L’idea che una fabbrica chiuda perché incapace di fare utili è una realtà triste, ma accettabile in una logica di economia di mercato. Smettere di produrre in presenza di bilanci attivi, è inconcepibile e offensivo.

Stiamo parlando, com’è evidente, della Basell, la cui proprietà può avere anche il diritto di auto castrarsi e rinunciare a ricchi utili, ma altrettanto legittima è la rabbia degli operai che hanno dato il loro contributo di professionalità per renderla competitiva. La decisione presa dalla Basell di chiudere i battenti pone interrogativi nuovi, mai affrontati in precedenza, sia di natura politica che sindacale.


Salta innanzitutto un binomio ritenuto inscindibile fra l’impegno delle maestranze e la redditività aziendale.

Ciò significa che qualcosa di sbagliato nei rapporti fra multinazionali e territorio c’è e che bisogna correre ai ripari per evitare che un’incongruenza macroscopica, come quella che coinvolge 130 dipendenti da una parte e la proprietà della Basell dall’altra, possa in futuro ripetersi.


Il polo chimico di Terni rappresenta una sicurezza per gli investitori del settore, grazie all’alto livello di specializzazione di tecnici e operai e alla maturità della classe operaia, consapevole dei doveri che la riguardano, prima dei diritti.


Dover prendere atto che tali attenzioni non servano, impone analisi che si rivolgano alla politica, al sindacato, alle capacità relazionali fra enti locali e multinazionali.


Queste non possono godere di benefici incondizionati, né, tantomeno, della libertà di decidere di abbandonare attività e territorio con la facilità di un commerciante ambulante, che se ne va dopo aver incassato i suoi utili. A terra restano 130 famiglie, private di fonte di reddito, incolpevoli ma punite per aver fatto guadagnare milioni alla Basell in ogni anno della sua presenza nella città.


Il Gruppo consiliare RC e CI del Comune di Terni non si limiterà a esprimere una solidarietà di circostanza, ma pur restando a fianco dei lavoratori in occasione delle forme di protesta che verranno adottate per sensibilizzare l’Azienda, si attiverà per promuovere incontri con le forze sociali, con gli enti locali e con la regione e il governo nazionale con l’obiettivo di adottare misure utili a evitare che si possano ripetere simili soprusi nel futuro.


Il capogruppo RC/CI

Giocondo Talamonti




Mercoledì 24 febbraio gli studenti dell’Ipsia ricorderanno la figura di Sandro Pertini, settimo Presidente della Repubblica, leader socialista ed eroe della Resistenza.

Sulla nuova Resistenza, Pertini diceva infatti: “Oggi la nuova resistenza in che cosa consiste. Ecco l’appello ai giovani: di difendere queste posizioni che noi abbiamo conquistato; di difendere la Repubblica e la democrazia. E cioè, oggi ci vuole due qualità a mio avviso cari amici: l’onestà e il coraggio. L’onestà… l’onestà… l’onestà. E quindi l’appello che io faccio ai giovani è questo: di cercare di essere onesti, prima di tutto. La politica deve essere fatta con le mani pulite. Se c’è qualche scandalo; se c’è qualcuno che dà scandalo; se c’è qualche uomo politico che approfitta della politica per fare i suoi sporchi interessi, deve essere denunciato.”

Pertini fu un punto di riferimento per tutti quegli italiani che si erano stancati della corruzione, delle clientele, dei giochi di potere, dei ricatti e delle bugie.

Amava i giovani trasmettendo loro valori senza tempo come la correttezza, l’onestà, il rispetto degli altri…

A parlare di Pertini in questa Scuola, nel 1995, venne Giorgio Napolitano, l’attuale Presidente della Repubblica, più tardi Nilde Jotti e poi Tina Anselmi.

Nel ventennale della sua scomparsa si sta organizzando un convegno, per tracciare la Figura di Sandro Pertini, a cui sono state invitate personalità politiche di spicco.

A tale scopo i docenti d’Italiano sono chiamati a far riflettere gli studenti sulla personalità di Sandro Pertini.

Il Dirigente Scolastico
Ing. Giocondo Talamonti


La notizia, secondo la quale la Basell intenderebbe chiudere il sito di Terni entro l’anno, ha gettato sconforto e preoccupazione fra i 130 dipendenti e le loro famiglie.

