Talamonti: “A fronte di questi numeri ho visto la diminuzione di ben 12 posti tra personale ATA e addetti di laboratorio”


(31 agosto 2009) - fonte: Il Messaggero.it - Lucilla Piccioni
Si riparte. Al via l’anno scolastico per gli studenti delle scuole ternane.Istituti accorpati, ma come funzioneranno? Lezioni dal 14 settembre. Il classico comincia prima.L’ITIS da quest’anno è diventato un tutt’uno col Professionale, Il Casagrande invece è stato unito all’ex Commerciale Si riparte. Al via l’anno scolastico per gli studenti delle scuole ternane. Le superiori apriranno i battenti il 14 Settembre. Tutte le scuole tranne il liceo classico Tacito.
Per gli studenti di quell’istituto l’anno suonerà una settimana prima degl’altri: il via è fissato per il 7 settembre. Le novità più consistenti al momento del ritorno sui banche le troveranno gli studenti dell’ITIS Allievi, del professionale Pertini, del pofessionale Casagrande e del tecnico Cesi.
Le quattro scuole che sono state accorpate per formarne due. Nuovi anche gli interminabili nomi degli istituti che da quest’anno si chiameranno “IIS – che stà per Istituto di Istruzione Superiore – tecnico professionale Allievi-Pertini” ed “IIS professionale tecnico Casagrande-Cesi”. Due mega scuole con quasi 900 allievi la prima e più di 1300 la seconda.
“A fronte di questi numeri ho visto la diminuzione di ben 12 posti tra personale ATA e addetti di laboratorio” sottolinea polemico Giocondo Talamonti che sarà a capo dell’ Allievi-Pertini.
Come affronteranno i nuovi compiti i due presidi? “Non sarà facile – spiega Giuseppe Metastasio del Casagrande Cesi – cercherò di valorizzare le peculiarità delle due scuole per poi fonderle in un unico progetto. Perché il modello didattico dovrà per forza essere uno per tutti. Certo non mancheranno le difficoltà anche per il fatto di dover essere presente in due strutture. Io sono sempre stato contrario a questi accorpamenti ma ormai ci siamo e dobbiamo fare al meglio”.
Mantenere salde le identità delle singole scuole per non far venire meno il senso di appartenenza degli studenti è anche il filo rosso che seguirà Giocondo Talamonti a capo dell’Allievi Pertini.
“Io sono avvantaggiato perché ho insegnato per venti anni all’Allievi, ero prima supplente, ai tempi dell’Università, e poi titolare in quell’istituto che ho anche frequentato anche come studente. Poi sono stato per altri venti anni preside dell’IPSIA. Nonostante questo credo però che sarà un compito difficile e per questo avrò bisogno della collaborazione dei docenti. Io credo nel lavoro di squadra, anzi senza quello non si va da nessuna parte” dice Talamonti.

Uno studio del Ministero della Pubblica Istruzione pubblicato il 24 agosto ha definito l’Istituto Pertini come la scuola terzana più complicata da gestire. E da quest’anno proprio quell’istituto professionale sarà accorpato all’ITIS che ha più di 600 studenti.
Inizio d’anno pieno di novità anche per gli studenti del liceo Donatelli dove partirà il corso di Scienze e Sport. Gli studenti che lo frequenteranno avranno nel loro orario scolasticopiù ore di materie scientifiche e faranno scuola dal lunedì al venerdi. Sabato tutti a casa. Nuovo anche il preside dell’istituto d’arte e di quello per geometri infatti al vertice ci sarà Matilde Cuccuini che lo scorso anno dirigeva l’ITIS Allievi

Al Sindaco del Comune di Terni

Premesso che la qualità della vita e la cura dell’ambiente sono obiettivi di ogni società civile e che la ricerca di uno sviluppo sostenibile è esercizio ogni giorno più complesso da coniugare con il progresso materiale, ma anche indispensabile a salvaguardare la salute dei cittadini;


preso atto del furioso incendio scoppiato nella zona industriale di Stroncone, in località Vascigliano e della conseguente preoccupazione che esso ha destato nella popolazione limitrofa, al punto da far emettere ai sindaci di Stroncone, Terni e Narni ordinanze che regolano la produzione, la vendita, il consumo di derivati del latte e di prodotti dei terreni per un raggio di tre chilometri dal focolaio;


constatato che sul tema si sono alternate opinioni contrastanti dei responsabili ai controlli;


