra e libertà: Giuseppe Boccolini
Idv: Claudio Campili



Quarta Gara Nazionale Scuole Toyota T-Tep (Toyota-Technical Education Program)

Si è conclusa la quarta gara nazionale T-Tep organizzata dalla Toyota presso l’Istituto Istruzione Superiore Tecnico Professionale “Allievi-Pertini” di Terni, che ha riunito le scuole Centri Toyota presenti sul territorio italianoe che ha visto confrontarsi gli Istituti e gli studenti in interventi di riparazione e manutenzione motoristica.

La novità assoluta di quest’anno è stata la presenza, fra concorrenti tutti maschili, di una ragazza dell’Ipsia di Tivoli che ha vinto la prova individuale del Tagliando e la classifica generale individuale comprendente tutte le prove, contribuendo così, anche, alla vincita della squadraAl termine dei tre giorni, iniziati con l’accoglienza il 27 aprile alle ore 15.00, durante i quali i ragazzi di Istituti italiani si sono misurati su diverse abilità, competenze e capacità di soluzione dei problemi sottoposti, sono risultati vincitori:

RISULTATI DELLE SINGOLE PROVE

Modulo1 Tagliando
1^ Orazi Valeria IPSIA “Olivieri” di Tivoli;
2ì Ventoso Nicolò Ipsia “G. Marconi” di Imperia;
3^ Prestigiaco Natale Ipsia “Medi” di Palermo;

Modulo 2 Meccanica Motore
1^ Solomon Cosmin I.I.S. “Allievi-Pertini” di Terni
2^ Hu Alessandro IPIA “Sassari”
3^ Orazi Valeria IPSIA “Olivieri” di Tivoli

Modulo 3 Diagnosi Ibrido
1^ Montecchiani Davide IPSIA “Olivieri” di Tivoli
2^ Canzi Massimo ITIS “Volterra” di Ancona
3^ Comparetto Dario IPSIA “Medi” di Palermo

Modulo 4 Diagnosi LS 460
1^ Ventoso Nicolò Ipsia “G. Marconi” di Imperia
2^ Matrullo Vincenzo IPIA “Bernini” di Napoli
3^ Musio Luigi IPSIA “Archimede” di Taranto

Modulo 5 Meccanica Cambio
1^ Pace Pierluigi IPIA “Bernini” di Napoli
2^ . Rezkalla Atef IPSIA di Monza
3^ Orazi Valeria IPSIA “Olivieri” di Tivoli;

Modulo 6 Questionario
1^ Venere Antonio IPSIA di Monza
2^ Rizzello Alex IPSIA “Mattioni” di Cividale del Friuli
3^ : Orazi Valeria IPSIA “Olivieri” di Tivoli;

Classifica individuale relativa alle 6 prove
1^ Orazi Valeria IPSIA “Olivieri” di Tivoli;
2^ Ventoso Nicolò Ipsia “G. Marconi” di Imperia
3^ Musio Luigi IPSIA “Archimede” di Taranto
4^ Solomon Cosmin I.I.S. “Allievi-Pertini” di Terni
5^ Tilocca Alessio IPIA di Sassari

Classifica a squadre
1^Ipsia “Olivieri” Tivoli (RM);
2^Ipsia “G. Marconi” Imperia
3^Ipsia “Archimede” Taranto.
4^ IPIA Sassari
5^ I.I.S. “Allievi-Pertini” di Terni

La cerimonia di premiazione è avvenuta nel corso della cena che si è tenuta presso l’Hotel Michelangelo.
Questa quarta tornata di gara nazionale sintetizza l’importanza della correlazione Scuola-Impresa ed interpreta le aspirazioni di ogni studente nel vedere finalizzati gli sforzi prodotti nell’apprendimento. Di converso, il mondo del lavoro, rappresentato nella circostanza dalla Toyota, vede concretizzato il binomio indivisibile fra teoria e pratica nell’esperienza lavorativa. In particolare il connubio è stato apprezzato dagli studenti delle singole scuole, espresso con un atteggiamento responsabile e con alto livello di professionalità, tanto da meritare il plauso dei Dirigenti e dei valutatori presenti alla gara. Durante la gara è stato organizzato il convegno dal tema “L’uso delle nuove tecnologie per la mobilità sostenibile”.La squadra di Terni composta da Solomon Cosmin e Arizaj Denis si è ben comportata classificandosi al quarto posto nella classifica generale, comprendente tutte le prove. Nella classifica individuale Solomon Cosmin è risultato primo nella prova “Meccanica Motore”.