Il momento, estremamente delicato per la chimica ternana e per le ripercussioni occupazionali che potrebbero interessare altre società multinazionali affini, ha attivato la solidarietà del Gruppo consiliare RC-CI, decisa a condividere ed accompagnare ogni forma di protesta verrà messa in campo per la difesa del diritto al lavoro.

La decisione della multinazionale è ancora più amara se si pensa che lo stabilimento di Terni è stato attivo per produttività, ricavi e qualità del prodotto, ponendolo sempre ai primi posti della graduatoria aziendale nel mondo.

Il Gruppo consiliare RC-CI dichiara la sua disponibilità a porsi a fianco dei lavoratori e di partecipare ad ogni forma di lotta per sostenere le ragioni e l’economia delle famiglie ternane interessate dall’eventuale provvedimento. Oggi c’è bisogno di stringersi intorno ad un’azienda che rappresenta la storia della chimica della nostra città.

E’ inutile nasconderlo, siamo in piena emergenza e ognuno in base alle proprie responsabilità faccia la propria parte.

Terni, 25 febbraio 2010
Il Gruppo di Rifondazione/Comunisti Italiani


Il 23 febbraio 2010, alle ore 17.00, presso l’ITIS si è svolto un incontro con tutti i docenti, attualmente in quiescenza, che nel passato hanno contribuito a dare lustro all’Istituto tecnico industriale, vanto indiscusso dell’apprezzata preparazione delle maestranze che si sono integrate con il sistema economico-produttivo della città.

Ritrovarsi, per ravvivare la memoria storica dell’Istituto Allievi e per creare un momento di valorizzazione e di miglioramento del sistema scolastico.
I periti industriali che, in passato, sono stati formati hanno costruito il successo del territorio e, da quelle radici, deve rilanciarsi con forza l’attenzione verso l’istruzione tecnica e Professionale.

Non si è trattato solo di ricordare, ma di trovare stimoli per una crescita della scuola Industriale la cui storia, il ruolo sociale svolto e il legame con il mondo del lavoro ne fanno ancora oggi un punto di riferimento.


Il gruppo del PDL in Comune ha pensato di dare dimostrazione di efficienza e razionalità decidendo di sottoporsi al test antidroga, interpretando così i desideri delle famiglie dei disoccupati, dei precari, di quanti cercano lavoro senza trovarlo e di quanti lo hanno perso. Tutta gente che non aspettava altro.

La scelta coraggiosa nasconde i suoi rischi, come quelli che corre un musulmano che si sottopone all’analisi del sangue per vedere se s’alimenta di carne di maiale o un astemio per verificare se ci sono tracce d’alcool che gli scorrono nelle vene.

Nel laghetto incantato in cui i pidiellini sguazzano, beandosi dell’immagine riflessa della luna, alla quale pensano di somigliare, la distanza fra loro e il mondo reale si misura oramai in anni luce, tanto che a nessuno di loro vien da chiedersi a chi può fregare qualcosa se il consigliere X o la consigliera Y si fa, o meno, qualche canna.

Probabilmente l’esito, che si spera negativo, dovrebbe partorire, nelle attese degli esaminandi, l’apprezzamento popolare per la verginità accertata, ignorando che anche i pochi soldi che necessitano per la verifica potrebbero avere migliore destinazione.

Il Gruppo RC/CI, intanto, ha deciso di non applaudire nessuno per l’eventuale felice prova e invita i colleghi, con l’occasione, a guardarsi intorno e prendere atto delle impellenze della città.

Alle prove eclatanti, sarà il caso che ci si preoccupi di sostituire azioni concrete che, al di la dell’effetto elettorale, siano meritorie di sostegni ed aiuti a vantaggio di quanti non hanno nessun interesse ad assistere a sceneggiate collettive.

Giocondo Talamonti

Ci vuole programmazione…
Questi mondiali di Vancouver rischiano di essere ricordati come i meno generosi di medaglie per lo sport nazionale della neve. Abbiamo aspettato la valanga rosa e quella azzurra, ma le uniche ad arrivare sono state quelle create dai fuori pista degli sciatori della domenica.

Qualcuno obietterà che il Paese del Sole non è tenuto, per mandato naturale, ad aver dimestichezza con lo sport del freddo, ma la catena delle Alpi che c’incorona a nord e la spina dorsale degli Appennini che ci corre per la schiena, dovrebbe spingerci a cercare motivazioni meno infantili della débacle.