rilevato che la stampa locale ha dovuto necessariamente seguire la natura altalenante delle fonti informative, gettando così un ulteriore senso di incertezza sui mille interrogativi assunti dalla vicenda; visto che la magistratura si sta da tempo interessando per individuare eventuali responsabilità penali;


ritenuto che le relazioni che legano la cittadinanza ai rappresentanti comunali da essa eletti obbligano questi ultimi a fornire notizie certe su un argomento di vitale importanza per la salute della popolazione, determinato che le notizie contrastanti diffuse sull’evento, non solo hanno sparso confusione, ma alimentato l’allarme circa la presenza di diossina depositatasi nei terreni circostanti l’incendio;


SI IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA COMUNALE A RIFERIRE IN CONSIGLIO DATI CERTI CIRCA:

1. la quantità di diossina rilevata dagli enti preposti alla misurazione;

2. il limite massimo entro il quale si ha motivo di ritenere non preoccupante per la salute l’inquinamento del suolo, comunque prodotto dalla combustione dei materiali;

3. controlli aggiuntivi, da affiancare a quelli sinora ottenuti, non tanto per avvalorare i risultati già effettuati, ma per dar modo a più fonti di generare una tendenza concordante dell’entità del danno ambientale;

4. l’opportunità, da parte del Comune di Terni, di costituirsi parte civile in un eventuale processo per danni materiali e d’immagine a carico dei responsabili che la magistratura dovesse identificare;

5. le iniziative che si intendono prendere per assicurare alle famiglie dei dipendenti della Eurorecuperi la continuità della loro fonte di reddito;

6. le modalità con cui si intende informare la popolazione circa le risultanze del caso in oggetto;

7. le ragioni per cui l’incendio di cui trattasi continui a richiedere interventi quasi giornalieri da parte dei Vigili del Fuoco per spegnere focolai inspiegabilmente ostinati a ravvivarsi a ben due mesi dallo scoppio;

8. l’opportunità di estendere i controlli e i rilievi nella città di Terni;
9. le motivazioni che hanno suggerito di non procedere a un immediato sgombero dei rifiuti;

10. il piano di monitoraggio che l’ASL e l’Arpa hanno eventualmente attivato


Terni, 31.08.2009

Il Consigliere Comunale

Ing. Giocondo Talamonti

Fonte. Il Messaggero del 26/08/2009


Università e territorioMondo della scuola e imprenditoria si cercano da tempo ma non riescono ad incontrarsi. Gli imprenditori dicono che sarebbero ben felici di assumere giovani ternan se avessero le competenze.


I giovani laureati costretti all’emigrazione. Più del 95% va a lavorare fuori, solo un misero 4% trova posto in loco.Laureati e pronti a partire. Ottenuta la pergamena, quel famoso “pezzo di carta”, via con armi e bagagli, si va a lavorare fuori. È il destino che tocca ai giovani ternani:”solo il 4,5% dei laureati ternani – compresi i ragazzi che studiano fuori sede, per esempio a Roma o Perugia – trova lavoro nella nostra provincia” spiega il preside dell’istituto professionale Pertini, Giocondo Talamonti.


La percentuale parla da sola. Vuol dire che novantacinque laureati su cento, per trovare un impiego devono andarsene. Perché? Di sicuro la colpa non è dei ragazzi , visto che ce ne sono di bravissimi- assicura talamonti – quello che non funziona è il legame tra il mondo della formazione e delle imprese. Servono rapporti più stretti bisogna costruire un dialogo permanente l’istituzione scuola deve essere inserita nel tessuto della città, quale patrimonio di tutti. E poi manca una cultura dell’orientamento per i ragazzi che coinvolga le scuole, le università e anche le aziende.” Eppure, scuola e imprese sembrano proprio cercarsi.


Gli imprenditori ternani, giurano che sarebbero ben contenti di assumere giovani del posto: “molto semplicemente :noi ne abbiamo bisogno – dice il presidente provinciale della confai carlo salvati – per quanto ci riguarda il confronto con la scuola e con l’università è indispensabile. Ma bisogna dire la verità: fino ad ora, l’università non è riuscita a comprendere la realtà terzana.

Il nostro è un territorio che ha bisogno di imprese manifatturiere, ed ha bisogno di tecnici preparati, quelli ch ci invidiavano in giro per l’italia.


