Il Gruppo di Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani si è astenuto dall’approvare il nominativo da inserire nella commissione alloggi perché non ha condiviso il metodo con cui si è arrivati alla designazione del componente di maggioranza.

Ecco i fatti:


Lunedì 21 settembre è stata chiesta una sospensione del Consiglio Comunale per consentire alla maggioranza la designazione del proprio componente. In riunione si è raggiunto l'accordo indicando un consigliere del Gruppo "Progetto Terni". Al rientro in aula, l'ala PD della "Margherita" ha abbandonato la seduta facendo venir meno il numero legale dal momento che, nel frattempo, la minoranza si era allontanata. Alla base dell’accaduto, si è pensato che ci fossero, in seno alla famiglia PD, motivi "politici" o semplici mal di pancia.

Il 28 settembre, prima dell'inizio del Consiglio comunale si è rimessa in discussione la proposta, cambiando però il nominativo con un altro appartenente al PD.

Il nostro gruppo non si presta a questi giochi. Il gruppo di Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani, pur nell’astensione, è rimasto in aula, ha mantenuto il numero legale e ha consentito la nomina e l'operatività della commissione per l’assegnazione degli alloggi, nella consapevolezza che erano in gioco le esigenze delle persone più esposte e più deboli a cui andava assicurato l’impegno precipuo dell’intera coalizione.
(Fonte Foto: http://www.regione.emilia-romagna.it/)

Sembra che la vendita di biciclette sia aumentata notevolmente. Detta così, la notizia si presta a varie interpretazioni. E’ la crisi? E’ la voglia di fare moto? E’ l’accesso facilitato in città e nelle zone a traffico limitato che ne consiglia l’acquisto? E’ la moda, cui non sa sottrarsi nessuno?Indipendentemente dalla scelta, il fenomeno, date le dimensioni assunte, necessita di un’analisi, utile ad interpretarne gli aspetti, a misurarne gli eccessi, a valutarne i benefici.

Cominciamo col dire che le strade extraurbane, sede acquisita per diritto dagli automobilisti e motociclisti, tanto che pagano una tassa per occuparla, mal sopporta l’invadenza del popolo di ciclisti festivi e prefestivi. Soprattutto i fruitori a pagamento di percorsi statali e provinciali non digeriscono lo schieramento affiancato dei fanatici del pedale, spesso l’allineamento a tre, insensibili alle strombazzate, sordi alle regole della circolazione, così come alle imprecazioni che li colpiscono appena sorpassati.Se solo immaginassero per quanti centimetri salvano ripetutamente la vita e quanti sospiri di scampato pericolo emette ogni volta l’automobilista riuscito nell’impresa, sono convinto che la sgambata in bici con gli amici se la farebbero non in maglietta e calzoncini plurisponsorizzati, ma in armatura medioevale.Sempre meglio, comunque, vederli affrontare le variazioni altimetriche della strada in compagnia, che da soli, perché le sensazioni di chi li osserva, specie se dall’interno di una berlina dotata di aria condizionata, spaziano dal ridicolo al patetico, con sfumature masochistico-espiatrici.

Ricordo un giorno d’agosto di aver incontrato un ragioniere di mia conoscenza impegnato nella salita che porta a Marmore, sbuffare come una vecchia vaporiera, paonazzo in volto, con un filo di bava alla bocca, che arrancava sull’asfalto infuocato. Una scena penosa, una visione impressionante che avrebbe squagliato anche il cuore di pietra di un menefreghista. Se non mi sono fermato a soccorrere l’agonizzante è stato solo perché il giorno prima m’aveva detto che sarebbe andato per una settimana in un body-center di grido per recuperare la linea fisica perduta. Non mi andava di mettere l’ennesimo Fantozzi di fronte all’evidenza della bugia.L’aspetto positivo è che l’esercizio fisico fa bene.

E’ vero, ci mancano le strutture minime,quelle, per intenderci, di cui dispongono paesi europei come noi interessati a sostenere questa attività fisica. Ci mancano le piste ciclabili, ci mancano i controlli su strada per monitorare e anche difendere chi affronta il rischio di percorsi più lunghi, ma i benefici per la salute e l’economia delle strutture sanitarie sono indiscutibili.Altrettanto dicasi per la marcia, strumento ancor meno dispendioso e altrettanto prodigo di vantaggi salutari.Sarebbe bello che qualcuno si prendesse cura di queste pratiche utili alla comunità, che si cominciasse a discuterne nelle scuole, incoraggiandone l’esercizio, che il CONI e il MIUR arrivassero a perseguire obiettivi comuni per farla diventare una disciplina ambita.E’ inutile lamentarsi che ai mondiali di atletica l’Italia non abbia vinto alcuna medaglia. La sana abitudine di una volta di selezionare atleti già nelle scuole, si è persa. La cultura di sacrificarsi per ottenere risultati nello sport è affondata nel mare magnum di sostanze proibite, di interessi economici, di facili traguardi.

La Scuola deve riacquisire quel ruolo perduto di educatrice, di dispensatrice di valori, sottrattole da un errato concetto di competitività e da spinte provenienti da una società troppo adagiata sull’idea di avere tutto e subito.Quando si tratta di prendere posizioni che valgono il bene di tutti, è opportuno che ciascuno faccia la sua parte senza attendere priorità di intervento. Comincino i Consigli d’Istituto a incoraggiare i ragazzi, li sostengano le famiglie, siano i docenti a far loro apprezzare il lato formativo di un sacrificio, sia esso fisico o morale, si diano da fare le Istituzioni territoriali, si premino i migliori e quelli che pur non rientrando tra i migliori hanno saputo interpretare meglio il senso di ‘sport’.Qualche atleta sul podio lo rivedremmo anche noi ai prossimi mondiali.