E, allora, diciamola com’è: non c’è alcun interesse a favorire questo sport, neppure a livello turistico, figurarsi sul piano competitivo.
I campioni che nascono hanno tutti nomi impronunciabili, a dimostrazione del fatto che sono le zone di confine con Svizzera, Austria, Croazia a compiere parti naturali, escludendo ogni altro che abiti da Pordenone in giù.

La scuola, già in apnea finanziaria per approvvigionarsi di detersivi e carta igienica, non può permettersi d’investire in uno sport d’élite, né passa per la mente alla scuola d’élite di spendere per un’attività già ampiamente praticata dai figli di chi i soldi ce li ha di suo.

La rabbia che ci prende per i “zero tituli” deve trovare, allora, una definitiva rassegnazione, dobbiamo fare mea culpa per la mancanza di programmazione e resistere alla tentazione di mandare tutti a Vancouver!

Giocondo Talamonti


Giornata Nazionale del Braille

L’IIS Tecnico Professionale “Allievi-Pertini”organizza, in collaborazione con la sezione ciechi di Terni, la Giornata Nazionale del Braille.
Scopo principale è di sensibilizzare i giovani verso un diffuso handicap che include, oltre ai ciechi, anche gli ipovedenti e di informarli sugli strumenti che nel corso degli anni sono stati realizzati per rendere meno complicato l’accesso all’informazione e alla formazione di tutti coloro affetti da questa limitazione.
L’occasione consente di affrontare, con i giovani studenti, il problema dei ciechi e degli ipovedenti visti come risorsa attiva ed è per questo che mi sono convinto che, accanto al cittadino con disagio fisico, deve esserci la solidarietà attiva dell’intera popolazione, e soprattutto quella della scuola per significare, ai meno fortunati, la vicinanza dei giovani, sempre sensibili e disponibili a percepire come propri i problemi del prossimo.

La partecipazione è riservata ai giovani dell’Ipsia ed Itis.
Interverranno per trattare temi inerenti la solidarietà, la sensibilizzazione, la collaborazione verso un rilevante numero di persone toccate dal problema, l’On. Vanda Dignani e Evio Brozzi, Presidente dell’Unione Italiana ciechi.

L’appuntamento è per le ore 10.00 presso l’Istituto Istruzione Superiore Tecnico Industriale e Professionale “ALLIEVI-PERTINI” di Viale Cesare Battisti 131presso la sala “Tripepi”.


IL PROGRAMMA
ore 10.00 - apertura dei lavori:
Giocondo Talamonti - Dirigente Scolastico
dell’I.I.S. “Allievi-Pertini”

Saluti delle autorità

Incontro con:Vanda Dignani
già Sottosegretario alle Pari Opportunità e componente della Direzione Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi

Evio Brozzi
Presidente dell’UIC di Terni

Interventi:

Francesca Malafoglia
Presidente della Circoscrizione Nord di Terni

Dibattito

Conclusioni
del Dirigente Scolastico dell’I.I.S. “Allievi-Pertini”

Terni, 18 febbraio 2010
Il Dirigente Scolastico
Ing. Giocondo Talamonti


Al Sindaco del Comune di Terni

Atto di Indirizzo :situazione Basell
Il Gruppo di Rifondazione Comunista/Comunisti Italiani esprime forte preoccupazione per le sorti dei lavoratori della Basell dopo le notizie di un progetto di ristrutturazione che interessa anche il sito di Terni .

Considerato che l’azienda, a parte una lettera alle istituzioni locali in cui si afferma solamente che faranno sapere l’esito del piano di ristrutturazione e l’ eventuale dismissione, mostra il silenzio più assoluto sul futuro di almeno 130 lavoratori.