”E dire che le imprese, da parte loro, dicono di provarci. “diversi nostri associati, di recente, hanno bussato proprio all’università , proponendo delle collaborazioni - -racconta salvati- ma si sono trovati di fronte costi altissimi che li hanno costretti a rinunciare. Non intendo fare polemica, ma voglio dirlo con chiarezza: sarebbe necessariaanche una specializzazione dell’offerta formativa, soprattutto una specializzazione dei corsi universitari” Salvati e Talamonti hanno chiaro in mente il ritratto di quel tecnico che la scuola dovrebbe formare e che il mercato richiede. È una figura trasversale capace di muoversi agilmente tra elettronica, meccanica ed impianti elettrici.

La meta da raggiungere è chiara quanto ambiziosa: saldare in un unico pezzo scuola università ed imprese. “noi lo ripetiamo da tempo – rimarca ciano ricci feliziani, presidente dell’associazione terni città universitaria – bisogna ragionare suoll’identità del polo universitario. Occorre uno sforzo di coordinamento, ma dobbiamo prendere atto del fatto che oggi, nonostante l’impegno profuso da più parti, l’università non è ancora riuscita a capire il territorio di Terni”. Intanto c’è chi qualche tentativo di saldatura tra scuola e mondo del alvoro prova a farlo.


Giocondo Talamonti si lascia scappare la battuta” da qualche parte bisogna pur cominciare”.


Proprio l’Ipsia Sandro Pertini e la Confai hanno firmato un protocollo di Intesa dedicato alla cultura della sicurezza negli ambienti di lavoro. Saranno costruite commissioni di studio per approfondire gli aspetti più delicati della questione, e poi anche dei corsi di apprendistato. L’obiettivo finale è formare docenti, che insegnano all’istituto professionale, ma anche gli imprenditori ed i lavoratori.

Al Sindaco del Comune di Terni


Preso atto che fra dipingere ed imbrattare una qualunque superficie esiste una differenza abissale e che intollerabile è la pretesa arte dei murales, piaga diffusa prodotta da sedicenti artisti, esaspera la condizione di degrado da sub-periferia cittadina creata da migliaia di scarabocchi lasciati su ogni spazio libero, a testimoniare il marcamento di un territorio, come fa il cane quando alza la gamba;ritenuto che ricoprire i muri con bombolette di vernice non è arte, ma semplice sfregio nei confronti della pulizia, del decoro e dell’ordine cittadino;


tenuto conto che occorre educare per favorire lo sviluppo di una mentalità giovanile che si orienti al rispetto dell’ambiente e dei concittadini;


si chiede al Sindaco e all’Assessore competente se intendano:

1. Porre in atto iniziative (repressive) attraverso il controllo territoriale affidato ai vigili urbani, anche tramite il ricorso a videocamere dislocate opportunamente in città e proposte educative attraverso la scuola per combattere l’assioma "artisti/murales";


2. Coinvolgere i giovani e le associazioni del tempo libero con progetti finalizzati al recupero della qualità e decoro della città;


3. Proteggere i muri da scritte che deturpano il patrimonio pubblico e trovare sistemi per obbligare i trasgressori a ripulire le superfici deturpate.


Terni, 25.08.2009

Il Consigliere Comunale

Ing. Giocondo Talamonti

fonte: Corriere dell'Umbria del 21/08/2009
Terni - Gli incidenti nei luoghi di lavororappresentano nella regione dell'Umbria e nella provincia di Terni una piaga da fronteggiare con tutte le forze a disposizione. La migliore prevenzione resta seza dubbio la formazione che deve interessare anche il mondo della scuola. Quindi, senza abbandonare la sicurezza che anzi va rafforzata e potenziata con tutti gli strumenti possibili, la prevenzione però va insegnata anche sui banchi di scuola affrontando tematiche specifiche. A questo proposito la Confapi Terni(Associazione delle Piccole e Medie Industrie) da sempre sensibile alla problematica e l'IPSIA "S. Pertini" di Terni hanno sottoscritto un protocollo di Intesa finalizzato proprio a diffondere tra gli studenti e il personale scolastico la cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro attraverso precisi percorsi didattici, finalizzato all'apprendimento di tematiche inerenti il lavoro sicuro.
Un importante collaborazione quella tra Confapi ed IPSIA "Pertini" che va a rafforzare il legame tra mondo della scuola e dell'impresa, quale futuro scenario lavorativo per i giovani studenti. I termini del Protocollo d'Intesa sottoscritto in questi giorni da Confapi Terni e Ipsia verranno illustrati dai firmatari martedi prossimo 25 agosto nel corso di una conferenza stampa. L'appuntamento è stato fissato alle ore 11 presso l'IPSIA "Sandro Pertini" in viale Brin 32 a Terni. All'importante incontro saranno presenti il presidente di Cofapi della provincia di Terni Carlo Salvati e il preside dell'Istituto Ternano Giocondo Talamonti.