Un aspetto non trascurabile delle giornate trascorse insieme, è quello di aver messo a confronto tecniche didattiche diverse da Regione a Regione così come la possibilità di interscambio fra i ragazzi, sempre pronti a fraternizzare ed a solidarizzare.

Un caloroso riconoscimento per l’organizzazione e per l’accoglienza è stato espresso dai Dirigenti Toyota al Preside dell’I.I.S Tecnico Professionale “Allievi-Pertini” e al personale coinvolto del “Pertini”.

Terni, 30 aprile 2010




L’Istituto Professionale vince con la canzone “Fatti novi” il Cantamaggio canoro 2010


La presentazione delle abilità realizzative che l’I.I.S. Professionale “Pertini” ha sottoposto alla comunità ternana, partecipando per la 15.ma volta consecutiva, con un proprio carro, alla sfilata del 30 aprile e 1° Maggio, ha ottenuto, come sempre, un lusinghiero apprezzamento ed, indipendentemente dal piazzamento ottenuto, è stata giudicata lodevole sotto il profilo propositivo, perché in sintonia con l’obiettivo che ogni scuola dovrebbe avere, di introdurre innovazioni migliorative nelle occasioni di confronto.


Il carro verrà presentato e sottoposto, anche, al giudizio dei gruppi di podisti che, provenienti da tante altre Regioni d’Italia, parteciperanno alla “Maratona delle Acque” l’8 maggio 2010.


La qualità del prodotto è frutto dell’impegno degli studenti, della collaborazione del personale ATA, della guida dei docenti che non si sono risparmiati nel dedicare al Progetto le loro migliori risorse tecniche e professionali.


Lavorare fianco a fianco per realizzare un disegno comune è esercizio costruttivo e modello culturale indispensabile per creare i presupposti di una fattiva filosofia del lavoro, dove le competenze del singolo diventano patrimonio di tutti i partecipanti.


Una strategia didattica inserita nel POF (Piano di Offerta formativa), che si esplica come momento di condivisione di abilità manuali e progettuali e che, travalicando il riferimento scolastico, si pone come esempio d’integrazione della scuola nel territorio e strumento di conservazione dei valori della tradizione popolare cittadina. La Kermesse del Cantamaggio Ternano che prevede, come noto, anche con il concorso delle canzoni “maggiaiole”, ha visto l’Istituto Professionale aggiudicarsi il primo posto con la canzone “Fatti novi” parole di Luana Stellati e musica di Renato Quartucci.


Il brano musicale, ispirato all’accorpamento dell’Ipsia e dell’Itis, ha dato il destro per traslare in una canzone popolare il malessere creato dall’operato, non gradito, dell’Istituzione che lo ha concepito. La Festa del Maggio continua presso i giardini pubblici della Passeggiata ove sono previste esibizioni musicali e di intrattenimento da gustare insieme ai piatti tipici locali preparati dal gruppo maggiaiolo “Lu Riacciu”.



1a classificata alla rassegna
canora presso il Teatro Verdi il 24 aprile


E ALLORA FATTI NOVI


E’ successu ‘n gran macellu

quillu ggiornu, che burdellu!!

De ‘ddu torte, in tutta fretta

n’honno fattu ‘na gran fetta:

e lu poru pasticcere

mica tantu ce s'artrova

pe' rifa' la torta nova

basteronno'ste cent'ova???


Fatti novi, fatti novi, nu' lo sò como t'artrovi

forze a maggiu co' lu callu te sse opre lu ciarvellu

Fatti novi, fatti novi, nu' lo sò como t'artrovi

stemo tutti qquì aspettà jurnu e notte e ppo’ chissà???


Pare che quille tre ciocchie

che penzarono ‘sta cosa

se so’ dati a le macchie

senza jiede mancu: scusa!!

Tembi belli, tembi belli

se nun c’era Faccennelli

che pe’ prima s’è sbrigata

a ardunà quilla brigata!


Fatti novi, fatti novi, nu' lo sò como t'artrovi

forze a maggiu co' lu callu te sse opre lu ciarvellu

Fatti novi, fatti novi, nu' lo sò como t'artrovi

stemo tutti qquì aspettà jurnu e notte e ppo’ chissà???


E ‘lli pori diriggenti??