Giocondo Talamonti


Rispondo con piacere alle osservazioni avanzate da un anonimo interlocutore apparse sul sito http://melquiades.noblogs.org/ a proposito di murales cittadini.

Sarà forse l’età, sarà forse questo dannato saio di educatore che mi porto addosso, a farmi apparire poco indulgente nei confronti di chi disprezza i beni della comunità.
Concedere e chiudere occhi sull’imbrattamento continuato, alleggeriti nella responsabilità dalla speranza e dal dubbio che qualche figura sui muri o sui treni possa rivelare un Picasso depresso o un Van Gogh scontroso, mi sembra riduttivo.

Mi ricorda quella coppia di amici con due figlioletti il cui passatempo preferito era quello di tracciare segni sui muri dell’abitazione con pennarelli acquistati e regolarmente reintegrati dopo l’esaurimento dalla mamma, sostenitrice della teoria che quei graffiti nascondessero il dramma esistenziale di Stefano (2 anni) e l’inno alla vita di Giulietta (3 anni).
Il papà che si faceva un mazzo così in fabbrica per poco più di 1000€, alla spesa dell’affitto e dei pennarelli, aggiungeva con altrettanta regolarità quella per la tutina.
A riprova che non si trattasse di irresponsabili spinte creative o di impulsi incontenibili per l’arte, stava il fatto che dedicare loro una sola parete della casa per sfogare l’istinto allo sfregio, non era stato sufficiente.
La consorte pseudo-artista delusa, ma non pentita, era per la libertà d’espressione, per cui, girovagare per la casa era loro concesso.

Per farla breve la storia si concluse con lo sfratto e quattro schiaffoni. Alla mamma.
Al mio interlocutore che mi chiede quale sia la differenza fra sicurezza e protezione, dirò che in gran parte dei contesti che vedono i termini protagonisti, i due si equivalgono.
E’ vero che la sicurezza ha bisogno della paura, del sentirsi continuamente minacciati nella propria integrità fisica e psicologica, ma il terrore di sentirsi esposti al pericolo è la ragione per cui la lista degli oltre 1000 morti sul lavoro all’anno, non aumenta oltre i limiti di questa tragedia nazionale.
“Proteggere” è l’azione di chi è demandato a dare “sicurezza”, ma si origina sempre da una paura.
Il senso di “isolamento” in cui si scopre chi attiva un processo di “sicurezza”, è effettiva, ma è il prezzo da pagare alla sopravvivenza.

La sua accezione negativa si supera se da “passiva” si è capaci di trasformarla in attiva.
Se non fosse così l’umanità sarebbe decimata.
Molto dipende anche dal contesto in cui un individuo opera ed agisce. Differente è l’esposizione al rischio di chi lavora otto ore al giorno ad una pressa meccanica da chi consegna documenti da un ufficio all’altro di una stessa azienda. Ma anche chi, come un pensionato, un disoccupato, una casalinga o un barbone, vive per piacere o necessità gli spazi urbani, ha diritto alla sicurezza in città.
Deve, cioè, sentirsi “protetto”.

La protezione è un concetto convenzionale prima che pratico e quando assume valenza sociale non può prescindere dal rispetto di regole comuni, altrettanto convenzionali e variabili da una cultura ad un’altra.
Regole significano divieti, educazione, abitudine a condividere con altri beni comuni, atteggiamenti che vanno dal raccogliere la cacca del proprio cane da un marciapiede, al mantenimento della pulizia in città, muri compresi.

Una norma, una legge, una disposizione non può identificarsi con la repressione della libertà individuale.
E’ un assunto pericoloso che non attiene alla morale collettiva, ma supporta solo l’istinto egoistico dell’uomo.
Comunque libero di realizzare i suoi impulsi in ambiti confinati alla sua sola presenza.
Giocondo Talamonti
(Fonte Foto: http://LiberaMartina.altavista.org)
Al Sindaco del Comune di Terni
Al Presidente del Consiglio



Vista la decisione del sindaco leghista di Ponteranica (Bergamo) di rimuovere dalla biblioteca la targa dedicata a Peppino Impastato;


considerato che tale atto è chiaramente ostile a quanti hanno creduto e credono nella lotta alla mafia condotta da Peppino Impastato;


tenuto conto che la Lega Nord pur di far risaltare la supremazia del settentrione passa su tutto e tutti, persino su chi è stato ucciso dalla mafia per aver lottato per un'Italia diversa e giusta;


ritenuto che per il popolo leghista è strategico eliminare modelli di persone, specie del sud (Peppino era di questi), che si sono sacrificate per promuovere il rispetto delle leggi, dei diritti e delle tutele civili in tutto il territorio nazionale;

si impegna il Consiglio Comunale e il Sindaco ad intervenire:


1. per prendere le distanze dal Sindaco di Ponteranica
2. per diffondere nelle scuole l’opera di Peppino Impastato
3. perchè i disegni della Lega non travalichino i limiti del tg in dialetto bergamasco su Telepadania.
4. per esaminare la possibilità di intitolare alla vittima della mafia una strada;
5. per far giungere la solidarietà dei ternani alla famiglia Impastato.