E' triste dover constatare che uno dei binomi più scontati in fatto di divulgazione ed interazione, scuola e sport, non abbia mai trovato nel tempo la sua consacrazione. E non da ieri; da cento anni. Da quando, nel 1909, la legge "Daneo" stabilì l'obbligatorietà dell'educazione fisica in ogni scuola pubblica, primaria o media, maschile e femminile.


Quella legge fissava in mezz'ora al giorno l'attività fisica nelle scuole primarie e in tre ore settimanali nelle medie. A ricordarlo recentemente è stato il Presidente del CONI, Petrucci, invitando il Ministro per l'Istruzione, Gelmini, a rompere definitivamente gli indugi, superare gli ostacoli e dare avvio ad una sinergia che vede solo l'Italia attestata su posizioni che non competono ad un paese moderno. Il legislatore del tempo aveva intuito come e dove individuare la concentrazione di praticanti, ma soprattutto aveva dato, giocondo talamon rilievo alle valenze insite nel rispetto delle regole di ogni sport nella formazione educativa dei giovani.


Le mutate esigenze sociali che si sono succedute negli anni non hanno mai giustificato l'inosservanza dei contenuti legislativi della legge "Daneo", incidendo, semmai, nella programmazione settimanale della materia, che ha visto ridotta la frequenza ad una sola ora. Immutata è rimasta la validità degli obiettivi perseguibili con un'attenta applicazione delle normative richiamate nelle leggi scolastiche. Quello che spesso la famiglia e la società non sono in grado di offrire ai giovani di oggi, in termini di formazione sociale, prima che fisica, può fare la scuola attraverso lo sport, in quanto propositore di regole e finalizzatore di sacrifici, diretti a premiare, ma anche a saper accogliere le sconfitte.


A tutto ciò, i più giovani sembrano essere impreparati, incapaci di accettare i rigori sociali e di sottoporsi all'addestramento alla vita, specie se lento e faticoso; sono meno disponibili a subire sconfitte e più propensi ad esaltarsi nelle vittorie, dimenticando che un'equilibrata formazione comportamentale e psicologica deve saper trarre stimoli dall'una e riflessioni dall'altra. Per cambiare questo stato di cose è necessario restituire un ruolo di dignità all'insegnamento dell'educazione fisica, sviluppare opportunità di monitoraggio dei percorsi formativi intrapresi, restituendo valenza formativa alla materia e maggior considerazione ai docenti. Questi ultimi, in particolare, devono, a loro volta, essere formati per sviluppare o ricreare gli aspetti caratteriali e l'armonia psichica che sta alla base di un'equilibrata crescita dei ragazzi loro affidati.


Le loro attenzioni non devono essere rivolte esclusivamente all'addestramento sportivo, ma devono seguire una logica di crescita psico-fisica capace di far confrontare i ragazzi con la varietà dei problemi di ogni giorno. Se vogliamo tutti dare una svolta a questo problema secolare, il Ministero competente riscriva i percorsi, individui gli elementi, sostenga il progetto, mentre la scuola attivi tutti i canali possibili per far acquisire agli studenti gli strumenti necessari per diventare protagonisti di una società più matura.