Preso atto che la scelta dei vertici della Basell non sembra causata dalla crisi economica ma dai giochi finanziari che hanno coinvolto la Lyondelle e la Basell, costrette, dopo un indebitamento pesante con le banche, ad avviare una cura dimagrante che ha tagliato già in Europa centinaia di posti di lavoro;

Tenuto conto che a pagare le acrobazie finanziarie di pochi sono sempre i soliti noti, i lavoratori e le loro famiglie

Tenuto presente che in Italia e in Europa, manca una seria normativa sulle multinazionali e sui rapporti di queste con i territori dove vengono insediati i propri siti produttivi;

Evidenziato che, ancora una volta, detto stato di cose mette in mostra il peggio di un’economia globale completamente scollegata dalle esigenze reali dei cittadini essendo asservito solo ai profitti delle grandi multinazionali;

il Gruppo Rifondazione Comunista/Comunisti Italiani, impegna il Sindaco e la Giunta ad avviare

• l’apertura di un confronto serrato con la Basell, di concerto con le altre Istituzioni, per sventare la perdita di un’altra realtà produttiva per il nostro territorio;
• gli opportuni contatti per coinvolgere anche i parlamentari italiani ed europei Umbri;
• la richiesta al Governo di un tavolo di confronto con l’ Osservatorio della Chimica.
• la proposta di una Legge regionale che ancori i siti delle multinazionali in Umbria alla loro responsabilità sociale, capace di produrre una normativa in difesa delle produzioni e dei livelli occupazionali della nostra Regione.

Terni, 15.02.2010
Talamonti Giocondo
Luzzi Luzio
Nannini Mauro

convegno sulla chimica all’ITIS



convegno sulla chimica all’ITIS
“La Chimica e le opportunità di lavoro oggi”

Questo Istituto, nel convincimento che per sfruttare al meglio le risorse del territorio occorre puntare sulla preparazione professionale dei giovani e sul miglioramento del sistema scolastico, intende promuovere momenti di orientamento ed approfondimento su settori strategici dell’economia produttiva.

A tale scopo organizza, il 16 febbraio 2010, alle ore 9.30, presso l’ITIS un convegno sul tema “La chimica e le opportunità di lavoro oggi”, per il quale ha invitato e conta sulla presenza della dott.ssa Catia Bastioli, Amministratore Delegato della Novamont.
All’iniziativa hanno dato la propria adesione, oltre alle Istituzioni locali che l’hanno patrocinata, Manni Massimo,Presidente della Coldiretti, Sergio Rossi,Direttore Bayer Sheet Europe S.p.A. Narni Enrico Cipiccia, Presidente della C.C.I.A.A. di Terni, Carlo Salvati, Presidente della Confapi.

Il Dirigente Scolastico
Ing. Giocondo Talamonti


Nell’imminenza della festa di S. Valentino, patrono della città, si ritiene opportuno richiamare l’attenzione di tutti su una celebrazione che assume, nella dimensione urbana, la volontà e il senso di interrogarsi su il sentimento dell’Amore in un mondo in cui, troppo spesso, prevalgono individualismi ed egoismi.

Al di là del sicuro legame che contrassegna l’innamoramento tra due persone, la riflessione si sposta sul significato autentico della parola “Amore” che, come ricordato nel corso della presentazione delle manifestazioni valentiniane, va ricondotto nell’ampio ambito delle relazioni che devono instaurarsi tra gli appartenenti di una più globale comunità:

Amore come riconoscimento e accoglienza dell’altro, come solidarietà reciproca, come dialogo e rispetto.
Amore come speranza. Amore per superare la solitudine, le paure e le incertezze sull’oggi e sul futuro, per seminare giustizia e bontà, per essere dalla parte di chi è più debole.
Amore per gli indifesi, per i bambini.
Amore per chi è nella sofferenza.
Amore per le generazioni a cui lasceremo questo nostro, loro mondo.
Amore per affrontare le grandi scelte della nostra epoca.
Amore universale per un mondo migliore.
Amore per la verità, per la conoscenza come affermazione di libertà, per cancellare la violenza, le guerre, i terrorismi, la fame, la povertà, le disuguaglianze, le sofferenze.
Amore per affermare valori sociali e civili che rendano la vita di ciascuno degna di essere vissuta.

Giocondo Talamonti



Come una maledizione biblica, che periodicamente s’abbatte sull’umanità per ripristinare valori e principi perduti, così anche il calcio è percorso da flagelli ricorrenti di differente natura nel tentativo disperato di correggere le debolezze del sistema.

Che si chiamino scommesse, falsificazioni di documenti, maneggi moggiani, compravendite di partite, di arbitri, di violenze ultras, poco importa. L’effetto è comune: al pari degli uomini che seguitano a rincorrere peccati e perdoni, altrettanto avviene nel mondo del pallone fra perdite di credibilità e soluzioni incerte.

Tutte le misure intraprese di volta in volta, per bloccare nelle intenzioni i vari danni d’immagine fatti allo sport più popolare del mondo, hanno sistematicamente l’effetto che tutti vogliono; cioè nessuno.