Cò ddu’ scole so’ morenti:

nun gn’ artornano li cunti!!

E Allora? So’ cunsunti!

Fatti novi, fatti novi!!

Trona puro Faccennoli!!

Parla, parla e te riparla

qquì nun vene gnende a galla!!


Fatti novi, fatti novi, nu' lo sò como t'artrovi

forze a maggiu co' lu callu te sse opre lu ciarvellu

Fatti novi, fatti novi, nu' lo sò como t'artrovi

stemo tutti qquì aspettà jurnu e notte e ppo’ chissà???

E Allora?? Fatti novi da l'immernu semo fori

co' ‘sta bella barzelletta quilla torta nun s'affetta!

A ‘lli pori dirigenti nun gne armane che sperà!!

Ma chi spera, ce sse sà llà lu bagnu a d’annà!!


Testo di Luana Stellati

Musica di R. Quartucci

In allegato il 4° numero de "La Scossa" nel quale troverete:


1) TUTTI INSIEME PER LA BASELL E PER TERNI di Giocondo Talamonti

2) LE CHICCHE.... Del MAESTRO SOMMO

3) QUATTRO DOMANDE AL CONSIGLIERE SANDRO PICCININI


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INTERVENTO AL CONVEGNO T-TEP “l’uso delle nuove tecnologie per la mobilità sostenibile”


Nell’impegno del mondo scientifico per armonizzare lo sviluppo tecnologico indispensabile al progresso dell’umanità con la conservazione dei presupposti di vivibilità ambientale, sta la sfida della ricerca e dell’uso compatibile delle risorse energetiche disponibili.


Questa sfida, che vedrà contrapposte le menti più preparate delle differenti culture scientifiche del pianeta, non può, comunque, fare a meno dell’intervento consapevole di ogni abitante della Terra, cui corre l’obbligo di uniformare comportamenti utili a non disperdere le potenzialità di utilizzo delle risorse presenti.


L’equazione Sviluppo = Mobilità è stata dimostrata dalla Storia dell’evoluzione dell’uomo e permane ancora oggi il riferimento per la crescita economica di qualsiasi organizzazione sociale, impegnandola nella soluzione di problemi che riducano gli effetti negativi dell’intervento umano nello sfruttamento delle fonti energetiche.
È ormai evidente a tutti che l'inquinamento da traffico costituisce una crescente preoccupazione sia per le autorità pubbliche che per ogni cittadino a causa del suo rilevante impatto sulla salute umana e sull'ambiente naturale.


Le prospettive di un ulteriore incremento del trend degli spostamenti di persone e merci nei prossimi anni, peraltro, non lasciano adito a residue illusioni: in assenza di iniziative sistematiche e incisive, la problematica dell'inquinamento è destinata a restare al centro dell'attenzione delle istituzioni pubbliche di tutti gli Stati e a costituire un problema pratico per tutte le persone che si muovono per le normali attività quotidiane.


Quali sono i fattori inquinanti più rischiosi per l'uomo e il suo habitat? Come reagiscono le autorità pubbliche e le organizzazioni private di fronte all'inquinamento da traffico?


Le più importanti realtà industriali del mondo, e fra queste la TOYOTA, si sono poste il problema in tutta la sua drammaticità, così come formatasi per l’uso sconsiderato di strumenti di sfruttamento, per secoli disattenti alle conseguenze socio-ambientali.


La mobilità sostenibile è un sistema di mobilità urbana in grado di conciliare il diritto alla comunicazione con l'inquinamento acustico, la congestione del traffico urbano e l'incidentalità.


Queste esternalità hanno un costo sociale che grava su tutti. Possono essere rimosse soltanto con una adeguata regolamentazione mediante intervento pubblico. In Italia la mobilità sostenibile è stata introdotta con il Decreto Interministeriale Mobilità Sostenibile nelle Aree Urbane del 27/03/1998. La normativa non ha però raggiunto i risultati sperati. I problemi relativi alla mobilità sono stati spesso demandati alle amministrazioni locali, senza un vero e proprio piano di intervento a livello nazionale e sovranazionale.


Quale può essere il contributo della scienza e della tecnologia ai fini della sua riduzione?


Può essere enorme anzi, irrinunciabile. Ma nessun beneficio sarà sufficiente a migliorare le condizioni ambientali se le soluzioni della scienza non sono supportate dalla coscienza collettiva di partecipare ad un disegno comune di difesa della vita.