Terni, 21 settembre 2009
Gruppo RC/CI
Giocondo Talamonti
Firmata da
Luzio Luzzi
Mauro Nannini

Gruppo IDV
Claudio Campili
(Fonte Foto: http://www.indianasnewscenter.com/)
Al Sindaco del Comune di Terni

Premesso che intorno all’influenza H1N1 circolano da tempo informazioni contrastanti, con l’effetto di creare presso la popolazione incertezza e preoccupazione;

considerato che le notizie diffuse circa il vaccino sono carenti sia in termini di intervento, sia nel numero e nelle categorie dei cittadini che ne beneficeranno;

tenuto conto che le famiglie italiane si sono poste il problema dell’opportunità di aprire le scuole nei tempi fissati dal calendario ministeriale;

accertato che con frequenza si parla di “chiusure mirate”, facendo temere l’esistenza di un pericolo che va oltre la tranquilla esposizione del Ministero competente;

visto che le notizie sembrano coincidere nell’individuare il picco fra novembre e dicembre, lasciando molto al caso e all’interpretazione personale ogni misura di contrasto all’epidemia;

Si chiede al Sindaco
o di dichiarare quanto sia a sua effettiva conoscenza sul tema, perché si possa informare con maggior chiarezza la popolazione e allertare eventualmente le strutture demandate a gestire e contenere gli effetti dell’influenza H1N1, e ciò in considerazione del fatto che le informazioni di cui si dispone, oltre ad essere frammentarie, oscillano continuamente fra pessimismo ed ottimismo, creando un clima di confusione, estremamente preoccupante per la tranquillità dei cittadini.
o di dichiarare se l’amministrazione comunale e le strutture sanitarie del territorio abbiano intrapreso qualche azione al riguardo e se esista un piano di emergenza per fronteggiare un’eventuale gravità dell’epidemia.
Terni, 21 settembre 2009
Il Capo-Gruppo RC/CI
Giocondo Talamonti
Firmata da
Luzio Luzzi
Mauro Nannini
(Fonte Foto: http://irisgreen.it)


Al Sindaco del Comune di Terni
Premesso che l’aumento dei rifiuti prodotti impone la necessità di adottare misure per salvaguardare l’ambiente e rispettare gli obiettivi regionali fissati dal Piano Rifiuti;
constatato che il benessere economico e i consumi, questi ultimi condizionati spesso dalla pubblicità che fa apparire vecchi e sorpassati gli oggetti dopo pochi mesi, inducono la popolazione all' abitudine di usare le cose per poco tempo, per poi buttare tutto nella spazzatura (usa e getta);
considerato che tale emergenza può essere affrontata puntando fortemente sulla raccolta differenziata, strumento essenziale di razionalizzazione della raccolta dei rifiuti solidi urbani;
valutato che negli ultimi anni i rifiuti ben differenziati hanno acquisito una loro dignità di merce se intesi come mezzi di risorsa energetica ed economica, tanto che è in sviluppo un loro mercato con prezzi precisi a seconda della classificazione in materie prime e seconde;
stabilito che considerare i rifiuti come risorsa non è soltanto positivo dal punto di vista economico, ma è anche una visione più corretta dello sviluppo compatibile con l'ambiente per cui è necessario organizzare una raccolta con la condivisione di tutti i cittadini;
tenuto conto che con tale obiettivo bisogna puntare sull’informazione e sulla formazione, coinvolgendo la scuola, le associazioni culturali e del tempo libero, nonché le Pro-loco e tutte le Istituzioni;
accertato che le industrie locali interessate allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani possono garantire un sostegno innovativo in termini di idee e di progetti per un uso e riuso dei materiali di risulta per costruire una filiera che alimenti in maniera virtuosa la raccolta differenziata;
si chiede al Sindaco e all’assessore competente se non ritengano utile, in primo luogo:
o Trasformare il vecchio Polo dell’incenerimento in un nuovo Polo del riciclaggio, mettendo in cantiere gli interventi necessari alla formazione del personale addetto; o Responsabilizzare al massimo i singoli utenti con la domiciliazione del servizio, prevedendo distinti contenitori per il vetro, per l’organico, per rifiuti non differenziati, con la distribuzione di appositi contenitori per la plastica, le lattine e la carta; corredando il tutto con il sussidio di un numero verde per le opportune informazioni all’utenza;se non ritengano utile, in secondo luogo:
o Prevedere incentivi per il personale addetto alla raccolta e una riduzione fiscale sulla tariffa per quei cittadini che collaborano facendo buon uso degli inviti civici;
o Coinvolgere la scuola in un processo di educazione collettivo con iniziative e programmi concordati;
o Prevedere concorsi per il rispetto dell’ambiente e per valorizzare la cultura delle cose comuni;
si chiede inoltre:
o Di rendere nota la spesa complessiva per la raccolta dei rifiuti;
o Di dichiarare la conformità della raccolta comunale di rifiuti rispetto alla normativa regionale;
o Di conoscere la percentuale di rifiuti attualmente riconducibile alla raccolta differenziata e la percentuale di quella programmata;
o Se esistano progetti di riconversione della struttura di incenerimento in un “centro di raccolta dei rifiuti” per il riciclaggio e il riuso dei materiali
Terni, 21 settembre 2009
Il Consigliere Comunale
Ing. Giocondo Talamonti
Firmata da
Mauro Nannini
Al Sindaco del Comune di Terni
Tenuto conto che una gestione qualificante del servizio farmaceutico ruota attorno ad alcune condizioni del tipo: acquisti diretti dall’industria, precedenza dei prelievi dal magazzino, ottimizzazione della produttività del personale;
Preso atto che, a dette condizioni, le farmacie private aggiungono, la facoltà di praticare sconti, la gestione snella del personale, la collocazione mirata sul territorio dell’esercizio;
Considerato che l’azienda farmaceutica municipalizzata ha come missione statutaria una funzione sociale che si esplica attraverso la copertura indifferenziata del territorio e l’applicazione dei contratti di categoria a tutti i livelli di personale;
Ritenute, per le citate situazioni, limitate le chance di successo delle Farmacie comunali rispetto a quelle private sotto il profilo dei costi di esercizio;
Stimato essenziale il volume di vendita della Farmacia di largo Ottaviani nel contesto del bilancio dell’ASFM, grazie alla sua strategica posizione nel centro cittadino;
Preso atto del suo ventilato spostamento in via Benozzo Gozzoli, dettato dal fatto di trovarsi, seppure al limite, nella zona a traffico limitato;
si impegna il Sindaco e la Giunta:
• a non dar seguito allo spostamento perché andrebbe ad appesantire il bilancio dell’ASFM, non produce una razionalizzazione delle spese, si abbandonerebbe una posizione in vista sul territorio per una posizione nascosta;
• prendere in considerazione la possibilità di rivedere i limiti della ZTL in modo da lasciare fuori lo stabile di largo Ottaviani;
• bloccare delibere e/o decisioni riguardanti il trasferimento.Si chiede inoltre se nella questione c’è stato il coinvolgimento del Personale e se è in programma un’ ottimizzazione delle politiche aziendali per dare slancio alle aziende partecipate.
Terni, 18 settembre 2009
Gruppo RC/CI
Talamonti Giocondo
Luzzi Luzio
Nannini Mauro
Gruppo “Progetto Terni Città Aperta”
David Tallarico
Giorgio Aquilini Ugolini