Se oggi i dirigenti nazionali hanno ancora a che fare con le scommesse truccate di Gallipoli, se devono affrontare problemi d’ordine pubblico con gli ultras laziali, fiorentini, napoletani, romanisti, se non si sa come fermare l’ondata razzista, se ancora su trecento campi di calcio, equamente distribuiti lungo la Penisola, gli arbitri vengono settimanalmente picchiati, se nonostante i tornelli, i controlli agli ingressi, i biglietti nominativi ancora non si riesce a bloccare gli esagitati domenicali, beh, allora vuol dire che qualcosa di sbagliato c’è.


E, quando il pesce puzza, è la testa che emana il fetore peggiore. Ma il riferimento non è ai capi pallonari; piuttosto, si rivolge alla società bacata che, da più fronti, alimenta atteggiamenti aggressivi, minacce continue, propositi devastanti.

Molto dipende dall’errato presupposto di concepire lo sport come una valvola di sfogo alle tensioni sociali e personali, avvalorando l’idea che prendere a “paraculate” l’arbitro almeno una volta alla settimana, meglio se due o tre, faccia bene alla salute. Una terapia siffatta, soggetta di per sé ad allargarsi a giocatori, presidenti, poliziotti, avversari è l’addestramento gratuito alla violenza, meritevole di comprensione sociale, perdonismo da tifo, accondiscendenza benevola da parte della pubblica opinione, salvo poi, svegliarsi di botto e prendere atto che le vittime sistematicamente prodotte dal sistema avrebbero meritato un invito alla prudenza.


Abete intende, giustamente, punire chi bestemmia in campo riattivando la prova moviola, dimenticando che la punizione non modificherà atteggiamenti analoghi in futuro. Ancora una volta, si fa finta di ignorare che il problema risiede nella carenza educativa di famiglie, scuola e società, e che quelle intemperanze sono sintomi di violenza, di sopraffazione e che si è persa l’abitudine a controllare civilmente il dissenso e la propria opposizione.

Che ci si deve aspettare, d’altronde, dalle manifestazioni di opinioni personali da contrapporre a quelle degli altri se giornalmente in televisione si assiste al turpiloquio, all’offesa continua, alla volgarità becera di sopraffare l’interlocutore alzando la voce?
Nessun comportamento sociale è avulso dal tempo che lo vive. Tant’è; né basta il richiamo alla moderazione di una voce che si perde nel deserto. O siamo tutti a reagire oppure teniamoci, come ogni popolo, il re che si merita.


Giocondo Talamonti


La legge n. 92 del 30 marzo 2004, in memoria delle vittime del genocidio anti-italiano commesso dagli jugoslavi, al comma 1 dell’articolo 1 recita:

“ La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale "Giorno del ricordo" al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale…”.

In ossequio di quanto sopra, nella giornata del 10 febbraio 2010 i docenti d’italiano e storia dell’IIS Tecnico Professionale “Allievi-Pertini” affronteranno in classe la conoscenza dei tragici eventi coinvolgendo gli studenti sul percorso storico che provocarono quelle vicende.
Alle ore 11.00, al suono della campanella, tutti dovranno osservare un minuto di silenzio. La giornata è una occasione per riflettere su una pagina così dolorosa della storia dell’umanità perché non lasci indifferenti le coscienze dei giovani.

Educare le nuove generazioni al rispetto e alla tolleranza attraverso questi moniti significa costruire per tutti un futuro di pace e di comprensione fra gli uomini.

Il Dirigente Scolastico
Ing. Giocondo Talamonti


L’operaio “Cipputi”, figura creata dalla penna satirica del vignettista Altan, deve la sua notorietà a un destino infame che lo condanna all’autolesionismo. Eppure, nelle martellate che si auto affibbia, dove si dice che il dolore sia più acuto, il personaggio riesce a conservare una virtù salvifica: la coerenza.

Nel processo tragicomico degli avvenimenti politici, aventi per oggetto il dimensionamento scolastico, neppure questa consolatrice qualità riesce a emergere anzi, c’è chi, in un irrefrenabile slancio masochistico, degno del miglior Cipputi, si esibisce in esercizi di ineguagliabile difficoltà.