Giocondo Talamonti

Se qualcuno mi avesse detto che un giorno avrei dovuto esprimermi in termini elogiativi nei confronti di Lotito e della Lazio, da convinto romanista, non ci avrei mai creduto. Ma l’obiettività, che pure non è il pregio più evidente dello sport, impone il sacrificio. La vittoria dei biancocelesti sull’Inter nella Supercoppa, oltre a creare un certo fastidio e un tipico prurito nell’esercito romanista è servita a dare speranza al calcio povero o, per dir meglio, a contestare l’idea che a vincere debbano sempre essere le squadre dei presidenti miliardari. Un altro calcio è, dunque, possibile. A sgambettare per i campi non saranno più giocatori legati a contratti stratosferici, misurati sulla base di miliardi di vecchie lire/mese. Avranno dignità di gioco calciatori morti di fame, peones della pelota, sfigati appartenenti a una lista lunghissima di operai del calcio in mutande che corrono su e giù per i terreni di gioco per quattro soldi, extracomunitari e comunitari depressi, invidiosi della sorte toccata ai loro colleghi, disgraziati con la bava alla bocca per meritarsi uno stipendio da fame che il loro presidente ha fissato a non più di 500 mila/euro all’anno.Come si fa a vivere con l’incubo di non arrivare a fine anno? Si fa, si fa.E quelli che sbattono i piedi perché credono di averceli meglio di altri, pretendendo aumenti di stipendio o trasferimenti vantaggiosi verso altre squadre, rischiano di essere esclusi dai campionati, di sedersi in panchina a vedere come gli altri si divertono e come godono della prodigalità del capo.Aver vinto la Supercoppa, grazie anche ad una buona dose di culo, promuove ad esempio nazionale e internazionale il “metodo Lotito”, vecchio, se volete, quanto il mondo e che trova riscontri in detti popolari quali: “o magni ‘sta minestra o sarti daaa finestra”, “’na foresta, leone o gazzella devi sempre core”, “ a regà, c’ho li buffi, ‘n ve posso pagà”, “ a Lazio è ‘n credo, mica na squadra”, e così via. Fatto sta che a Moratti je ce prude, come ai romanisti, ma tant’è.Lui ha messo a riposo gente come Pandev, Ledesma, Canizo, De Silvestri, gente convinta di meritare di più. A questi, le partite dei compagni le fa vedere in televisione: “ guardate come si guadagna la pagnotta”, sembra voglia suggerire. Guardiamo tutti.Giocondo Talamonti

Al Sindaco del Comune di Terni


Preso atto che riconoscere ad un disabile l’autorizzazione a fruire di parcheggi riservati in città rappresenta un atto di civiltà che misura il grado di democrazia di una comunità;


atteso che il Comune di Terni è stato sempre attento al problema dei più deboli, mettendo la spesa sociale in primo piano, indirizzando le scelte politiche in tale direzione;


considerato che esistono tanti “furbi”, assuefatti al malcostume di speculare sui limiti fisici di concittadini meno fortunati, incuranti del fatto di creare disagi, sottraendo parcheggi ai veri invalidi, e risorse alle casse dell’ente incaricato di introitare i proventi dei parcheggi a pagamento;


vista l’importanza dell’acquisizione della cultura del controllo come metodo per far crescere il rispetto, la consapevolezza, l’educazione nei confronti delle persone più deboli e bisognose di attenzione,


si chiede al Sindaco e all’assessore competente


Quali misure intendano adottare per eliminare gli eccessi che si compiono in nome e per conto di presunti beneficiari e, nello stesso tempo conoscere:


- se ad ogni invalido vengono riconosciuti più permessi;


- quali invalidità danno diritto a richiedere un’autorizzazione a parcheggi riservati ed all’accesso nella zona a traffico limitato;


- se sono previsti pulmini che accompagnino l’invalido all’interno della zona a traffico limitato prelevandolo da zone limitrofe;


- con quale cadenza si effettua il monitoraggio degli aventi diritto.