Al Sindaco del Comune di Terni
Premesso che il livello di civiltà di una nazione, passa anche attraverso la chiarezza con cui il linguaggio informativo è capace di raggiungere tutti i cittadini indipendentemente dalle diverse capacità ricettive dei soggetti a cui sono destinate.
Considerato il giusto peso che a livello europeo si sta dando alle indicazioni riportate nelle etichette dei prodotti di consumo (imballaggi, medicinali, etc.) perché siano letti ed interpretati correttamente.
visto che per i non vedenti e per gli ipovedenti il Braille rappresenta il sistema, diffuso a livello internazionale, per convertire la grafica in sensazioni tattilipreso atto che quel bagaglio di informazioni contenuto nelle etichette è attualmente negato, salvo che per alcuni alimenti, ai non vedenti o ipovedenti, ritenuto che aumentare l’autonomia dei ciechi e degli ipovedenti nello svolgimento delle loro attività costituisce un passo in avanti per la nostra società
si chiede al Sindaco e all’assessore competente se
1. Non sia opportuno, ad iniziare dal nostro Comune, acquistare i prodotti e i servizi necessari al funzionamento della macchina comunale, privilegiando quelle aziende che utilizzano le etichette in braille in modo da indurre i fornitori ad abbattere gli ostacoli che ancora oggi rendono difficile, nel quotidiano, la vita dei non vedenti.
2. Non ritengano utile organizzare iniziative per far conoscere i problemi dei più deboli, coinvolgendo le scuole di ogni ordine e grado;
3. Nella pianificazione di acquisto delle opere librarie per la Biblioteca comunale, sono inseriti libri in Braille;
4. Intendano attivare agevolazioni tariffarie a favore di nuclei familiari con ragazzi ipovedenti, necessitanti, per leggere e studiare, di luce artificiale anche di giorno;
18 settembre 2009
Il Gruppo RC/CI
Talamonti Giocondo
Luzzi Luzio
Mauro Nannini

La strage di italiani a Kabul è la più grave subita dall’Italia dalla strage di Nassiriya. Il capo-gruppo RC/CI Comune di Terni, nell’esprimere cordoglio e vicinanza alle famiglie dei caduti, si dichiara contro la presenza italiana nella guerra in Afghanistan e per il ritiro immediato delle nostre truppe da quel teatro di guerra.Giocondo Talamonti

TERNI - "Le problematiche relative alle difficoltà d’inizio anno scolastico delle scuole ternane, poste all’attenzione dai mass-media in particolare con riferimento ai tagli agli organici ed agli accorpamenti degli Istituti tecnici e professionali meritano una precisazione in quanto, come in un qualsiasi altro sistema organizzativo hanno provocato all’avvio sconvolgimenti che vanno governati per rendere di nuovo efficiente il servizio".
Così la pensa il dirigente scolastico Ing. Giocondo Talamonti, che in una sua nota così prosegue:
"L’ottimizzazione ottenuta negli anni va ricercata nella situazione attuale che registra un notevole calo del personale tecnico, amministrativo e collaboratore scolastico.Piangersi addosso per una situazione che è difficile accettare e della quale a tempo debito si è cercato in tutti i modi di impedire, non giova a nessuno.Occorre rimboccarsi le maniche e cercare di riorganizzarsi in modo di garantire le attività didattiche al meglio. Notizie allarmanti sulla chiusura pomeridiana delle scuole o la cancellazione di opportunità formative, non hanno ragion d’essere.
Una decisione temporanea come, ad esempio, quella di spostare una classe del serale dalla sede di C. Battisti alla sede di Via B. Brin non deve essere considerata come un fatto definitivo, ma come soluzione assunta in un momento in cui si rende necessario sfruttare al meglio le risorse attualmente disponibili.In dipendenza dei piani dell’offerta formativa stabiliti dai Collegi dei docenti e del risanamento delle strutture da parte dell’ente competente, saranno poi prese, di concerto con le RSU, le decisioni organizzative più idonee per attuare le attività nel contesto delle risorse esistenti".