Preceduta da una campagna di stampa, con la quale sconfessa l’impegno del Consiglio comunale di restituire le rispettive autonomie agli Istituti accorpati a Terni a seguito di una frettolosa decisione del trascorso Consiglio provinciale, l’attuale titolare del dicastero, è venuta a far visita alla struttura dell’IPSIA per verificare la rispondenza fra quanto dichiarato il giorno prima ai giornali e la realtà dei fatti. La sequenza temporale, in decisa antitesi con la logica, è sintomatica dell’incomprensione fra le due maggiori istituzioni della città e suona come offesa per gli interessi delle famiglie su cui gravano gli effetti del dimensionamento voluto.

Pur nell’inversione colpevole dei tempi di verifica, ci si sarebbe attesi che l’assessore fosse venuta ad accertare le condizioni di ‘complessità’ che coinvolgono i due istituti, sia in riferimento alla nazionalità dell’utenza (percentuale più alta in Umbria di alunni stranieri), sia in merito alla peculiarità didattica (presenza di laboratori e officine), sia in relazione al sovradimensionamento che sarebbe scaturito dalla misura, sia in ordine alla gestione delle attività del Centro Territoriale Permanente, considerata prioritaria in tutt’Italia (meno che dalle parti nostre) per l’inserimento e, soprattutto, il reinserimento dei cittadini in cerca di occupazione con competenze attualizzate al mercato. Se questa fosse stata l’intenzione della visita, sarebbero certamente emersi gli impedimenti che la stessa legge Gelmini poneva alle procedure di accorpamento.

Invece, no. Cepputi si è sferrato lì l’ennesima, impietosa martellata rinunciando, questa volta, perfino alla coerenza.

Riforma Gelmini in stallo, le scuole non sanno come orientare gli studenti di terza media
ISCRIZIONI ALLE SUPERIORI NEL CAOS
Intanto il termine da gennaio viene posticipato al 26 febbraio


TERNI - Riforma scolastica in stallo:
parte l’orientamento ma gli studenti ne pagano le spese.
Doveva essere tutto sistemato da tempo, invece le direzioni delle scuole superiori navigano ancora tra incertezze e dubbi per quanto riguarda il loro futuro. Posticipato il termine delle iscrizioni dal mese di gennaio al 26 febbraio per via dei ritardi nell’approvazione della riforma Gelmini, infatti gli istituti hanno iniziato le attività di orientamento senza avere in mano le linee guida dell’offerta formativa che potrà essere garantita per il 2010-2011.

“Siamo in alto mare – commenta Giuseppe Metastasio, dirigente del federico Cesi – Casagrande- Non abbiamo ancora i codici relativi agli indirizzi didattici che verranno mantenuti a seguito dell’entrata in vigore della riforma. Vi sono un quantitativo indecifrabile di circolari e atti prodotti dal Parlamento e dalla Corte dei Conti ma il Governo non si è ancora pronunciato. Riuscire a fare orientamento in questo contesto di incertezza generale – sottolinea il dirigente – è praticamente impossibile. Non sappiamo cosa dire ai ragazzi. Tanto per fare un esempio – puntualizza Metastasio – non sappiamo ancora se, per il prossimo anno, l’istituto commerciale manterrà l’indirizzo programmatori oppure no.”

“Stiamo procedendo con incontri generici per presentare l’offerta formativa degli istituti – aggiunge Giocondo Talamonti dirigente del maxi istituto Ipsia-Itis – ma ne i tempi, ne i modi sono idonei per aiutare gli studenti nella scelta. Da parte del Governo l’unica certezza resta quella legata al calendario scolastico che, il prossimo anno, comincerà il 1 settembre.
Sul resto tutto è ancora in fieri. Nessun atto ufficiale ha sancito i termini della riforma degli istituti tecnici e professionali, e dall’altro lato la Provincia non si è ancora pronunciata in merito all’accorpamento del Pertini con l’Allievi.
Anzi – puntualizza il dirigente – domani (oggi, ndr) una delegazione di consiglieri provinciali visiterà le due sedi dell’istituto per rendersi conto delle difficoltà gestionali che la direzione accorpata ha prodotto.
Questo difficile contesto amministrativo e normativo – sottolinea Talamonti – impedisce alle direzioni scolastiche di fornire ai ragazzi gli strumenti necessari per aiutarli a compiere scelte oculate per il futuro. Fin quando continueremo a basare l’orientamento su incontri di 10, 30 minuti presso le scuole medie non andremo mai incontro agli studenti.
Al di là dei luoghi comuni – ribadisce Talamonti – l’ orientamento scolastico dovrebbe essere fatto dalle direzioni in collaborazione con gli enti amministrativi che conoscono la domanda e l’offerta del territorio”.