Per i danni prodotti in decenni di allegro utilizzo delle ricchezze del suolo, del mare e dell’aria, la Natura ha presentato il conto. Conto estremamente salato, formato da voci che vanno dall’aumento incontrollato di malattie alla ridotta disponibilità di fonti, dall’inquinamento dell’aria a quello dell’acqua, dallo sfruttamento del sottosuolo alle reazioni meteo-geologiche sempre più frequenti e disastrose.


Le maggiori case automobilistiche sono da anni impegnate nello studio di alternative energetiche per la mobilità su ruote, oggi quasi tutte concordi nel concentrare le attenzioni sull’idrogeno.
Già nel 1874 Jules Verne, nella sua 'Isola Misteriosa', diceva: "Credo che un giorno l'acqua sarà impiegata come combustibile e che l'idrogeno e l'ossigeno che la costituiscono forniranno una inesauribile fonte di calore e luce". Oggi sembra che ci stiamo avvicinando a quella lontana ipotesi del famoso scrittore francese.


E’ chiaro come il mercato dell'automobile abbia 'voglia di futuro', anche per uscire dalla schiavitù del petrolio, le cui continue impennate nella quotazione del barile incidono pesantemente sul portafoglio dei cittadini, in Italia ancor più che all'estero. Le case automobilistiche sembrano aver capito questa necessità, anche per la richiesta, da parte dei consumatori, di un 'prodotto auto' più in linea con le esigenze di salvaguardia dell'ambiente e delle risorse non rinnovabili. E l'energia del domani si chiama 'Idrogeno da rinnovabili' cioè prodotta non attraverso i fossili ma con l'elettrolisi dall'acqua o con l'utilizzo di rifiuti e bio-combustibili.


Molti i leader mondiali dell'auto che hanno tracciato il profilo delle loro 'auto del futuro' esponendo 'concept car' e tecnologie avanzate, fra cui Roland Kruger, che ha sottolineato come la FORD stia spingendo "sull'acceleratore della ricerca delle tecnologie alternative, essendo l'unico costruttore americano a produrre e commercializzare veicoli ibridi. Già dal 2004 è infatti presente sul mercato un SUV ibrido, il Ford Escare Hybrid". La società statunitense ha adottato una strategia 'multi-approccio', proponendo diesel a basso impatto ambientale, ibridi benzina/elettrici, micro-hybrid, motori ad idrogeno a combustione interna, fuell-cell. E Bill Ford, presidente della omonima casa automobilistica ha confermato il proprio impegno a decuplicare la produzione di ibridi entro il 2010, portandola a 250.000 unità l'anno.


La sfida è quella di offrire ai consumatori una macchina che costi al massimo un 15% in più rispetto alle altre, in pratica addizionata del 'costo sociale' che i consumatori sono disposti a sopportare.
Ma altre sfide attualmente si presentano, e più urgenti: il riscaldamento globale dell'atmosfera dovuto alle emissioni di gas serra, l'inquinamento urbano e la mobilità nelle aree urbane.
Non basta pensare solo alle proposte interessanti per il futuro, bisogna fornire risposte valide già oggi, come ad esempio utilizzare un combustibile rinnovabile prodotto dalla decomposizione di materiale organico, come il biogas.


Secondo Thomas Brachman, della HONDA, "l'impegno a diventare un'azienda la cui esistenza nella società venga riconosciuta ed apprezzata, passa attraverso il raggiungimento di obiettivi rivolti allo sviluppo e all'applicazione di tecnologie rispettose dell'ambiente".
TOYOTA ha scelto la strada più efficace e diretta, perché oltre alla ricerca tecnologica non ha trascurato di confrontarsi con chi è emblema di futuro, cioè proprio voi, ragazzi, dialogando con il mondo giovanile tramite la costituzione dei suoi T-TEP, coinvolgendovi nei risultati di laboratorio e facendovi per primi partecipi dei progressi scientifici maturati.


Voi giovani dovete, dunque, sentirvi privilegiati. Voi siete i testimoni del progresso, i verificatori degli avanzamenti tecnologici, gli interpreti futuri di un mondo più vivibile; un mondo che non debba rinunciare alla crescita tecnica ed economica, ma che sia capace di coniugare l’armonia della Natura alle esigenze degli esseri che la popolano.


Terni, 28 aprile 2010
Giocondo Talamonti