La volontà di dare risposta alla formazione lungo tutto l’arco della vita sta a fondamento dell’istituzione dei Centri Territoriali attivi in Italia.
Per quanto riguarda quello di Terni, l’esigenza della popolazione di acquisire, arricchire, aggiornare, approfondire conoscenze e competenze è documentata dalle oltre 8mila domande di iscrizione, ad esempio, ai corsi di lingue straniere (inglese, spagnolo, francese, tedesco, arabo), informatica (alfabetizzazione, patente europea), micologia, CAD, pervenute nei nove anni di attività.La struttura modulare, divisa in quattro livelli crescenti di 20 ore ciascuno, consente un utilizzo pratico da parte degli utenti, potendo entrare ed uscire da ognuno di essi sulla scorta delle nozioni apprese e il grado di sicurezza percepito.
Il supporto formativo garantito dalla struttura è divenuto un punto di riferimento per la popolazione adulta della città. Nei Centri Territoriali per l’Educazione Permanente degli Adulti, si può organizzare un corso per 10/15 persone con una tempistica di circa un mese e mezzo (dalla richiesta alla conclusione).
La velocità richiesta dalle economie dei paesi più avanzati deve essere un punto di riferimento per qualsiasi iniziativa di formazione che miri a non perdere il passo con i tempi, perchè significa competitività, attuata nella qualità del servizio e mirata ad obiettivi ben individuati.
All’IPSIA sono aperte le iscrizioni ai corsi del Centro Territoriale per l’educazione degli adulti. Il servizio, giunto ormai al suo decimo anno di attività, è rivolto a tutti coloro che intendo acquisire nuove conoscenze per ottenere un avanzamento di carriera nel proprio settore lavorativo o semplicemente che voglioni potenziare una loro conoscenza linguistica o professionale per motivi puramente culturali. I corsi si svolgeranno in orario pomeridiano dalle 15 alle 22, avranno una struttura modulare che si articolerà in 20 ore di lezione per 4 livelli differenti in ordine crescente di difficoltà.
Tra le materie incluse nell’offerta formativa vi saranno anche lo studio delle lingue (Inglese, Spagnolo, Tedesco, Francese, Italiano per stranieri), lezioni di informatica, la micologia e alcune attività di laboratorio quali saldatura, metallurgia ed affini. Per quanto riguarda le modalità di iscrizione è possibile segnarsi sia a più livelli contemporaneamente, che a moduli diversi a seconda delle proprie necessità. Per ulteriori informazioni in merito contattare la segreteria dell’istituto “Sandro Pertini” al numero di telefono 0744-431962

Il Messaggero del 15/09/2009 Articolo di Lucilla Piccioni
ITIS Allievi, Vietato il pomeriggioI tagli si fanno subito sentire, saltano corsi pomeridiani e laboratoriLe attività pomeridiane verranno spostate all’IPSIA, ma si cerca una via di uscita.Mancano anche gli insegnanti di sostegno, due casi gravi all’istituto CasagrandeLe quattordici, non un minuto di più. Un quarto d’ora per riorganizzarsi dopo l’uscita degli studenti, fissata per le 13.45, e poi tutti a casa.
L’ITIS llievi, che da ieri si chiama IIS, Istituto d’Istruzione Superiore, di pomeriggio serra le porte. I tagli al personale non docente hanno costretto a questo: la scuola di pomeriggio non può funzionare. Tanto che i corsi serali sono stati spostati all’IPSIA Pertini, nel pomeriggio si fa lezione in quella scuola da quest’anno accorpata all’ITIS.Per organizzare un consiglio dei docenti si è dovuta scrivere tanto di circolare in cui si sancisce lo straordinario di un bidello.
Sarà sempre così, anche le riunioni dovranno essere preventivamente organizzate per avere chi apre e chi chiude le porte.E tutte le attività che la scuola organizzava di pomeriggio?I corsi di recupero, i corsi di lingua, i laboratori, i rientri?Tutto saltato. Alle due si chiude, non c’è il personale.
“E’ assurdo non riusciamo a garantire quello che fino all’anno scorso era ordinaria amministrazione. I genitori lo devono sapere. Non ci sarà più neanche la possibilità di venire a scuola di pomeriggio per parlare con il preside o i docenti, cosa che avveniva normalmente soprattutto da parte di quei genitori che lavorano al mattino” dice arrabbiatissima Sara Santori insegnante dell’ITIS. La situazione è pesante. I problemi ci sono per tutti: docenti, bidelli, personale di segreteria.Chiudere la scuola di pomeriggio significa anche togliere opportunità alla città. Le palestre dell’ITIS, ad esempio, servivano alle società sportive per gli allenamenti.
“Anche lo spostamento dei corsi serali all’IPSIA non può durare a lungo. Questi corsi devono tornare nella propria sede, non si può snaturare un’istituto, le competenze, le peculiarità vanno rispettate. Farò di tutto per porre fine a questa situazione pazzesca” ribadisce Giocondo Talamonti da quest’anno preside anche dell’ ITIS Allievi.La speranza di poter far tornare autonome le due scuole ternane, Ipsia Pertini e Itis Allievi, non è ancora sopita tanto che lo stesso Talamonti ha presentato un’interrogazione in consiglio comunale in cui chiede al sindaco di prendere posizione contro questa decisione.“Ci sono i numeri perché le due scuole tornino autonome, in provincia di Perugina chi si trovava nelle nostre condizioni è rimasto autonomo. Perché due pesi e due misure?” si chiede Talamonti.
Se all’ITIS Allievi la tensione è alta anche nelle altre scuole ternane si respirano venti di bufera. Al Casagrande ci sono due studenti con handicap molto grave che richiede la presenza dell’insegnante di sostegno per tutte le trentasei ore di lezione. C’è tanto di certificazione medica che attesta la gravità dei problemi.Ma si sono tagliate le cattedre e l’insegnante non c’è. Faciato. “In questo modo non si assicura un diritto sacrosanto, quello dello studio – Tuona Giuseppe Metastasio – io al massimo posso coprire quindici ore di lezione. Di più è impossibile”.E come si farà per le restanti ore di lezione?