Terni, 19 agosto 2009

Il Consigliere Comunale

Giocondo Talamonti

Al Sindaco del Comune di Terni
Preso atto delle numerose lamentele avanzate dagli automobilisti del territorio ternano a proposito dell’azione vessatoria degli autovelox (n.4 in Valnerina in 7 chilometri tarati su limiti inaccettabili) i cui introiti vengono regolarmente inseriti nei bilanci di previsione dei Comuni interessati;
tenuto conto che ciò, a lungo andare, ostacola il turismo e offende la cultura dell’accoglienza, tipica della nostra gente;considerato che ai cittadini le multe elevate con queste caratteristiche appaiono come una vera e propria tassa occulta;
visto che i cartelli di divieto stradali fissato in 30, 40,50 Km/orari non sono più adeguati alle risultanze meccaniche e tecnologiche dei veicoli odierni, in funzione anche delle migliori condizioni del fondo stradale e delle maggiori cilindrate dei veicoli in circolazione;
assunto che nella maggior parte dei casi la penalizzazione (multa più detrazione di 5 punti dalla patente) non è commiserata alla gravità della trasgressione;acquisito che l’azione delle pubbliche amministrazioni deve essere educativa, prima che repressiva, e tesa al miglioramento del territorio anche in vista dello sviluppo che nella Valnerina coinvolge la Cascata delle Marmore;
accertata la preoccupazione di singoli e di Federconsumatori espresse anche attraverso la stampa locale in più riprese;
si chiede al Sindaco e all’assessore competente
Quali misure intendano adottare, di concerto con il Prefetto di Terni, per migliorare il livello di precarietà sociale, economica e di sicurezza, venutasi a creare con la recrudescenza degli interventi sanzionatori e in particolare si chiede di:
- coinvolgere le scuole per favorire l’educazione e la formazione delle giovani generazioni;- interessare l’ACI, le associazioni di utenti stradali, Federconsumatori e tutti gli enti interessati al tema, nel definire un quadro di prevenzione stradale;
- disciplinare l’utilizzo dell’autovelox, attraverso calendarizzazione in particolari momenti di grande movimentazione stradale, utilizzando cartelli che evidenzino la presenza di strumenti atti al rilevamento della velocità;
- dichiarare quante multe siano state effettuate nella nostra città e quanto si sia fatto in favore della prevenzione;
- indicare la destinazione finanziaria degli accertamenti;
- dichiarare se risultano regolari e normati i tempi di passaggio dal giallo al rosso degli strumenti foto- red e se essi vengono regolarmente monitorati per assicurare la rispondenza ai disposti di legge.
Terni, 17 agosto 2009
Il Consigliere Comunale
Ing. Giocondo Talamonti

Premesso che dalla crisi si esce puntando sul talento, sulla creatività, sulla capacità innovativa delle giovani generazioni, per cui è indispensabile favorire la piena partecipazione dei giovani ai percorsi scolastici e universitari e incoraggiare le eccellenze;


preso atto che alla vigilia del nuovo anno si preannunciano ulteriori tagli del personale ATA;


tenuto conto che la crisi attuale ha già pesantemente sacrificato posti di lavoro all’interno dell’organico scolastico provinciale del ternano con il rischio di deprimere ulteriormente lo sforzo di offrire una migliore qualità del servizio e di sostenere il diritto allo studio;


visto che risulta difficile individuare la logica che porta, per esempio, a sottrarre personale in quelle scuole che registrano una concentrazione di utenti deboli, extracomunitari e indirizzati all’uso quotidiano di officine meccaniche, officine elettriche e laboratori ove la prevenzione dei rischi non si può fare senza il ricorso costante a personale addetto alla conservazione ed al buon funzionamento di macchine pericolose;accertato che il taglio previsto degli assistenti tecnici, per l’a.s. 2009/’10, stronca ogni buona intenzione di praticare la sicurezza e di insegnarla, esponendo a grossi rischi non solo gli alunni e le famiglie, ma anche i docenti e la Dirigenza della scuola;


appurato che lamentarsi ad incidenti avvenuti è attività sterile che diventa addirittura ipocrita se in fase di prevenzione si decide di privilegiare il risparmio;


constatata la decisione, peraltro presa solo in provincia di Terni in ambito regionale e nazionale, della mancata conferma degli assistenti amministrativi nei Centri Territoriali per l’Educazione Permanente degli Adulti, scelta che penalizza i giovani e gli adulti del territorio alla ricerca di un completamento delle competenze,che ostacola il loro aggiornamento, impedisce la loro riconversione professionale in vista o di un primo inserimento, o di uno successivo conseguente ad una perdita del posto di lavoro, vieta, di fatto, l’inserimento degli extracomunitari nel tessuto sociale cittadino per l’impossibilità di accedere ai corsi di prima alfabetizzazione e pratiche di laboratorio,


si chiede al Sindaco e all’Assessore competente


quali strategie intendano attuare per contrastare tale atteggiamento autopenalizzante che nega ogni principio di sostenere l’intercultura, l’integrazione (sono 10mila gli extracomunitari a Terni) e la sicurezza della città.


Più precisamente, si chiede come si intendano difendere i posti di lavoro, la qualità e la sicurezza, il servizio di educazione permanente al quale hanno fatto ricorso oltre 8000 (ottomila) cittadini nell’ultimo decennio.


Terni, 6 agosto 2009

Il Consigliere Comunale

Ing. Giocondo Talamonti