“Ancora non abbiamo studenti che si sono rivolti a noi per potenziali iscrizioni – commenta infine Matilde Cuccuini, dirigente dell’Iisag Metelli-Sangallo – Tutto è in stallo e gli studenti attendono l’approvazione delle riforme prima di pronunciarsi”.

In breve, la situazione è critica tanto per gli istituti tecnici e professionali quanto per i licei e, naturalmente, a farne le spese sono gli studenti sempre più confusi e indecisi sulle scelte. Le direzioni scolastiche restano in attesa di conferme da parte del Ministero, ma nel caos c’è già chi ha portato un piccolo risultato a casa. A discapito dei pronostici e dell’attesa apertura dei licei coreutici, che dovrebbero sostituire tutti gli indirizzi musicali attivati presso altre scuole superiori, infatti la direzione del Tacito ha già confermato l’avvio del primo anno del corso “Ams” nel piano dell’offerta formativa.

Fonte: Corriere dell’Umbria del 02/02/2010 pag 47
Articolo di Eleonora Stentella


Che la stupidità razzista applicata al calcio sia una verità assodata, non necessita di conferme. Nel senso che queste si presentano spontaneamente e a ritmi regolari sui campi di tutt’Italia.

I nostri compresi. Succede, dunque, che nella partita fra la Bosico e il Casteltodino, squadre militanti nella 2a. Categoria umbra, Girone E, i fratelli Emeka e Narciso Egwu, italiani di colore, vengano apostrofati con frasi ingiuriose dai soliti imbecilli che scimmiottando l’atteggiamento di colleghi cretini, vaganti in serie A, ripropongono il tormentone dei fischi e dei buuu a Balotelli.

Il Presidente del Casteltodino, Maurizio Venturi, ha dichiarato che la discriminazione dura da sempre, confermando che l’ottusità non s’ammorbidisce facilmente.

Ma l’altro giorno, il Presidente s’è stufato. A dieci minuti dalla fine dell’incontro, quando un giocatore della Bosico s’è rivolto all’avversario chiamandolo ‘sporco negro’, ha fatto rientrare la squadra negli spogliatoi, interrompendo la partita.

L’arbitro, interpellato in proposito, ha detto di non aver sentito niente ( come riportato dal giornale La Repubblica di lunedì 1 febbraio 2010);
bugia inutile, perché l’espressione offensiva è stata gridata dal giocatore della Bosico e recepita perfettamente da tutti i presenti, scegliendo di rendersi complice della bassezza morale di chi l’ha pronunciata.

Quanto sopra suggerisce di adottare precise misure: l’arbitro sarà bene che termini con questa penosa figura la sua carriera di direttore di gara, altrettanto dicasi per l’autore dell’offesa;
al Casteltodino, che al momento dell’interruzione perdeva per un gol a zero, si assegni la vittoria a tavolino.

Se queste misure non serviranno a cambiare le abitudini o a far ricredere giocatori o spettatori della viltà di gesti simili, che insegnino, almeno, che si può trarre qualche utile conseguenza dalla stupidità altrui.

Giocondo Talamonti


In arrivo il 2° numero de "La Scossa"
Il periodico del Gruppo Consiliare RC/CI di Terni "La Scossa" è in uscita con il suo 2° numero. Gli argomenti trattati:

- Introduzione: A chi Giova di Giocondo Talamonti
- Tre domande a Paolo Ferrero di Giocondo Talamonti
- Brevi su: Acciaio in crisi, Una piccola percentuale di laureati trova occupazione, Espenhahn se ne va?
- Interrogazioni del gruppo RC/CI presentate in Consiglio Comunale (Pericolosità strada viale Aleardi, Biblioteca Comunale, Apprendistato, Terremoto ad Haiti)
- 2° parte dell'intervista di Alberto Tomassi al sindaco di Terni Leopoldo di Girolamo

Il periodico verrà distribuito gratuitamente davanti alle fabbriche e per chi ne farà richiesta all'indirizzo (giocondo.talamonti@email.it) verrà inviato in formato elettronico