Il Sindaco Leopoldo Di Girolamo ha esposto in apertura della seduta del Consiglio comunale dell' 08/09/2009, le linee programmatiche per il mandato amministrativo 2009-2014.Di seguito è riportata la sintesi dell’intervento del Consigliere Giocondo Talamonti.
Il Consigliere Talamonti in merito alle linee programmatiche illustrate dal Sindaco per il quinquennale governo della città, nel concordare con i contenuti del documento si è soffermato su tre temi caldi che stanno particolarmente a cuore al gruppo consiliare che rappresenta:
1. Scuola
2. Lavoro
3. Sociale
Della scuola ha toccato le problematiche relative ai fenomeni di bullismo e all’integrazione degli extracomunitari e comunitari, per poi passare alla qualità del sistema educativo che non si lega con una razionalizzazione intesa solo come tagli al personale e ad una politica di smantellamento del sistema formativo pubblico che va a ledere uno dei principi fondamentali della Costituzione;
Del lavoro ha evidenziato le difficoltà occupazionali specie dei giovani e delle donne, ma anche il problema di chi, suo malgrado, è costretto ad uscire dal lavoro ed ha difficoltà a reinserirsi nel sistema produttivo locale basato principalmente sui settori siderurgico e chimico che, nel momento di crisi attuale, registrano sofferenze ed incertezze. Per mantenere elevati i livelli di competitività, le nostre aziende devono saper coniugare le qualità artigianali ed industriali alle capacità innovative. Da tale considerazione scaturisce l’importanza di promuovere azioni sinergiche e di collaborazione tra scuola, imprese, associazioni datoriali, enti di formazione ed Università, con particolare riguardo al sistema della formazione e dell’educazione permanente. Anche per quanto concerne il problema della sicurezza, c’è, tra il 30% dei lavoratori, la convinzione che tutto succede per caso o per fatalità;
un’ulteriore conferma del bisogno di formazione ed informazione;Del sociale ha sostenuto l’esigenza di incrementare per quanto possibile gli investimenti ad esso dedicati . E’una scelta prioritaria per la sinistra pur sapendo che è un costo. Sollecita in proposito una riqualificazione della spesa, che passa anche attraverso un’intensificazione dei controlli e delle verifiche tesi a scoraggiare eventuali abusi. Una sistematicità di tali strumenti salvaguarda, infatti, le persone più deboli (cita ad esempio il settore di sua pregressa delega amministrativa nell’assegnazione delle case popolari ).

Fonte: Articolo Corriere dell'Umbria del 08/09/2009 di Lara Partenzi


La Proposta della Lega Nord: Insegnamento delle lingue locali ai ragazzi


Talamonti: "La scuola deve formare e deve essere messa in condizione di dare un servizio di qualità che permetta agli studenti di acquisire competenze per entrare nel mondo del lavoro. Invece di guardare avanti ed aprirsi alle frontiere del mondo globalizzato ci mettiamo a pensare al dialetto e agli studi popolari?"

Consiglio comunale: Talamonti capogruppo Rc e CiRifondazione e Comunisti Italiani guidati dall'ex assessore(Direzione generale/Uff.Stampa) - Ad apertura dei lavori della seduta del consiglio comunale dell' 08/09/2009 pomeriggio il gruppo Rifondazione Comunista - Comunisti Italiani ha comunicato che il capogruppo è il consigliere Giocondo Talamonti.
Talamonti ha così commentato:"Essere il Capogruppo di Rifondazione/Comunisti Italiani è un impegno che cercherò di onorare con grande serietà, passione e diligenza, dedicando sempre attenzione ai più deboli e ai temi del lavoro, dell’occupazione, della scuola, della sanità e del sociale. Grazie ai compagni per la fiducia che hanno riposto in me. Cercherò di non deluderli".

Al Sindaco del Comune di Terni

Considerato che per lo svolgimento delle elezioni si scelgono le scuole per l’organizzazione dei seggi;

tenuto conto che sarebbe opportuno utilizzare altre strutture pubbliche (caserme etc.) per non portare disagi all’attività didattica e formativa dei giovani;

Visto che i componenti del seggio e gli stessi incaricati del Comune con il loro comportamento arrecano dei danni e richiedono lavori straordinari del personale scolastico per effettuare la pulizia come l’attaccamento dei manifesti, adesivi sulla porta e sugli infissi , puntine sui muri e spara punti per tenere i manifesti, muro che subisce danni,

si chiede al Sindaco e all’Assessore competente

Se non ritiene o Utile organizzare i lavori per non danneggiare le scuole;o Di utilizzare adesivi di chiusura delle porte e degli infissi che non producano danni;

Si chiede inoltre di conoscere se tali danni vengono risarciti.

Terni, 8 settembre 2009
Il Gruppo RC/CI
Talamonti Giocondo
Luzzi Luzio
Nannini Mauro

Al Sindaco del Comune di Terni
Considerata la prossimità della chiamata alle urne della popolazione per l’elezione del Consiglio Regionale;
viste le elezioni amministrative appena trascorse e le problematiche connesse ad una corretta gestione dell’iter procedurale delle operazioni di voto presso i seggi cittadini;
constatato che esiste difformità nell’interpretazione delle norme;
preso atto che la corretta gestione in materia rappresenta un momento di responsabilità civica, qualificante del livello democratico di una qualsiasi comunità;
tenuto conto che occorre rispondere ad una precisa volontà degli elettori, interessati ad uno svolgimento armonico ed uniforme delle pratiche inerenti le operazioni di voto;
Si interroga il Sindaco se non ritenga opportuno:
1. Progettare e attivare dei corsi di informazione e formazione per gli addetti alle operazioni elettorali (Presidenti e scrutatori) utilizzando il personale dipendente dagli uffici elettorali o chiedendo collaborazione al Tribunale di Terni;
2. Comporre apposite graduatorie, da sottoporre alla Corte di Appello, per la nomina degli scrutatori e dei Presidenti sulla base delle risultanze del corso e dell’aggiornamento periodico;
3. Far riferimento alla graduatoria di cui al punto 2), elemento prioritario per l’acquisizione di una nomina;
4. Segnalare, alla Corte di Appello, le discrepanze, i ritardi, le errate interpretazioni rilevate nel corso delle operazioni di voto, con palese colpa dei responsabili e addetti alla gestione, con l’obiettivo di evitare gli stessi impedimenti in occasione di successive votazioni.
5. Il coinvolgimento degli studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori nel progetto di formazione/informazione sui doveri e diritti del cittadino nell’espressione della sua volontà elettorale.
Terni, 8 settembre 2009
Il Gruppo RC/CI
Talamonti Giocondo
Luzzi Luzio
Nannini Mauro

Al Sindaco del Comune di Terni


- Preso atto della sentenza n. 200 della Corte Costituzionale sul dimensionamento della rete scolastica, nella quale il problema dei rispettivi ruoli e delle competenze dello Stato e delle Regioni fa emergere una mancanza di visione comune, condivisa ed effettivamente praticata


- Preso atto che tale motivo ha indotto tante Regioni (vedi Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Marche etc.) a rimandare gli accorpamenti al momento in cui il quadro complessivo della riforma sia stato più dettagliatamente delineato (probabilmente a partire dall’anno scolastico 2010/2011).


- Considerato il giudizio di complessità dell’Ipsia espresso dalla Direzione Scolastica regionale e dai sindacati regionali, (l’articolo del Giornale dell’Umbria del 24.08.2009 dal titolo “Ecco le scuole umbre più problematiche” riferisce che l’Ipsia occupa il primo posto della graduatoria delle complessità a livello regionale)


si chiede al Sindaco e all’Assessore competente, alla luce di quanto sopra se intendono:


- rimuovere quanto di illogico si sia fatto (La media degli studenti in Provincia di Terni nei 43 Istituti Superiori è pari a 620) nel far prevalere la fretta e la non uniformità sul territorio regionale;


- tener conto della complessità dell’Ipsia e dell’Itis e avviare un percorso che ridia l’autonomia a due Istituti storici della città, attraverso il dialogo e il confronto con le scuole interessate.


Terni, 7 settembre 2009
Il Consigliere Comunale
Ing. Giocondo Talamonti

Al Sindaco del Comune di Terni


- Preso atto della sentenza n. 200 della Corte Costituzionale sul dimensionamento della rete scolastica, nella quale il problema dei rispettivi ruoli e delle competenze dello Stato e delle Regioni fa emergere una mancanza di visione comune, condivisa ed effettivamente praticata


- Tenuto presente che si è ancora in difetto di un quadro di attuazione e chiarimento definitivo proprio sui livelli delle competenze dopo che il nuovo Titolo V della Costituzione, modificando virtualmente lo scenario istituzionale, ha assegnato ai diversi soggetti della Repubblica specifiche competenze e propri ambiti di intervento, con la disposizione, però, attraverso la cosiddetta legislazione concorrente, di una tutela unitaria del sistema.


- Apprezzato quanto espresso dal sen. Leopoldo Di Girolamo, oggi Sindaco di Terni, nell’articolo pubblicato dal mensile Chimera (anno III n. 33 ottobre 2008) circa i tagli previsti dal Governo in materia di spesa pubblica per l’istruzione, spesa che pur in linea con gli altri paesi europei (media OCSE 2007 in rapporto al PIL), viene fronteggiata con riduzioni drastiche di personale e con “ l’amara ciliegina degli accorpamenti” su cui sono determinanti le proposte ragionate degli Enti locali.


- Preso atto che la Regione Umbria per quanto concerne il sistema scolastico superiore ternano ha deliberato di adottare il progetto presentato dalla Provincia di Terni, su cui si sono concentrate le reiterate manifestazioni di non condivisione delle Scuole interessate, favorevoli invece a modelli alternativi che non avrebbero scardinato il sistema formativo preesistente.


- Visto che la sentenza del Tar dell’Umbria sul ricorso di dette Scuole in merito all’accorpamento degli istituti tecnici e professionali, ha reso vane le speranze e le attese di coloro che nelle attività formative da essi espletate vedevano la possibilità di sostenere la città nel processo di recupero e di potenziamento del tessuto sociale ed economico che la caratterizza.


- Considerato che il dimensionamento degli istituti tecnici e professionali, proposto, dal nostro Ente territoriale, esclusivamente sulla base della lettura del numero di alunni che se ne giovano, non è lungimirante né in linea con quanto previsto dal Ministero dell’Istruzione, Università Ricerca circa gli assetti organizzativi ed alle funzioni che si vogliono conferire a tali tipologie di scuole.


- Preso atto che tale motivo ha indotto tante Regioni (vedi Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Marche etc.) a rimandare gli accorpamenti al momento in cui il quadro complessivo della riforma sia stato più dettagliatamente delineato (probabilmente a partire dall’anno scolastico 2010/2011).


- Considerato il giudizio di complessità dell’Ipsia espresso dalla Direzione Scolastica regionale e dai sindacati regionali, (l’articolo del Giornale dell’Umbria del 24.08.2009 dal titolo “Ecco le scuole umbre più problematiche” riferisce che l’Ipsia occupa il primo posto della graduatoria delle complessità a livello regionale)


- Tenuto conto dell’insediamento della nuova Amministrazione comunale e provinciale;


si impegna il Sindaco e l’Assessore competente, alla luce di quanto sopra, a:


- dare la giusta risposta ad un problema così delicato e così determinante per le future sorti di Terni e del suo circondario con un’azione che ridia alle quattro scuole storiche la propria Autonomia;- avviare un percorso teso alla crescita del territorio in cui l’Istruzione sia la base dello sviluppo dell’Università, della ricerca e dell’innovazione tecnologica;


- rimuovere quanto di illogico si sia fatto (La media degli studenti in Provincia di Terni nei 43 Istituti Superiori è pari a 620) nel far prevalere la fretta e la non uniformità sul territorio regionale;


- dare ascolto al sindacato che ha definito il dimensionamento (accorpamento) un pessimo lavoro;- ridare certezze ad una scuola pubblica che riaffermi il suo carattere di preparazione e istruzione in conformità alle procedure di ricerca del miglioramento della qualità dell’offerta formativa;


- assicurare continuità ad un sistema formativo diffuso nel territorio in grado di rispondere alle vocazioni e alle scelte di sviluppo dello stesso;- collaborare nella progettazione di un serio programma di orientamento per indirizzare gli studenti verso la formazione di figure veramente utili agli obiettivi di crescita della comunità;


- contrapporsi alle ripercussioni sociali che si determineranno, in quelle strutture, tradizionalmente impegnate nelle offerte formative rivolte alle fasce di popolazione scolastica debole e in condizioni di difficoltà, a causa di surplus numerici e della gravosità di sistemi organizzativi (istituti di istruzione superiori con più di mille alunni) che sicuramente intralceranno le attività didattiche rivolte agli immigrati, ai reclusi, agli ospiti delle comunità di recupero, ecc.


Terni, 7 settembre 2009

Il Consigliere Comunale

Ing. Giocondo Talamonti

"Prima digestio fit in ore", dicevano i latini indicando nella bocca l'inizio della digestione.Traslando il concetto, si può anche affermare che la prima educazione avviene in famiglia.Qui si danno gli esempi, i consigli, le punizioni perchè il comportamento dei figli si conformi alle regole del vivere civile, cioè della società.
Ma questa ultima varia a seconda delle mode e dei tempi, per cui per una generazione può diventare lecito quello che era precluso alla precedente, dato che cambiano i modelli di riferimento e le abitudini sociali codificati dai mass-media.La prova? Tutti i ragazzi sotto i diciotto anni vestono alla stessa maniera, al nord come al sud: pantaloni sbracati, mutande in bellavista, ombelichi al vento, scarpe da jogging, telefonino in una mano, spinello nell'altra, lettore mp3 corredato di cuffie alle orecchie.
Di chi è la colpa?Non sono un sociologo, ma poiché ho passato quaranta anni nella scuola, dividendo con generazioni di giovani ansie, paure e gioie dell'adolescenza, sento il dovere di dare una chiave di lettura del fenomeno, più in veste di addetto ai lavori che non presumendo di indicare soluzioni.La filiera, dunque, si compone di tre soggetti: famiglia, scuola e società con quest'ultima in veste di giudice spietato, nel senso che rifiuta o emargina elementi di scarso valore, così come il mercato boccerebbe un prodotto difettoso o inutile.
Andando a ritroso, la Scuola ha le sue colpe, in specie per aver ceduto al miraggio di voler elevare la quota statistica dei diplomati, chiudendo ambedue gli occhi sul grigiore dell'appiattimento qualitativo, elargendo debiti, facili promozioni, rilassamenti e buonismi con la conseguenza di demotivare i migliori e premiare i fannulloni, convinti, come le famiglie di appartenenza, che il diritto allo studio, sancito dalla Costituzione, significhi diritto al diploma.Latita paurosamente il concetto di meritocrazia con annessi i valori di sacrificio, impegno, correttezza e rispetto per gli adulti, genitori o docenti che siano.Altrettanto assente è la prospettiva di considerare la Scuola come propedeutica all'ingresso dei giovani nella società.Gli studenti "fasulli" sdoganati dalla scuola, sono destinati ad alimentare la schiera dei disoccupati o, nella migliore delle ipotesi dei sottooccupati, i quali, presa coscienza dalla penosa inconsistenza vivacchiano senza pretendere, senza aspirare, privi di stimoli ed inventiva.
Ma i mali maggiori vengono dalla famiglia, troppo accondiscendente e permissiva, troppo cedevole ed acquiescente nei confronti dei figli. I genitori hanno colpe spaventose da farsi perdonare: dalla scarsa presenza in famiglia alla precarietà del ménage, dall'incapacità a fissare modelli comportamentali a quella di imporre principi di autorità.La forza di dire "no" nei momenti opportuni e giustificare i motivi della negazione, è di gran lunga maggiore rispetto alla concessione di un "sì", sempre e comunque.
Mette in pace la coscienza del genitore, crea meno stress, procura meno conflitti.Ma il guaio è che l'atteggiamento buonista della famiglia non risponde solo ad una logica utilitaristica; è diventato costume diffuso, un cancro sociale sviluppatosi sull'onda delle pretese dei diritti senza doveri.La speranza che sia la Scuola a correggere gli errori di formazione civica dei ragazzi è una pia illusione. Lo dico con amarezza.Le carenze comportamentali non subiranno miglioramenti nel corso degli studi perchè è la stessa famiglia a condannare ogni iniziativa scolastica che abbozzi schemi autoritari.La condanna del Bullismo è patetica, anzi ipocrita.Ciascuno faccia la sua parte nel ricreare le condizioni di vivibilità sociale.
Alla fine, come un giovane cresca, si sviluppi e venga assorbito dalla comunità con i giusti requisiti di digeribilità è un problema che investe ogni cittadino.
Ma cominciamo dalla bocca.